[di Beatrice Bosio]
È iniziato ormai il mese di dicembre e questo per i bambini, e per chiunque abbia un minimo di familiarità con loro, può voler dire solo una cosa: Natale è alle porte!
E come dar loro torto, quando ovunque iniziano a spuntare alberelli, pacchetti, piccole renne e finti fiocchi di neve. Si addobbano le case, i negozi e le strade; si allestiscono piste di pattinaggio, fiere di artigianato e mercatini; si pubblicizzano panettoni e pandori, scatenando la consueta e sempre irrisolta faida tra chi ama gli uni e chi gli altri; si pianificano i vari festeggiamenti con parenti o amici. Insomma, numerosissimi sono gli aspetti che caratterizzano le prime settimane di dicembre in vista del Natale, ma ce n’è uno che più di tutti sta a cuore ai bambini (e un po’ meno a certi adulti, che, ahimè, sanno essere davvero noiosi). Immagino abbiate già capito: mi riferisco ai regali. Chiariamoci subito, non sono un’ingenua, so perfettamente che molti bambini cominciano a pensare ai regali di Natale ben prima di dicembre, e forse alcuni ci pensano addirittura tutto l’anno, specialmente in quelle fasce d’età in cui la scansione del tempo rappresenta un mistero alquanto enigmatico e si vive la quotidianità fatta di giornate routinarie, in trepidante attesa di eventi speciali, come il proprio compleanno o, appunto, la notte di Natale.
Ma è a dicembre che i bambini possono finalmente dar voce a questi pensieri, esprimendo desideri e richieste senza la paura di incappare in un diniego o in uno sconfortante «Manca ancora un sacco di tempo!». Anzi, c’è di meglio: è proprio in questo mese che gran parte di loro ha la soddisfazione di poter mettere per iscritto, personalmente o grazie all’aiuto di qualcuno, la lista di cose bramate. A seconda della famiglia, possono cambiare le indicazioni inerenti alla stesura della lettera e il destinatario al quale indirizzarla, ma restano immutati l’eccitamento e l’impazienza con i quali i più piccoli la spediscono e aspettano che faccia il suo dovere: ovvero, comunicare a chi per esso quali regali portare la notte di Natale.
E a proposito di regali di Natale, noi di Topipittori, e non solo (come dimostra questo articolo di Marta Sironi pubblicato qualche anno fa sul blog), crediamo che non ci sia dono migliore di un libro, specialmente per un bambino. Le ragioni sono molte e noi ne abbiamo individuate almeno venti davvero buone, che abbiamo elencato in un post divenuto subito uno dei più letti del blog. Alcuni anni dopo, le abbiamo pubblicate in formato cartolina con grande successo. Di seguito trovate qualche esempio -immagini cartoline-. Se non dovessero convincervi, vi invitiamo a dare una sbirciatina qui per scoprire altri validi motivi.
Oggi, allora, abbiamo pensato di suggerirvi i titoli più natalizi del nostro catalogo, così da venire in soccorso sia agli adulti in difficoltà con la faccenda dei regali sia ai bambini alle prese con le loro letterine. E fidatevi: qualunque titolo scegliate, vi ritroverete tra le mani delle letture perfette per i giorni di festa (e oltre)!
Il primo libro che vi proponiamo è D’estate D’inverno, perché ha per protagonista, oltre all’estate, la stagione che da noi, geograficamente parlando, inizia a dicembre, subito prima del periodo natalizio. Scritto da Giovanna Zoboli e illustrato da Philip Giordano, è il quinto titolo di una serie di cartonati, che in ventiquattro pagine di opposti e complementari descrivono la natura circostante e guidano i più piccoli alla scoperta del mondo. Un bel regalo per far subito felice anche il più giovane dei lettori è senza dubbio la serie completa.
