Disegniamo per esprimere la nostra gioia

[di Mario Onnis]

Al centro la copertina di The Art of Alice and Martin Provensen e la collezione di Mario Onnis.

Credo fosse autunno, frugando nello scaffale di un’edicola che vendeva anche libri usati trovai una versione illustrata della Bibbia. Il Nuovo Testamento aveva delle illustrazioni molto affascinanti, a volte solenni, ma efficaci. Dietro quell’apparente semplicità c’era uno studio meticoloso dei colori e delle figure che popolano le miniature e le pale d’altare medievali. I disegni erano stati realizzati da due persone diverse che non hanno mai smesso di stupirmi attraverso i loro lavori. Quest’anno per Chronicle Books è uscito un libro imperdibile anche per chi non li conosce ancora: The Art of Alice and Martin Provensen, con saggi di Leonard Marcus, Robert Gottlieb e Karen Provensen Mitchell.

Si tratta di una monografia ricca di immagini che racconta in 240 pagine la storia di questa coppia che ha creato più di cinquanta libri tra il 1947 e la fine degli anni Ottanta. Molte delle illustrazioni originali sono state regalate o vendute nel corso del tempo, senza l’impegno della figlia dei Provensen sarebbe stato impossibile scansionare tutti i disegni e fotografare oggetti e materiali inediti che arricchiscono il libro.

Martin e Alice Provensen.

Alice e Martin nacquero entrambi a Chicago, rispettivamente nel 1918 e nel 1916. Entrambi studiarono arte a Los Angeles, poi Martin cominciò la sua carriera come animatore per lo Studio di Walt Disney, lavorando a film come Dumbo, Fantasia e Pinocchio. Anche Alice lavorò come animatrice, ma alla Walter Lantz Productions, ed è proprio lì che si incontrarono. Era il 1943, Martin aveva lasciato la Disney e un giorno “entrò un bel marinaio” racconta Alice, fu amore a prima vista. Nel 1944 si sposarono e si trasferirono a New York. Nel 1947 uscì il loro primo libro, The Fireside Book of Folk Songs, per cui realizzarono oltre 500 illustrazioni.

Alcuni Golden Books illustrati dai Provensen.

Su consiglio dell’amico illustratore Gustaf Tangreen cominciarono a lavorare per i Little Golden Books, una vera rivoluzione nell’editoria per l’infanzia. Nata nel 1942 questa collana proponeva libri per bambini a un prezzo molto economico, di dimensioni ridotte e dai colori vivaci, con il caratteristico lato dorato. E per la prima volta venivano venduti non in libreria, ma nei supermercati, nelle stazioni ferroviarie, riuscendo così a raggiungere un pubblico vastissimo.

Tra i libri più conosciuti c’è The Color Kittens di Margharet Wise Brown, la storia di due gattini pittori che mischiando i colori ne creano di nuovi.

I taccuini di viaggio dei Provensen.

A partire dal 1948, i Provensen fanno molti viaggi verso l’Europa, alla macchina fotografica preferiscono i loro taccuini in cui disegnano luoghi e persone che diventano il punto di partenza della loro ricerca per libri storici o ambientati all’estero. È il caso di libri come The Iliad and the Odyssey (1956) e Myths and Legends (1960).

Nel 1951, acquistarono una fattoria abbandonata sul fiume Hudson che rimetteranno a nuovo. Il vecchio fienile diventerà il loro studio. I loro tavoli da disegno erano vicini alle finestre che davano sui campi e su un vialetto con gli aceri. L’anno seguente collaborano con Kellogg’s per creare alcuni personaggi tra cui Tony, la tigre dei cereali Frosties.

Maple Hill Farm nella realtà e nei libri e Tony, la tigre dei Kellogg's.

Nello stesso anno uscì il primo libro per cui scrissero anche i testi, The Animal Fair. Nel 1959, dopo un viaggio di sei mesi in cui raggiunsero Istanbul, India, Nepal, Cambogia, Cina, Giappone e le Hawaii, i Provensen adottarono Karen. Ispirati dalle prime esperienze della figlia, nacquero alcuni libri per bimbi di età prescolare come Karen’s Opposites e Karen’s Curiosity (1963). Nella fattoria Karen poteva nuotare nello stagno, pettinare i pony o aiutare i genitori a nutrire gli animali e raccogliere le uova. La vita di Alice e Martin diventa col tempo anche il soggetto dei loro libri. A partire da Our Animal Friends del 1974, usciranno una serie di albi che hanno per protagonisti gli animali di Maple Hill Farm, in Italia usciranno per Mondadori Un anno alla fattoria (1982) e Tre gattini e una civetta (1983).

