Grazie Macerata!

Vista da PalazzoBuonaccorsi

Tornandoda Arsin fabula, a Macerata, dopo il corso speciale diuna settimana che ho tenuto insieme a Luigi Raffaelli, mi sono dettache avrei dedicato un post a quest'esperienza.
Ci penso dadomenica, a cosa scrivere.
Ma ho l'impressione che le coseda dire siano troppe, e ancora così vive e caotiche, che la sintesitarda ad arrivare. Mi verrebbe da iniziare dicendo che Macerata èun posto bellissimo, che quando cammini per le strade ogni tanto siapre in squarci di paesaggi di colline da togliere il fiato.
Continuerei dicendo che l'accoglienza è stata meravigliosa: perquanto conoscessi già lo staff della scuola, questi giorni mi hannopermesso di scoprire persone di rara qualità umana.

Vista da PalazzoBuonaccorsi

Direipoi che ho trovato in Luigi, che conosco bene da tempo, come amico eprofessionista, un insegnante che non esito a definire eccezionale:in questa settimana ho imparato da lui una quantità pazzesca dicose sull'illustrazione, le tecniche, i libri, la grafica.
Proseguirei dicendo che con le persone che hanno seguito il corsosi è creata un'immediata sintonia.
E che il clima dipartecipazione e coinvolgimento è stato importante per instaurareuna relazione di reciproca fiducia e rispetto, che ha permessodi lavorare insieme con entusiasmo, concentrazione, attenzione,passione, ottenendo quelli che sia a Luigi sia a me sono sembratisorprendenti risultati.

Roberta e isuoi alberi


Finirei dicendo che i momenti non dedicati alle lezioni, durante gliintervalli trascorsi con gli altri insegnanti o lo staff della scuola,Eva Montanari, Javier Zabala, Pablo Auladell, Mauro Evangelista, EleonoraSarti, Alessandra Sconosciuto e tutti gli altri che ho incontrato inquesti giorni, sono stati impagabili.
Lo so: non è cheabbiate poi capito molto da questo elenco di disordinati elogi. Mave l'avevo detto: una sintesi appropriata ora è lontana. Rimandata asettembre? Per adesso, eccovi una cronaca fotografica che forse già dicemolto (foto mie e di Luigi). Un'ultima cosa, però, ci tengo a dirla:l'esperienza dell'insegnamento mi piace, lo so da che l'ho provataper la prima volta all'Accademia Drosselmeier di Bologna, qualche annofa.

Serena e Alice allavoro

Quello che fa diquesta pratica un'esperienza autentica, quando riesce al meglio, è laquantità di cose che chi insegna impara dalle persone che lo ascoltano,attraverso la loro attenzione, i loro dubbi, le loro osservazioni, le lorodomande, le loro curiosità, il loro pensiero, la loro personalità, laloro cultura, la loro umanità, il loro lavoro. Perciò, grazie a Luigi,Alice, Cristina, Estella, Federica, Giulia, Laura, Michele, Paola,Roberta, Sarah, Serena, di quello che mi avete permesso di capire inquesti giorni. È stato un insegnamento prezioso che oggi mi fa guardareal mio lavoro di autrice, editrice, insegnante in  modo unpo' diverso. Certamente più intenso, profondo e significativo.

In classe, in fasecreativa



Il progetto di Aliceprende forma



Serena alle prese con le memorie difamiglia



Sarah dà la caccia su internet a notimalfattori

Giulia silenziosamente dà corpo alle suevisioni
La classe, infaticabile,al lavoro Cristina riflette suEustachio Estelladisegna...

... e Luigicommenta
Con Laura, scopriamo che si possono avere duecuori Luigi si accanisce sul portfolio diLaura Indefesse:ecco il termine giusto per Paola e Federica
Ogni mattina si leggee si discute insieme di libriillustrati Gita alla classe diJavier Zabala Disegni deglizabalisti Gita alla classe di EvaMontanari
Ingita...
... verso palazzoBuonaccorsi... ... avedere la mostra di Javier

Michele medita nella Saladell'Eneide

L'immancabile foto di classe conautoscatto
Theend