Guarda che panorama!

[di Monica Monachesi. Fotodi Giulia Bortot]

Lo scorsosabato, 20 ottobre, a Sàrmede, si è tenuto ilprimo appuntamento aperto al pubblico: la presentazionedella mostra del trentennale, in anteprima per bibliotecari einsegnanti. Titolo: Guarda che panorama! Le immagini dellafantasia si apre, domani, 27 ottobre, quindiquesto centinaio di appassionati, giunti da da tutto il Veneto eanche da più lontano, ha a tutti gli effetti inaugurato la Casa della Fantasia,nuova sede espositiva sarmediana.

Ildesiderio che ci ha spinti a questo esperimento, che ha avuto grandesuccesso, è stato quello di condividere le scoperte fatte e gliincontri appassionanti avuti, costruendo la mostra e dialogando congli illustratori. Abbiamo parlato quindi di bellezza, quella che perDostoevskij “salverà il mondo” e di informazione, quella cherende davvero liberi di scegliere, in una maratona della visionedurata ben tre ore e mezza, condotta da me d introdotta da KettyGallon che ha aperto l’incontro portando i saluti della Fondazione e ringraziandola rivista Andersen,in dono a tutti i partecipanti.

Durantela prima parte dell’incontro ho alternato proiezione di immagini eletture di brani, tratti da libri. e da riflessioni di illustratoried editori.
Siamo partiti presentando le quattrosezioni della mostra. Il giro ha preso il via dall’opera di Roberto Innocenti, ospite d’onore dell’anno: ho lettoalcuni suoi scritti soffermandomi su Rosa Biancae Storia di Erica, due libri che parlano dellavulnerabilità dell’essere umano e in cui l’enormità dieventi mondiali viene raccontata attraverso le vicende di piccoliprotagonisti. Due libri perfetti per sottolineare che l’arte offrela chiave giusta per rispondere all’esigenza profonda e legittima deibambini di capire cose inspiegabili come la guerra.
Alle paroledi un grande russo, Josif Brodskij, pronunciate al ricevimento del premioNobel per la letteratura 1987, ho affidato l’introduzione alla sezionetematica:

Ogni nuova realtà esteticaridefinisce la realtà etica dell’uomo. 
Giacché l’estetica èla madre dell’etica. 
Quanto più ricca è l’esperienza esteticadi un individuo, 
quanto più sicuro è il suo gusto, tanto piùnetta sarà la sua scelta morale e tanto più libero – anche senon necessariamente più felice – sarà lui stesso.

Copertina diDavid Pintor: la Baba Jaga porta a spasso la casa stregata tra lebetulle.


Per curare il libro illustrato Nel bosco della Baba Jaga. Fiabedalla Russia, edito da Franco Cosimo Panini,e per creare, con il contributo di Davide Giurlando, la nuovasezione dedicata a 12 simboli della fiaba e del folklorerusso, ho svolto una approfondita ricerca iconograficasul mondo delle immagini in Russia. Ecco alcuni riferimenti almateriale proiettato all’incontro:

Imaestri dell’animazione russa sono tanti (e vi rimando all’omonimo imperdibile cofanetto di 4Dvd). La battaglia di Kerzents èun’animazione in stop motion del 1971, diretta da Ivan Ivanov, Vanoe Jurij Norshtejn su musiche di Rimsky-Korsakov.


 La battaglia diKerzents

Furealizzata ispirandosi all'iconografia tradizionale,russa, cioè a dipinti, affreschi e iconemedievali come questa:

L’operadi Jurij Norshtejn e di sua moglie Franchesca Yarbusovaspicca fra tutte.
Da due capolavori come Ilriccio nella nebbia e La lepre e la volpe,che potete vedere qui sotto, sono stati tratti duelibri, per ora disponibili in inglese.



Ivan Bilibin (1876 – 1942),è l’illustratore liberty che più di ogni altro siè dedicato alla fiaba russa: la sua Baba Jaga e la suaVassilissa sono indimenticabili.


Vladimir Lebedev, “il re del libro per bambini”, e SamuilMaršak rivoluzionano il modo di concepire l’illustrazionee dichiarano: “Il bambino non ha bisogno di un surrogato,ma di una vera arte”. In Francia, la casa editrice Memo ha ripubblicato alcuni libri diquesti autori.
Vchera i segodnia (Ierie oggi), 1925.
Slonenok (L’elefantino),1922. I Luboki sono stampe popolari,nate per abbellire le case, vietate sotto il regno di PietroI il Grande (Mosca 1672 - San Pietroburgo 1725), poichéassunsero un taglio notevolmente satirico.

