Per far crescere un bambino

Gregorio Magno riteneva le immagini“il libro degli illetterati”. Una definizione che apre adistinguo importanti. Immagine considerata non come succedaneoper analfabeti della parola. Immagini, cioè, con dignità dicodice, linguaggio, atto a esprimere, raccontare, comprendere. Enon per analfabeti: ma per illetterati, vale adire persone che, in quanto prive di lettere, non vengono ritenuteprive tout court della possibilità e
capacità di leggere: una distinzione sottile,ma determinante che andrebbe sempre tenuta presente, per non ricorrerea etichette facili, ma dalle conseguenze nefaste. Per esempio, che cisiano letture più o meno importanti sulla base dei codici in cui sonoformulate, laddove invece non è importante stabilirne la gerarchia,quanto piuttosto interessante osservarne differenze e specificità.

È sufficiente mettere davanti ai propri occhi unapagina scritta in un alfabeto o in una lingua che non si conosce, percapire immediatamente che la condizione di illetterati ci riguardatutti. E che, quindi, se si deve comunicare con chi non conosce inostri segni, le nostre lettere, è necessario cercare di trovare uncodice il più possibile comune, in cui le differenze e le convenzioniculturali risultino meno ingombranti.

È quello che hanno fatto PaolaVassalli, Deborah Soria, Bianca Lazzaro, Della Passarelli, MarcellaTerrusi,Cristina Paterlini, nell'ideare SilentBooks: dal mondo a Lampedusa e ritorno, un progettoche ha fatto il proprio esordio a Roma, il 7 maggio scorso, a Palazzodelle Esposizioni, sotto forma, in prima battuta, di mostra deipiù bei libri senza parole del mondo, circa 120, (donati per l'occasionedagli editori di tutto il mondo, in risposta all'appello di IbbyItalia, promotrice dell'iniziativa), ma che troverà lapropria forma compiuta come nucleo portante della biblioteca destinataai bambini e ai ragazzi, nell'isola di Lampedusa (sull'iniziativa unbel post di Gavrocheche riporta le parole sull'iniziativa di GiusiNicolini, indomita e combattiva sindacodi Lampedusa, e di Laura Boldrini, presidente dellaCamera dei Deputati.

Sono stata all'inaugurazione dellamostra e ne ho apprezzato il valore sia scientifico sia umanitario:se ha il merito di porre all'attenzione di esperti e pubblico librisignificativi la cui conoscenza non è scontata, l'idea di dotare un'isolacome Lampedusa, da decenni teatro di eventi fra i più drammatici delnostro tempo, di una biblioteca pensata come punto di incontro fra bambinidotati di alfabeti e lettere diverse, è da premiare e supportare.
Sugli obiettivi e le ragioni del progetto riporto due interventiapparsi sul piccolo catalogo della mostra, che contiene la bibliografiae la selezione operata da una giuria internazionale, dei migliorisilent book presenti in mostra: quello di Deborah Soria,vice presidente Ibby Italia, e quello di Sophie Van der Linden,membro della giuria.

Se fai scorrere sullo schermo diun computer le immagini di luoghi esotici e lontani, puoi pensare che ilmondo sia ormai a portata di mano e le distanze abbiano perso peso. Sembradifficile credere che ci siano invece isole vere e proprie, dove il tempoe i pensieri continuano a scorrere con ritmi antichi e dove un gestoapparentemente semplice ha ancora tutto il peso, la forza e la difficoltàdi un'epoca remota. 

Ibby Italia, con il sostegno di Ibbyinternazionale, ha scelto di approdare in un'isola del tutto speciale, perrealizzarvi un progetto che, pur essendo semplice, è carico del peso edei pericoli che gravano su un mondo complesso come quello in cui viviamo:una biblioteca a Lampedusa, destinata ai bambini: a tutti i bambini,gli italiani e i migranti.

Il progetto ha giàuno spazio, perché a un sindaco speciale come Giusi Nicolini è bastatospiegare le nostre intenzioni per avere tutto il sostegno di cui avevamobisogno. E ci sono già i libri, raccolti con il generoso contributo ditutte le sezioni nazionali di Ibby e di progetti italiani come “Lebiblioteche di Antonio”.
 

Ma noi sappiamo che non bastano unastanza e dei libri per avere una vera biblioteca, come non bastano il ciboe una casa per far crescere un bambino. Perché una biblioteca a Lampedusadeve saper trasmettere la lezione dura e silenziosa che si è depositatanella storia di questa isola, nella sua geografia, nelle sue rocce: neldestino anomalo di un ponte lanciato nel Mediterraneo, che può insegnarea tutti la civiltà dell'accoglienza e dello scambio.

[Deborah Soria]


L’albo senza parole è un libro certamentedi non immediata lettura: può allontanare i genitori, avolte dissuade i bambini, perché chiede di abbandonare ilconfort di una lettura abituale per, letteralmente, costruiresenso!
 

In ogni caso questilibri non sono poi così difficili. Prendere coscienza del tipo dilibro a cui ci si avvicina, leggere, veramente, le immagini, crearesenso a partire da queste, soffermarsi a comprendere quello che accadenel passaggio dall’una all’altra: ecco, niente di più facile,questa la chiave di lettura!
 

Di fronte al continuo flusso di immagini, niente di piùimportante che far leggere ai bambini libri senza parole, per invitarliad un atteggiamento attivo di lettori appassionati di figure. E nonesiste lettura più universale e insieme più personale del racconto perimmagini.

 

Bisogna aver visto ibambini prendere e riprendere questi albi, commentarli con i propricompagni, essere fieri di mostrare i dettagli nascosti, i concatenamentilogici, bisogna soprattutto aver vissuto il bel silenzio che accompagnaqueste letture, per convincersene. 

Ibby Italia ha saputo combinare lavocazione originaria e storica d’Ibby con uno sguardo esigentesui più innovativi libri contemporanei per ragazzi, sapendo benequanto questi possano regalarci. Per tutto ciò sono particolarmenteonorata dell’invito a far parte della giuria di questo progetto:niente di più evidente, ma niente di più essenziale!

[Sophie Van der Linden]

AVVISOIMPORTANTE

La neobiblioteca diLampedusa è solo all'inizio: tutti coloro che vorrano parteciparealla sua sana e robusta costituzione sono i benvenuti: Ibby Italiainvita redazioni, bibliotecari, librai, giornalisti, appassionatidi libri per ragazzi e volonterosi cittadini a donare solo i librimigliori, selezionati con cura. L'indirizzo a cui spedirli, indicandosulla scatola la dicitura “Per Lampedusa”, ed entro il 15 giugno,è:

SINNOS soc. coop. socialeonlus
via deiFoscari, 18
00162Roma

E infine: dal22 al 29 giugno, a Lampedusa, durante la Settimana delTurismo responsabile e dei diritti umani, organizzatada diverse associazioni, con un programma fitto di iniziative perconoscere la realtà dell'isola, Ibby Italia promuove IbbyCamp Lampedusa, per tutticoloro che desiderano aiutare ad allestire lanuova biblioteca: trovate tutte le informazioni qui.









Concludo questo post, con le parole di VincenzoSpadafora, Garante nazionale dell'Infanzia edell'Adolescenza, presente all'inaugurazione, che in relazione ailibri senza parole ha suggerito agli adulti di oggi di cogliernel'esempio per “Parlare meno, ascoltare di più, usare megliole parole". Sottoscriviamo. (gz)