L’esperienza dell’abitare nei racconti dei bambini e delle bambine
Quando ospitano lavori come quello che oggi presentiamo attraverso le parole di Anna Mazza, una delle ideatrici, le scuole diventano posti bellissimi, per rubare le parole a Enrica Buccarella. La ringraziamo per averci raccontato questa esperienza che attraverso i cento linguaggi dei bambini porta in scena il concetto di casa e la sua esperienza più intima e profonda.
[di Anna Mazza]
Per il secondo anno consecutivo proponiamo a tutta la comunità una mostra evento in occasione del 20 novembre 2023, Giornata internazionale dei Diritti e dei doveri dell’Infanzia e dell’adolescenza. Un’iniziativa che come docenti abbiamo voluto fortemente per creare un appuntamento che fosse possibilità di uno spazio per raccontare le voci e le parole ascoltate, gli sguardi accolti dei nostri bambini e bambine su un tema come quello della casa. Il nostro percorso di ricerca nasce all’interno di un progetto più ampio dell’Istituto Dezza sulla città di Melegnano, ma inevitabilmente ha preso il via dalle osservazioni, dai bisogni dei bambini, dai loro giochi e dai loro racconti. Si è voluto partire da quelli che sono gli spazi più conosciuti dai nostri alunni: le abitazioni.
La mostra dal titolo Di casa in casa. L’esperienza dell’abitare nei racconti dei bambini e delle bambine, nasce dalle narrazioni e dalle esplorazioni legate ai luoghi più intimi e quotidiani, le case dei bambini. La casa, percepita come unico spazio davvero abitabile, come luogo che “ospita” chi la abita e che può aprirsi all’altro e al nuovo, la casa come spazio fatto di materiali, di oggetti, di giochi, di situazioni, di persone che fanno della dimora il luogo che può essere abitato in modo unico e irripetibile, e allo stesso tempo ambiente dei possibili modi di essere. La ricerca racconta i differenti modi e le diverse pratiche dell’abitare, e lo fa attraverso i “cento linguaggi” dei bambini. Le domande sul tema hanno generato differenti piste di indagine: quante tipi di casa esistono? Le case sono tutte uguali? Come sono fatte? Cosa accade al loro interno? Quale casa sogniamo?
È un percorso che narra i modi di abitare dei nostri bambini, racconta le case per come sono. Le case da cui uscire per andare fuori, magari a scuola e trovare tesori lungo il tragitto, oppure per esplorare il mondo e abitarlo. La casa a cui fare ritorno e in cui, forse, è più facile concedersi di essere se stessi. Le case con le loro porte e loro chiavi, le case che solo se aperte possono entrare in dialogo con ciò che le circonda. Le case che, una volta rivelate, ci mostrano che le abitazioni dei bambini non sono tutte uguali, e a volte allora ci si immagina case migliori di quelle che abbiamo e che ci sono capitate.
La casa anzitutto come diritto, intesa non solo come spazio fisico, ma come luogo condiviso, abitato che possa essere anche sicuro e confortevole. Essa rappresenta l’ambiente principale di crescita educativa, fisica ed emotiva dei minori. Ma le case sono solo la prima tappa di un percorso. In un Paese invecchiato e vecchio, in cui ci sono sempre meno bambini, in cui le disuguaglianze sono sempre più marcate anche all’interno di una stessa città, di uno stesso quartiere, occorre come adulti ripensare gli spazi dei bambini, che non riguardano solo la casa o la Scuola ma la città tutta. Se “l’ambiente è il terzo educatore” (Malaguzzi), dobbiamo domandarci quali sono gli spazi e i luoghi privati, le case appunto, e pubblici in cui i nostri minori vivono. Dobbiamo chiederci, nel caso essi ci siano, come influiscono sulla crescita, il ben-essere e lo sviluppo di bambini e ragazzi. Dare voce ai minori significa renderli partecipi, protagonisti, attori di possibili cambiamenti e promotori di proposte che possano ridisegnare l’ambiente in cui vivono.
Occorre una comunità educante che prima ancora di decidere sappia fermarsi, osservare ed ascoltare le loro voci, per non calare dall’alto progetti e iniziative ma per comprendere i bisogni, cogliere le opportunità, costruire in modo partecipato, dando spazio a tutti i cittadini, anche quelli piccoli, e renderli responsabili della cosa pubblica.
Cogliamo l’occasione per ringraziare le famiglie che ci hanno fatto entrare nelle loro case, per la fiducia e per essersi messe in gioco. La Scuola in quanto corresponsabile della crescita dei bambini e delle bambine che gli vengono affidati, necessita di un dialogo continuo con loro e grazie alla loro collaborazione è stato possibile questo percorso.
Ringraziamo la Biblioteca e le Piccole lanterne, per la disponibilità e perché condividiamo l’importanza delle storie, con le loro parole e le illustrazioni. Le voci narranti sono doni preziosi,opportunità che aiutano a crescere e a vedere il possibile.
Infine ringraziamo l’agenzia Makecasa per aver sostenuto il progetto e reso possibile la condivisione di questo percorso con tutta la cittadinanza.
Vi aspettiamo presso la Scuola Sociale di Melegnano in via Marconi al numero 21. La mostra sarà aperta al pubblico domenica 26 novembre 2023, alle ore 10.00 per l’inaugurazione, fino alle ore 18.00. Nella giornata di lunedì 27 novembre l’iniziativa sarà a disposizione dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze delle scuole di Melegnano dalle ore 9.00 alle ore 16.00, previa iscrizione.