Palech, Mstiora, Kholui e Fedoskino sono quattro piccolivillaggi attorno a Mosca, sedi di secolari scuole di pittura diicone. Dopo il 1917, non potendo più sopravvivere dipingendo temireligiosi, cominciarono a rappresentare temi del folklore nazionalesu meravigliose scatole laccate.




Infine,un film imperdibile per capire la Siberia è Dersu Uzala:il piccolo grande uomo delle pianure, tratto da due libriscritti da Vladimir K. Arseniev e diretto da Akira Kurosawa: unastoria di amicizia per imparare il rispetto della Natura.
Eora provate a rispondere a una domanda: nel bosco della Baba Jaga,proprio vicino alla casa dalle zampe di gallina, c’è una citazioneche l’illustratrice Clotilde Perrin ha aggiunto al racconto: latrovate?

Illustrazione diClotilde Perrin.

Se volete approfondire, Nel bosco della Baba Jaga. Fiabedalla Russia, fresco fresco di stampa, offre nove fiabe russeillustrate da nove illustratori: Anna Castagnoli, Fabio Facchinetti,Artem Kostyukevich, Pep Montserrat, Clotilde Perrin, David Pintor,Sacha Poliakova, Valerio Vidali, Józef Wilkon.

Ma ritorniamo al nostro giro: dopo una breve pausa, si saleal primo piano per visitare la sezione Panorama,con i 60 illustratori che non potrò qui nominare tutti. In omaggioa chi mi ospita, parto da un libro di rime che cantano le fiabe.

AntonellaAbbatiello, Alfabeto delle fiabe,Topipittori.

Continuo leggendo della morte distratta dal “segreto dellavita”,


VioletaLopiz, I pani d'oro della vecchina,Topipittori.

e proseguo con: libri da avere in casa per conoscere edisegnare,

Joelle Jolivet, Zoo Logico,Rizzoli.

libri dove "tutti fanno tutto",

MadalenaMatoso, Pourquois pas toi, EditionsNotari.

e libri di ritrattiche più profondi non si potrebbe.

BeatriceAlemagna, La gigantesca piccola cosa,Donzelli.

Concludo con le parole di Alain Serres, autore ed editore Rue di Monde:Dai libri si impara a vivere liberi!

[...] Un bambino, ha il diritto, da appena nato e sin dalprimo secondo (e non uno di più!), a esser preso sul serio. Ed è perquesto che si deve subito evitare di considerarlo come un poppante ebisogna immediatamente offrirgli un libro! [...] Ma attenzione! Non unlibro banale e luccicante. Non un libro dove le bambine sono sempre rosae i ragazzini sono blu di rabbia. Non un libro che tace la verità delmondo, dove i papà non piangono mai, dove si nascondano le paure, dovela morte non esiste. Non un libro dove il testo è meramente tradottodall’immagine, nel caso il bambino non capisca al primo colpo. Non unlibro che non sceglie che parole a portata di bambino, per evitargli chegli si appesantisca la testa con troppe scoperte. [...] Non un libroper poppanti, ma un libro che prenda sul serio questo piccolo essereumano. Perché passo passo, pagina dopo pagina si costruisce la sualibertà di agire e di pensare. Con un bel libro, un bambino ha il tempodi interrogarsi, di amare, di supporre. Si domanda chi è e chi desideraessere. [...] Quando si impara sin da piccoli a farsi teletrasportarenello spazio magico di un libro, si sente sempre il bisogno diritornarci. Ci si ritorna perché ci si può ritrovare faccia a facciadavanti a sé stessi. Ci si può sedere attorno ad una frase, attendere,sognare, e immaginare tra le righe... una storia ancora più bella diquella che si sta leggendo: la propria.

E la soluzione all'illustrazione di Clotilde Perrine, l'avetetrovata?
Il piccolo riccio col fagottino in spalla, omaggio alcapolavoro dei Norshtejn!

P.S.
Questo,invece, è il ritratto della Casa della fantasia. Vi aspettiamo!

Illustrazione di Beatriz Martin daCase, Il gioco dileggere.