La copertina di Our Animal Friends, Tre gattini e una civetta in giapponese, alcune foto di Karen coi genitori e un'immagine da My little hen.

I Provensen erano due persone molto curiose e avidi lettori. Martin era mancino, lo affascinava l’aviazione, costruiva dei modellini di aerei che poi faceva volare nello studio. Prese anche lezioni di volo e pilotò un aereo vero e proprio. Gli piaceva scolpire il legno, e si appassionò al buddismo zen e alla meditazione. Alice era ambidestra, una donna molto pratica e organizzata, una brava cuoca, ma all’occorrenza un’abile elettricista e idraulica. Era un’appassionata di legatoria, aveva occhio per colori e stili su come arredare una casa. Alice sosteneva che “c’è un grande senso di supporto nell’avere qualcuno a fianco in cui credi, pensavamo a noi come a un unico illustratore”. Tra loro non c’era competizione, lavoravano passandosi schizzi e disegni di volta in volta fino a raggiungere un risultato soddisfacente. Descriveranno questo modo di lavorare nel discorso di ringraziamento per la medaglia Caldecott nel 1984 per il libro The Glorius Flight: “i primi illustratori, gli amanuensi medievali, lavoravano in concerto, uno dipingeva i fiori, uno le figure, un altro faceva gli sfondi e il testo. Per tutto il Rinascimento gli studi degli artisti erano piccole fabbriche”.

Libri diversi e stili diversi attraverso gli anni.

Nel corso della loro lunga carriera hanno lavorato a testi molto diversi come i Racconti di Mamma Oca (1948), Il giardino dei versi di Stevenson (1951), il teatro di Shakespeare (1962), le Favole di Esopo (1965), un viaggio nella locanda immaginaria di William Blake (1981), un libro pop-up dedicato a Leonardo da Vinci (1984). Cimentandosi in un’enorme varietà di stili hanno esaltato lo spirito di ogni libro, scegliendo di volta in volta la tecnica più adatta al testo. Ma a uno stile troppo pulito hanno sempre preferito una certa imperfezione: “ci piacciono le immagini un po' goffe, un po' ruvide e prive di rifiniture. I disegni dei bambini sembrano meravigliosi, se solo sapessimo disegnare in quel modo. Disegniamo e dipingiamo per esprimere la nostra gioia ed il nostro entusiasmo per la vita e per comunicare i nostri sentimenti ai bambini nel modo più diretto ed efficace”.

Le copertine di Aesop's fables, A Child's Garden of Verses, un'illustrazione da A Visit to William Blake's Inn, i risguardi di The Golden Mother Goose e uno studio per Leonardo Da Vinci.

Quando Martin morì all’improvviso per un infarto nel 1987, Alice perse non solo suo marito, ma anche il suo fidato collaboratore. Pensava che non sarebbe mai più stata capace di lavorare nello studio che avevano diviso per tanti anni. Per superare questo momento difficile tornò a studiare, prendendo una laurea all’età di 80 anni. Poi, ridimensionato lo studio, fece costruire un altro appartamento che affittava a proprietari di cavalli, e incoraggiata dalla sua editor cominciò a lavorare a un nuovo libro, The Buck stops here (1990). Alice realizzò otto libri da sola: nel 2005 quando aveva 87 anni uscì il suo ultimo libro, Klondide Gold.

“Lo spirito di Martin è ancora qui. Lo sento alle mie spalle che mi dice quando il lavoro non va ancora bene o quando lasciarlo così”. A 90 anni decise di vendere la fattoria e raggiunse la figlia in California. Alice morì quattro mesi prima del suo centesimo compleanno, nel 2018.

Nella fattoria dei Provensen c’era uno strano albero di noci pecan con due tronchi uniti alla base. Martin diceva sempre “Quest’albero siamo noi, Ali”. Ora riposano insieme alla sua ombra a Maple Hill Farm, assieme ad alcuni oggetti tra cui i loro pennelli, il libretto di volo di Martin e la cioccolata preferita da Alice.

L'albero a Maple Hill Farm in cui riposano Alice e Martin.