L'uomofiammifero del regista MarcoChiarini, è uscito nel 2009. Si tratta di un piccolo filmindipendente, uscito in sordina che, attraverso una serie di incontrifortunati e la recensione di un critico dall'occhio fine, FrancescoAlò, è riuscito ad attirare l'attenzione, entrandonel circuito delle sale cinematografiche e vincendo numerosipremi. Il film racconta la storia di un ragazzino, Simone, che vivenell'ossessione di incontrare e conoscere un misterioso personaggionotturno, fiabesco e insieme inquietante, quello che dà il titoloal film, conosciuto attraverso le storie che, andando per boschi, gliraccontava la madre, persa prematuramente.
Si tratta di una pellicola interessante, per diversi motivi. Peresempio per come è resa la dimensione infantile, per la caratterizzazionedei personaggi dei bambini, e per il rapporto che questi intrattengonocon la realtà. In particolare, ci sembra riuscita la resa dellarelazione conflittuale, spontanea, brutale, ma venata di inattesedelicatezze, fra padre e figlio, interpretati rispettivamente daFrancesco Pannofino e da Marco Leonzi. Interessanti sono anche glieffetti speciali, che mescolano alle immagini, animazioni, illustrazioni, schizzi, scritte e appunti. E se qualche incertezza,indubbiamente, c'è, sia nella storia sia nella recitazione,nel complesso il film è bello e funziona.
È un filmper ragazzi? Sì, a nostro avviso, legato com'è aitemi della crescita, del fantastico e dellafiaba. Lo è anche anche a giudizio dello psicoterapeuta GiorgioPiccinino che nel dvd del film, nei contenuti speciali,nel corso di una intervista, spiega come un genitore può proporreai figli la visione di questo film così poco convenzionale, ecome questo può essere il motore di un incontro e di dialoghisu temi cruciali, fra adulti e bambini. Senza forzature néartifici.