Alla 62ma edizione del Trento Film Festival, che si è conclusail 7 maggio, uno spazio importante è stato dato all’illustrazione:Marta Iorio ha firmato l’immaginedi comunicazione, di cui presto parlerà in questo blog. Martaha anche curato per il Festival alcuni laboratori assiemea Giulia Mirandola che racconterà il suoprezioso apporto prossimamente, sempre su questo blog. Inoltre,fino al 17 maggio, a Trento, negli spazi espositivi diTorre Mirana, è esposta la mostra di illustrazione I Sogni del Serpente Piumato,fiabe e leggende dal Messico (cheraccoglie oltre due sezioni della 31ma edizione di Leimmagini della fantasia),organizzata dalla Fondazione Stepan Zavrel di Sàrmede,in collaborazione con Franco Cosimo Panini che ha pubblicato l’omonimo alboillustrato.
Il posterdella Mostra a Trento riprende la copertina del libro, di GabrielPacheco.
Destinazione Messico era la sezione specialedel Trento Film Festival che ha generato l’incontro sinergicotra il Festival e Sàrmede, entrambi profondamente interessati araccontare culture e a proporre al pubblico una ricca programmazione,frutto di ricerca e passione.
Anche di questoabbiamo parlato all’inaugurazione assieme a Roberto De Martin,Presidente del Trento Film Festival, e a Luana Bisesti, direttrice,in presenza del console del Messico, Marisela Morales, e delpresidente della Fondazione, Leo Pizzol.
Ecco il Sole del Messico splendere là dove ivisitatori possono creare mondi con i loro passi, propriocome dèi di antiche leggende...
A cosa serve una mostra se non a questo: acreare mondi nuovi, a scovare tesori, a incontrare storie di uomini,donne, bambini, a tessere fili di memorie antiche che disegnano bellezza,speranza e riflessione?
NellaSala Thun è esposta, sempre a Torre Mirana e fino al 17 maggio,la personale dedicata a Gabriel Pacheco, ospite d’onore della32ma edizione di Le immagini della fantasia eche completa lo sguardo sul Messico.
Dicevamo che Gabriel Pacheco ha concepito l’immagine dicopertina del libro. La sua propensione a modellare metafore,a distillare simboli e memorie suscitando emozionantiinterrogativi, a lavorare come uno scenografo, è evidentein questa illustrazione (completano la mostra anche alcuni brani dell’intervista di Anna Castagnoliin cui Pacheco spiega i principali aspetti della sua poetica).
Questo deserto RosaMéxico è proprio un palcoscenico in cui oggetti sceltie posizionati dal regista/scenografo raccontano storie antichee moderne. Il senso del gioco fa da sfondo, nel deserto arido,ma colorato. Improvvisamente escono dalle scatole losjuguetes, i giocattoli, così importanti nell’immaginariomessicano, mentre il riferimento al gioco Serpentie Scale si aggiunge come saggia metafora della vita.
Poi c’è la dimensione onirica: è il Serpente Piumato chegenera tutto, sognando. Il Serpente Piumato sogna, entrando e uscendoda scatole sempre diverse. I suoi sogni sbocciano come fiori blu,escono dalle scatole come giocattoli a molla. Sorpresa dopo sorpresaincontriamo alcuni elementi di questo straordinario mosaico di popoli cheè il Messico, sarà purtroppo impossibile accennarli tutti in questopost. Ma possiamo fare degli incontri.
Il libroI sogni del Serpente Piumato contiene 13 fiabe eleggende illustrate da: Israel Barrón, Natalia Gurovich, Manuel Monroy,Gabriel Pacheco, Gerardo Suzán, Enrique Torralba (Messico), Javier Zabala(Spagna), André Neves (Brasile), Antonella Abbatiello, Marta Farina,Giulia Orecchia, Simone Rea, Arianna Vairo (Italia) e trascritte daLuigi Dal Cin. Per questo titolo abbiamo lavorato in contatto con SmMéxico che lo ha pubblicato con il titolo La Calaca llora yla Serpiente sueña.
In mostra il filo conduttoredell’incontro con alcuni aspetti della cultura messicana è sottolineatoanche dai pannelli rossi che accompagnano le illustrazioni originali,caratterizzati da una ricerca grafica e dal letteringispirato al papel picado, creati da FrancescaSpinazzè per il libro illustrato.
Sarebbe stata bello un’immagine cliccabile, per farviscegliere il sogno da sognare...
Sotto il SerpentePiumato, c’è la Tigrada!
Unafesta dal tono carnevalesco che ha le sue radici in antichi ritualipropriziatori incentrati sul culto del dio della pioggia Tlaloce del dio delle Montagne Tepeyóllotl, trasformato in giaguaro,che raggiunge le della Madre Terra per procurare fertilità eabbondanza di pioggia. Le maschere sono decorate con specchietti,zanne e peli di cinghiale. Se El Tigre ti cattura, ti costringe amangiare un piccante peperoncino verde!