Altra serie di cartonati imperdibile per l’esplorazione delle stagioni è la tetralogia della grande autrice tedesca Rotraut Susanne Berner (e per chi non la conoscesse, rimandiamo alla lettura di questo articolo sul blog per un dovuto approfondimento). Il primo volume s’intitola Inverno ed è proprio il nostro secondo consiglio di oggi per voi. Le immagini brulicanti di quest’albo senza parole, che insieme agli altri Libri delle stagioni di Berner appartiene al genere letterario dei Wimmelbilderbücher, offrono spaccati di vita nell’immaginaria cittadina di Wimmlingen, che si prepara a festeggiare le imminenti feste natalizie. Fa freddo, un’atmosfera di grande attesa avvolge le strade, i negozi e le piazze, gli abitanti sono affaccendati nelle più svariate attività e a poco a poco comincia a nevicare. Le pagine magnificamente illustrate accompagnano i giovani lettori in una lunga passeggiata che preannuncia l’arrivo del Natale, stimolandone la fantasia e un’osservazione minuziosa a caccia di dettagli e storie intrecciate.
Anche la terza proposta della lista è un silent book ambientato in inverno, ovvero Il cappello di Paolo Ventura, artista e fotografo di fama internazionale che conta già quattro libri nel catalogo Topipittori. Attraverso la tecnica del gessetto su carta da spolvero, l’autore raffigura il più classico dei personaggi invernali, il pupazzo di neve, e gli strani esseri che in esso s’imbattono aggirandosi furtivamente durante una nevicata notturna. Questa storia invita i lettori a un divertente gioco di ipotesi e confronti a ritroso, ma al contempo si svela parabola poetica di assenze che diventano presenze e fini che si fanno nuovi inizi. E anche queste pagine si possono considerare una riflessione sul ciclo delle stagioni. Una lettura lieta e dolce, perfetta per tutte le età.
Il quarto libro è Il Natale del topo che non c’era che, col suo titolo e l’oro in copertina, non potrebbe essere più natalizio di così. Ultimo volume della surreale trilogia di Giovanna Zoboli e Lisa D'Andrea incentrata sulla straordinaria quanto improbabile amicizia tra un gatto e un topo (che non c’era), quest’albo racconta con grande umorismo di liste e litigi natalizi. Con l’avvicinarsi del Natale, infatti, i due protagonisti vogliono darsi da fare per organizzare una festa memorabile, ma non sono affatto d’accordo su quali siano gli ingredienti indispensabili. Neve o sabbia q.b.? Tacchino di formaggio o polpettone? Calzolaio o idraulico? Mollette da bucato o pentole da campeggio? A chi dar ragione: al gatto o al topo? O forse a nessuno dei due? Ogni anno si spera in un Natale che sia davvero perfetto, ma come tutti sanno (e per capire a chi ci riferiamo vi basterà sfogliare le pagine) al mondo ci sono troppi Natali perfetti per essere veri. Quindi, tanto vale non innervosirsi troppo per i preparativi ed evitare zuffe e musi lunghi. Meglio godersi l’attesa in compagnia di un bel libro, come questo (così potrete scoprire anche come va a finire tra il gatto e il topo).
Il quinto libro a tema natalizio che consigliamo è I pani d'oro della vecchina, una fiaba tzigana riscritta da Annamaria Gozzi e illustrata da Violeta Lopiz. Dentro una casa bislacca una signora talmente vecchia da non ricordarsi più l’età trascorre le sue giornate cucinando tante golose prelibatezze. È convinta che la Morte si sia dimenticata di lei, finché un giorno di un gelido inverno, mentre è impegnata a preparare il Pane Dolce di Natale della cui ricetta segreta è la sola custode, viene sorpresa da un’Ombra Scura che bussa alla sua porta. È la Morte che si è ricordata di lei e vuole portarsela via. Ma la brava pasticcera non può certo lasciare a metà i dolci per le feste e quindi, per nulla intimorita, fa assaggiare un po’ dell’impasto all’Ombra, che, stordita da tanta squisitezza, se ne va senza fare il suo dovere. Dopo tre giorni la Morte ritorna e la Vecchina le offre altri deliziosi bocconi dei suoi dolci, per persuaderla a rimandare ancora il loro appuntamento. L’incontro si ripete più volte identico: la vecchina riesce sempre a incantare e ingannare la Morte con torroni, croccanti alle noci, caramelle di sesamo e miele, castagne glassate, mandorle ambrate e bollenti. A poco a poco la Morte sperimenta sensazioni e sentimenti mai provati prima, la bontà, la gioia del cibo, il calore delle feste, il piacere di avere qualcuno che la attenda e che voglia condividere con lei. Non vi sveliamo il finale, così che possa essere una vera sorpresa. Indimenticabile per la profondità filosofica della trama e la tenerezza delle due protagoniste, questa fiaba ritrae fedelmente la magia del Natale, fatta di dolci amorevolmente preparati a mano e caldi profumi speziati. Sarà impossibile non avere l’acquolina in bocca durante la lettura di queste pagine.
