I Martedì della Emme / 2: Federico, topo bambino

InauguriamoIMartedì della Emme, che vi abbiamo presentato quila scorsa settimana, con un topo famoso di un autore famoso:Federico, di Leo Lionni, che ci è stato proposto daEleonora Bellini, e che fu pubblicato da Emme Edizioni nel 1967 (e oggiè in catalogo per Babalibri).

Siamo particolarmentecontenti di ospitare questi tre nomi, per tre ragioni: perché Federicoè uno di quei topi che tiene alto, altissimo il nome della categoria;perché Lionni è uno dei massimi autori della letteratura per ragazzie ci dà l'occasione di ricordare che in Italia fu portato da RosellinaArchinto (con Piccolo blu e piccolo giallo, nel1966), e perché Eleonora Bellini, che ce li propone, è una figuraparticolarmente interessante di bibliotecaria, organizzatrice culturale,scrittrice e poetessa. Vi proponiamo il suo bellissimo contributo per cuila ringraziamo.

[di Eleonora Bellini*]

Federico non è topo di biblioteca, è topo di campagna e vivecon altri quattro allegri topi come lui fra le pietre di un vecchiomuro. Federico ci guarda dalla copertina del libro, dove sta accucciatosu una pietra, con un papavero in mano. Il papavero rosso e il suogambo di un bel verde spiccano sulla pagina allegramente. Federico,ne sono certa, è un topo bambino e, come ogni bambino è capace discoprire, riconoscere, conservare le cose preziose, effimere, mutevolie impalpabili del mondo, come i raggi di sole, i colori, le parole. Glialtri quattro topi, ne sono certa, sono adulti. E, come molti adultisi affannano freneticamente ad accumulare provviste per l’inverno,senza quasi alzare il capo. Lavorano.

Quella di Federico,alla prima lettura, somiglia all'antica storia della cicala e dellaformica. Ma è solo apparenza, perché è ben diversa. Là c'era chicantava e chi lavorava: insanabile contrasto; qui, invece, quando arrival’inverno, scopriamo che anche Federico ha lavorato: ha raccolto iraggi di sole per riscaldare gli amici nel gelo, ha raccolto i coloriper farli rallegrare, ha raccolto le parole per dire versi e farlisognare.  Federico è amico della cicala di Gianni Rodari, “cheil più bel canto non vende, regala”. Federico è poeta, ma non merita“alloro./ Ognuno, in fondo, fa il proprio lavoro”.

Quando Federico uscì per le edizioni Emme (1967), non ero più unabambina. Incontrai questo libro più tardi, quando cominciai a lavorarein biblioteca e a tenere laboratori di poesia con i bambini, verso lametà degli anni Ottanta. Scoprii allora che, come spesso succedeva esuccede nei laboratori di poesia, poesie, poeti e topi poeti possonoavere un effetto liberatorio sui bimbi, particolarmente su quelli menogratificati dal successo scolastico. E la storia di Federico, pur essendoscritta in prosa -  salvo la filastrocca finale -, è altamente poetica.
La sua lettura ad alta voce generaattenzione e stupore nei bambini, e non solo nei piccolissimi, come sipotrebbe pensare, ma fino ai dieci anni ed oltre. Questo accade, penso,perché, oltre a essere una storia poetica, è una storia teoretica,filosofica. Ci ricorda che “l’essenziale è invisibile agliocchi” e capiamo che Federico, oltre che della cicala rodariana,è amico anche del Piccolo Principe.

Se poi,dopo la lettura della sua storia, quando viene il momento incui i bambini scrivono liberamente i propri versi, una bimba,dipinta dall’insegnante come portatrice di deficit di lettura escrittura (“un poco strana e un poco pelandrona, insomma”) puòscrivere: “Per me/ leggere è/ volare in un libro”, il teoremaè ampiamente dimostrato. Del Federico di Leo Lionni i bambinie i bibliotecari non si stancano mai.
Dimenticavo:anche l'illustrazione in Federico è poetica e teoretica, perchéun libro illustrato è un corpo unico, parola e immagine. Fattoimportante e bella scoperta per quegli anni, in cui spesso arzigogoloe bamboleggiamento erano ancora assai diffusi nell'illustrazioneper l'infanzia.

Che aspettate? Correte inbiblioteca e aprite questo libro!

*Dopo glistudi classici e la laurea in filosofia, mi sono dedicata per pochi anniall'insegnamento. Dal 1980 dirigo la biblioteca pubblica e casa dellacultura di Borgomanero, in provincia di Novara. Ho organizzato attivitàdi promozione del libro e della lettura, conferenze convegni laboratori,e curato mostre. Ho scritto libri per adulti e bambini e collaboro a blogletterari. Per Topipittori, insieme a Massimo Caccia, ho pubblicato Ninnananna per una pecorella.

Dal nostro catalogo, Eleonora Bellini ha scelto in regalo Glialtri di Susanna Mattiangeli e CristinaSitja Rubio.

Se siete bibliotecari edesiderate partecipare alla rubrica I Martedì dellaEmme, presentando in un vostro post un libro di EmmeEdizioni di Rosellina Archinto scriveteci qui, specificandodi quale volume volete scrivere.

Viricordiamo che alla storia di Emme Edizioni e dellasua fondatrice è dedicato il nostro Lacasa delle meraviglie. La Emme Edizioni di RosellinaArchinto, a cura di Loredana Farina.

Sempre a questo tema è dedicata la mostra LaEmme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni di successi in mostra(1966-1985), a cura di Loredana Farina, Alessandra Mastrangeloe ABCittà, con il patrocinio di Nati per Leggere e della sezionelombarda dell’Associazione Italiana Biblioteche.

Tutte le informazioni sul percorso espositivo che la mostra propone,per tutti coloro che la volessero visitare o ospitare, lo trovate qui.

A Emme Edizioni, il FestivalInfanzia e città, a Pistoia, il 18ottobre, alle 16.30, all'Auditorium Terzani della BibliotecaSan Giorgio, dedica il convegno Dalla Emme Edizioniai giorni nostri: infanzie nei libri a confronto.