Torniamoall’immagine di copertina di Pacheco: a sinistra ci sono la lunae il coniglio. Fu Quetzalcoatl che volle che tutti guardassero dalbasso in alto l’umile creatura che gli si era offerta come cibo. Daquando l’ho letto, anche io vedo il coniglio tra le macchie dellaluna: ecco il potere dei racconti... Sotto la luna danzalo scheletro con sombrero e piume, scommetto che vi attirava sindall’inizio:
InMessico si mangiano anche deliziose caramelle a forma di teschio, le calaveritas de azucar:è una tradizione legata alla celebrazione del Día de Muertos (il Giornodei Morti), per la quale si preparano las ofrendas,altari di offerte, preparati con cura perché i cari defunti che ritornanotrovino cibi buoni, fiori profumati (nell’illustrazione LaFlor de Cempazúchitl), tanto colore e allegria.
Non poteva mancare nel libro un’immaginedel Día de Muertos, elemento culturale tanto peculiare e delicatoda trattare; lo abbiamo fatto grazie a uno dei miti che vedonoprotagoniste le farfalle. Presso i Purépechas (o Tarascos, cheabitano preso il lago il lago di Pazcuaro) le farfalle Monarca, checoncludono lì la loro portentosa migrazione (di circa 4.000 km) propriointorno ai primi di novembre, sono le anime dei morti che tornanodai propri cari. Alcune delle scatole del deserto rosa di Pachecosono decorate, ve ne siete accorti?
E sotto il titolo, esce da una scatola unacreatura colorata...
Perfarvi avvicinare l’anima dell’arte popolare messicana, miaffido alla voce e alle creazioni di Marcelo Vidales (artistadi San Martin Tilcajete, Oaxaca), ripreso da Arun Wolf per Tara Booksche ringrazio moltissimo per la concessione del video.
Torre Mirana,Trento. |
Il video discende da un laboratoriodi illustrazione tenuto da Gita Wolf (editrice Tara Books) al Centrode Diseño de Oaxaca, nel 2013, con l’obiettivo di introdurre almondo dell’illustrazione un gruppo di artigiani e portare tra lepagine di libri illustrati tutta la bellezza di tradizioni artistichepoco conosciute. A questo link una belladocumentazione fotografica e questo il video:
Marcelo's Toys fromTara Bookson Vimeo.
Marcelo Vidales sta per pubblicareMarcelo’s Toys per Tara Books, un raccontosull’amicizia e la gioia della condivisione.
Marcelo Vidalescon una illustrazione per Marcelo’s Toys, TaraBooks. |
Le illustrazioni sono esposte accanto aquelle di altri tre meravigliosi libri sul Messico: Migranti,edito in Italia da Gallucci e originariamente da Tecolote (legrandi illustrazioni su papel amate sono straordinarie!), Fiestas del Agua,Edizioni el Naranjo (con CD musicale da non perdere!) eDuerme Negrito, Fondo de Cultura Economica(è una ninna nanna famosissima in tutta l’america centrale,ascoltatela qui. Un altro incontroemozionante è stato quello con la cultura sciamanicadei Wixaricas.
Eccoalcune nierikas.
Nel libro due racconti appartengono alla loro tradizione, edovevano essere narrati anche dalle illustrazioni in modo coerente esignificativo. Antonella Abbatiello e Giulia Orecchia hanno entrambeinterpretato questo universo con grande efficacia e sensibilitàrendendolo accessibile anche ai lettori più giovani.
“Glidei allora cominciarono a camminare e con i loro passicrearono il mondo”, non è forse questo che potrete fare voivisitando la mostra, leggendo storie antichissime, avvicinando lemultiformi espressioni artistiche di questo straordinario mosaicomessicano? Questo post può solo seminare curiosità. Leggere leimmagini, che passione!
Questo bellissimo racconto parla della capacità di vedere la veraforma del mondo. Gli adulti secondo i Wixaricas sono un poco ciechi:le preoccupazioni gli annebbiano la mente. Invece i bambini, tuttii bambini, hanno ancora il dono di vedere.
Numerosi altriapprofondimenti vi riserva la mostra, come la sezione MosaicoMessicano, curata con Natalia Gurovich e Enrique Torralbae 12 illustratori emergenti messicani. Concludo ritornando a Pachecoche mi spiegava che la promessa mitica che Quetzalcoatl fece aiMexicas (gli Aztechi) nel momento in cui li lasciava, partendoverso oriente, è quella su cui si fonda il Messico moderno, cheresta in attesa di questo ritorno. Per gli interni del libro haillustrato proprio questo mito tolteco-mexico.
Gabriel Pacheco, I Sogni del SerpentePiumato, Franco Cosimo Panini, Il serpentepiumato.