Forme e figure, come organismi viventi

[di FrancescaZoboli]

Certi lavorihanno dei tempi di gestazione molto lunghi e la loro riuscita puòquasi avvenire per caso, prendendo poi direzioni imprevedibili comespesso succede agli organismi viventi. Forse per questo, ripensandoa questa vicenda mi è sembrato di assomigliare un po’ a unagricoltore.

Semi
Quando ancora ero all’Accademia di Brera e frequentavoil corso di pittura (con l’indimenticabile Beppe Devalle, chepurtroppo ci ha lasciato un anno fa), affrontavamo in classe iltema della figura.
Iniziavo allora a sperimentarevarie tecniche, tra cui il frottage,e cercavo confusamente di rendere la figura come fantasma,sorta di silhouette bianca in paesaggi acquamarini e cespugliispirati dai meravigliosi dipinti di Pisanello che vedevo sui Maestri del colore,comprati alle bancarelle di Porta Venezia.

Francesca Zoboli, Studi sullafigura.


Sono nati così dei fogli di carta molto grandi, trattati condivesre tecniche, dal contorno impreciso, causale, poi esposti a unamostra collettiva a Ferrara, a Palazzo dei Diamanti. Pochi anni dopo,ho partecipato a un’ altra collettiva al Castello di Udine in cui miè stato chiesto di lavorare sul tema della 'donna guerriera'. Dopo unapiccola indagine sugli abbigliamenti cavallereschi del Cinquecento,ho deciso di realizzare un vestito di carta decorato per un amazzonemedioevale e la gualdrappa per il suo cavallo. Le grandi carte eranotagliate come fossero cartamodelli sartoriali.
Poi sonopassati venticinque anni. Anni in cui ho fatto cose molto diversefra loro, ma anche lavorato  sulle tecniche di trattamentodella carta: una riflessione e un'esperienza che è stata, insieme,su decorazione e pittura.

Francesca Zoboli, Donnaguerriera.


Pianta
FrequentandoTopolò e volendo realizzare un disegno per la PUT (Pinacoteca Universale di Topolò),un pomeriggio prendo il solito libro su Pisanello, prendo i mieipizzi per i frottage, le aniline e i pastelli ein quattro e quattr'otto viene fuori, tutta da sola (o così a me èparso), un’interpretazione del ritratto di Leonello D’Este.
Un disegno riuscito, come se gli antichi tentativi avesserotrovato, improvvisamente, una soluzione.


FrancescaZoboli, rielaborazione
di Lionello d'Este diPisanello.


Fiori
Da questodisegno è nato tutto il progetto del libro Dame e Cavalieri, secondovolume della PiPPo, ovvero la Piccola PinacotecaPortatile. I riferimenti alla storia dell’arte si sono ampliati eai ritratti si sono affiancate, in modo un po’ pop, le tante texturedecorate da tagliare per “vestire” le silhouettedei ritratti, un lavoro molto appassionante e divertente.

Dame ecavalieri, in mostra a Casina di Raffaello, primavera2013.


Frutti
Nel frattempo il libro èmaturato, cioè i semi hanno dato frutti che a loro volta stanno andando adepositarsi in terre diverse e inaspettate. Una di queste è l’attivitàdei laboratori, concepiti sia per i bambini, nelle scuole, nelle biblioteche e in festival vari, sia per gli adulti, insegnando la tecnicadel frottage e della decorazione su carta.




Laboratorio suDame e cavalieri, Roma, Più libri più liberi,2013.

Mal’ultimo e più sorprendente territorio in cui è approdato illibro è stato quello del wall-design. Da due annicollaboro con l’azienda Wall&Decò che producecarte da parati on demand piuttostoparticolari. 

Perla collezione 2014, Christian Benini, uno dei soci di questa azienda,dopo aver visto il libro Dame e cavalieri mi hachiesto di provare a pensarne un’interpretazione da adattare aparete. L’idea mi piace ed è subito chiaro che le figure devonoessere intere, associabili e interscambiabili tra loro e che devonoavere un fondo neutro, ma interessante.



Francesca Zoboli per Wall&Decò,2014.

Dopoun mese e più di studi e prove, finalmente il lavoro si può direconcluso, ma i miei originali non sono più alti di 80 cm, così quandodurante il salone del mobile vado allo show roomper vedere le mie carte stampate e incollate sulla parete anche perme è una vera sorpresa: la figure sembrano grandi affreschi un po’rovinati e sono altissime, anche  più di due metri!