Chiunque sia lettore ha pronunciatoquesta frase o se la è sentita rivolgere, per gratitudine, da unaltro lettore.
C'è chi per lavoro consiglialibri. Si chiama bibliotecario e svolge (anche) questo compito con unacompetenza ignota o estranea ai comuni lettori: the commonreader, come intitola una famosa raccolta di saggi letteraridi Virginia Woolf.
In questi dieci anni diTopipittori, in tutta Italia, abbiamo conosciuto molti bibliotecari. Conloro abbiamo collaborato alle iniziative più diverse. La gran partedelle volte ci siamo resi conto di quanto la funzione che svolgono siafondamentale. Conoscere il pubblico dei lettori e conoscere i libri. Econoscerli bene.
Per quel che riguarda i libri, questo significa avere in mentenon solo le ultime uscite, le novità. Ma una montagna di libri:del presente e del passato, libri che la gran parte di noi o nonsa nemmeno che esistono o lo sa, ma poi se ne è dimenticato. Librispesso interessanti, belli, ma per le più diverse ragioni andati fuorifuoco: o perché sono usciti di catalogo o perché non hanno avutola diffusione che avrebbero meritato o perché le mode editoriali lihanno messi in un angolo. In sostanza, perché il tempo passa e tuttocambia anche lo spazio che dovrebbe essere riservato alle cose checonservano inalterato il loro senso.
Oppure i libri, il bibliotecario può non conoscerli tutti, ma saperò come andarli a cercare: perché una biblioteca, se non ci si saviaggiare dentro, è un contenitore muto, inerte. Percorrerla è comefare un trekking: ci vuole chi conosca i sentieri. Poi, lungo la strada,ognuno può prendersi il tempo che vuole e guardare e pensare quel chevuole, ma qualcuno che indichi la strada è necessario perché si possascoprire, liberamente, a propria volta. Perché, tornando di nuovo allaWoolf: “L’indipendenza è la più importante qualità in assolutoche un lettore deve possedere.”
Per quel che riguarda il pubblico dei lettori, il bibliotecarioconosce non solo gli adulti, ma soprattutto i bambini e i ragazzi. E conquesti instaura dialoghi e rapporti di amicizia, fiducia, interesse. Diquesta relazione i libri sono parte integrante. Un bibliotecario,cioè, lo sappiamo tutti, è un mediatore: è il tramite che consentea un bambino, a un ragazzo l'accesso a esperienze e conoscenze chesenza di lui non sarebbero possibili, per le più diverse ragioni:economiche, sociali, culturali eccetera.
I bibliotecari e labiblioteca sono, concludendo, la memoria dei libri, e ci sono libriche meritano proprio di essere ricordati.
È sulla basedi queste riflessioni che inauguriamo questa rubrica del nostroblog: I Martedì della Emme. La Emme sta perla Emme Edizioni di Rosellina Archinto.
Premessa: lo scorso novembre, su queste pagineabbiamo dedicato alcuni post a un libro da noi edito Lacasa delle meraviglie. La Emme Edizioni di RosellinaArchinto, a cura di Loredana Farina, le trovate qui.
Agli inizi del 2014, Loredana Farina e AlessandraMastrangelo, hanno organizzato e realizzato, insieme ad ABCittàuna mostra intorno a questo libro e ai libri della Emme,La Emme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni disuccessi in mostra (1966-1985) con il patrocinio diNati per Leggere e della sezione lombarda dell’AssociazioneItaliana Biblioteche. Sul blog ne abbiamo parlato qui,dando tutte le informazioni necessarie sul tipo di percorso espositivoche questa mostra propone, per tutti coloro che la volessero visitare oospitare.
Cliccatequi per scaricare il pieghevole con le informazioni sullamostra, |
Oggiquesta mostra comincia un tour attraverso diverse biblioteche: ilcalendario prevede per ora cinque sedi espositive, nelle bibliotechedi Crema, Melegnano, Treviglio, Carpi e Lainate. E confidiamoche altre se ne aggiungano presto.
Unodei punti forti di questa esposizione, è di essere stata pensataper far conoscere lo straordinario catalogo Emme valorizzando ipiccoli/grandi fondi Emme che ogni biblioteca possiede: così che vi sial'occasione di farli uscire dagli scaffali, per far loro incontrare ilpubblico e i lettori, usandoli e mostrandoli, organizzandoci intornoattività, letture eccetera.
Perché se alcuni libri delglorioso catalogo Emme, una minoranza, oggi sono conosciuti –gli ultracitati Piccolo giallo e piccolo blu,Nella nebbia di Milano, Nel paese deimostri selvaggi, L'uovo e la gallina,Era inverno eccetera, pubblicati nei cataloghi ditanti editori di oggi – moltissimi sono a tutt'oggi sconosciuti. Edè non solo un peccato, ma una perdita.
Da queste riflessioni nasce l'idea di invitare ibibliotecari a scrivere dei libri Emme sul nostro blog: tutti coloroche vorranno, non solo quelli che ospiteranno la mostra.
Un'illustrazioonedi Heinz Edelmans per AndromedarSR1 |
Ognimartedì, nella rubrica I Martedì della Emme,ospiteremo un bibliotecario a raccontare in poche (o molte) righe un librodella Emme di Rosellina Archinto: quello che più ha amato o più usato oda cui è stato più colpito o il primo che ha incontrato eccetera. Loinvitiamo a farlo come vorrà, in modo personale, non accademico,raccontando la sua esperienza e le sue riflessioni.
I pezzi sul nostroblog usciranno con la firma di chi li ha scritti, accompagnati,oltre che da una piccola nota autobiografica, che presenti chiscrive al pubblico, dalla copertina del libro e da qualche immaginedell'interno. Sono sufficienti foto scattate anche con un telefonoperché ci piacerebbe che l'immagine che correda il post fosseproprio quella dell'esemplare in possesso della biblioteca o delbibliotecario.
Ogni partecipantealla rubrica riceverà in dono, per sé o per la biblioteca, un librodei Topipittori, a sua scelta.
Perciò,ecco: se siete bibliotecari, conoscete i libri della Emme Edizionidi Rosellina Archinto, li ammirate, lavorate coi bambini, amatescrivere, forse siete le persone giuste per I Martedì dellaEmme.
Se siete interessati a questaproposta, scriveteci aquestoindirizzo, specificando di che libro volete scrivere,in che modi e tempi. Vi aspettiamo!