Come sesto albo vi suggeriamo Sole Luna Stella di Kurt Vonnegut, che ha scritto il testo (traduzione di Monica Pareschi), e di Ivan Chermayeff, che ha fatto le illustrazioni. Tema è la natività: si racconta la venuta al mondo di Gesù, o meglio la sua prima notte e la sua prima alba nel mondo. Pubblicato per la prima volta nel 1980, il libro fu ideato dall’agente editoriale Frank Platt, a cui si deve il merito di aver convinto i due autori a realizzare un albo illustrato. La sequenza di tavole, dallo stile quanto mai attuale per l’uso di colori piatti, l’essenzialità delle forme e l’estrema astrazione, fu creata da Chermayeff prima del testo. Solo in un secondo momento le parole di Vonnegut interpretarono quella visionaria danza di corpi celesti - un sole, una luna e una stella - come uno dei più noti miti della storia delle religioni, la nascita di Gesù, visto dalla prospettiva stessa di Gesù neonato. Ciò che le illustrazioni mostrano, quindi, sono le percezioni del bambino: la madre, il padre, una nutrice, una matrona romana, i pastori, tre re, che appaiono nel suo campo visivo come corpi celesti che si alternano nel cielo della sua prima notte di vita. Questo gioiello della letteratura americana è un’opera ironica, poetica e complessa, che dell’infanzia conserva l’ingenuità dello sguardo e lo stupore per la scoperta.
A una reinterpretazione della natività è legato anche il settimo titolo natalizio che consigliamo: Il viaggio di una stella. Sogno del tipografo stanco la notte di Natale con testo di Giovanna Zoboli e illustrazioni di Marina Del Cinque. Il sottotitolo suggerisce sia il clima onirico del racconto sia l’insolito punto di vista scelto per narrare uno dei passi più celebrati dei Vangeli. Suggestionate da leggende popolari secondo cui durante la notte di Natale gli animali acquistino la parola e possano scambiarsi i loro pensieri, le autrici hanno immaginato che, sotto il sortilegio della stella cometa, ogni cosa potesse parlare e sono ricorse alla tipografia per realizzare le immagini: alfabeti, segni, font, punteggiatura, ovvero gli strumenti dei linguaggi umani. La stella compare una notte sopra una foresta di T e da lì comincia il suo viaggio: varca montagne e gole, sorvola gli abissi dell’oceano, scivola su giungle impenetrabili, deserti e campi di battaglia. La sua venuta è commentata in tutte le lingue del mondo, finché, dopo un lungo girovagare, si ferma su una misera capanna. Il cielo, allora, si affolla di angeli, arrivano tre re, un asino e un bue si chiedono cosa stia accadendo. La stella, accanto al bambino appena nato, si mette da parte: ha finito il suo viaggio e si allontana per riposarsi sulla cima di un albero dove, da quel momento, ogni Natale, la si potrà ritrovare. Come avrete capito, Il viaggio di una stella è tutt’altro che un comune libro di Natale e a stupirvi sarà anche il suo formato: un oggetto in quattro colori, a più fogli uniti a fisarmonica, adatto a essere svolto, riavvolto, appeso, e poi riposto nella sua custodia, un elegante cofanetto rosso che non ha nulla da invidiare agli altri pacchetti regalo.
L’ultimo libro della lista è Vostra Befana, scritto da Barbara Cuoghi e illustrato da Elenia Beretta, perfetto per celebrare l’epifania e concludere in bellezza le vacanze natalizie. Non aspettatevi, però, la classica vecchia invidiosa di Babbo Natale e capace di portare solo carbone ai bambini cattivi. In questo albo vengono svelate le diverse tradizioni legate al personaggio della befana, piene di segreti e metamorfosi. Il suo arrivo preannuncia la primavera, influenzando la vita di piante, animali ed esseri umani nei modi più inimmaginabili. Una storia piena di fascino che vi conquisterà fin dalle prime pagine e non vi farà più temere la befana, bensì ammirarla. Ma vi avvisiamo, cercare di scorgerla sarà inutile: lei è invisibile!