In Planeta Tangerina abbiamo una collana intitolata Cantos Redondos (“angoli arrotondati”) nella quale pubblichiamo albi che sono una sorta di omaggio al libro inteso come oggetto straordinario. Questa collana è nata quando tutti intorno a noi ci chiedevano insistentemente: “Ma quando vi mettete a fare libri interattivi?” Così abbiamo valutato i pro e i contro e abbiamo concluso che fare libri interattivi che possono fare del lettore un lettore attivo poteva essere interessante (anche se, per essere tale, un lettore non ha necessariamente bisogno di questo tipo di giochi). Tuttavia non volevamo che l’interazione si basasse sulla tecnologia. Per noi il libro ha in sé tecnologia a sufficienza e possibilità tali da poter diventare interattivo.
Per questa collana abbiamo creato, per esempio, il Livro Clap nel quale ogni volta che si apre e si chiude una pagina, dentro succede qualcosa; in Este livro está a chamar-te, nãoouves? (“Questo libro ti sta chiamando, non senti?”) il lettore segue l’avventura pagina dopo pagina usando le dita, il naso, le orecchie (sempre sulla carta); e con Di qui non si passa! siamo arrivati alla frontiera più alta del libro: la metà pagina!
Ora tutti cercano la realtà su iPad e iPhone (suono, tatto, cose del genere...), dimenticandosi che le vere esperienze avvengono al di fuori di questi dispositivi (sono mobili ma ci rendono così immobili, non è vero?!). Io credo che un libro possa essere anche uno spazio reale, con interno ed esterno, sinistra e destra, vicino e lontano, inizio e fine. E noi raccontastorie possiamo usare questo spazio in molti modi diversi.
Dettagli e schizzi preparatori: Anna e Enrico.
Dettagli e schizzi preparatori: la band.
Dettagli e schizzi preparatori: Isabella.
Dettagli e schizzi preparatori: il generale.
Noi ci siamo innamorati di questo libro alla fiera di Bologna e ci siamo divertiti molto nel tradurlo. Molti personaggi sono davvero comici, tanto che ognuno di noi ha trovato il suo preferito. C’è qualche aneddoto speciale su di loro che vorreste raccontarci?
Ogni personaggio ha la sua storia. Ti faccio solo qualche esempio. Innanzitutto c’è tutta la squadra Tangerina: io (Isabella), Bernardo (l’illustratore), Maddalena, Yara, Cris, Giovanni... e Vivi, il cagnolino di Bernardo. Poi ci sono altre persone che lavorano con noi (per esempio, Babo è il nostro revisore; Anna, la ballerina, è una scrittrice portoghese ed Enrico è suo marito). Poi ci sono Steve (come Stevie Wonder); David (come David Copperfield); Nello, l’astronauta (come Neil Armstrong); i ladri Isidoro e Salgado, che alludono ad alcuni politici e ad altre personalità di potere che sono state arrestate nel nostro paese. Il signor Santino è un tributo al gelato più buono del Portogallo creato negli anni Cinquanta da un migrante italiano. Insomma, come potete vedere, c’è tutto il mondo!
Nel 2014 Planeta Tangerina è stata premiata dalla fiera di Francoforte come "miglior casa editrice". Inizialmente, nel 1999, era nata come studio di design, ma oggi voi siete editori, oltre che autori, illustratori e grafici dell’intero, o quasi, vostro catalogo. Vi occupate di ogni fase di progettazione del libro, dal concetto alla struttura, al testo, alle illustrazioni, alla grafica, alla stampa, alla commercializzazione e ai diritti. È affascinante! Come riuscite a gestire tutto ciò?
Potrei usare due immagini per spiegarlo: una tratta dal circo, l’altra dal nuoto. Dal circo, ovviamente il giocoliere. A volte abbiamo così tante palline in aria che per tenerle su tutte senza farle cadere e diventare pazzi dobbiamo diventare agili come veri giocolieri. Il paragone con il nuoto è la sensazione che si prova in piscina quando si arriva alla fine di una corsia, a volte riesci a prendere un po’ d’aria, altre no, ma l’importante è nuotare, giusto? Per cui bisogna solo continuare a nuotare! Vai Planeta, vai! Io dico sempre che l’aspetto più difficile dell’avere una casa editrice non è iniziare, ma andare avanti, mantenendo sempre alto il livello di entusiasmo...
Lo stand di Planeta Tangerina alla fiera di Bologna, invaso dai personaggi di Di qui non si passa!
Di qui non si passa! from Topipittori on Vimeo.