Il paesaggio del cuore

[di EleonoraBellini]

 Ai bibliotecari piace, quandopossono, organizzare incontri con gli scrittori per i bambini e iragazzi che frequentano la biblioteca. Incontri non di facciata,ma di contenuto: bisogna aver letto il libro. Perché, leggendo, ilpensiero cresce, l’immaginazione pure e, qualche fortunata volta,nel libro si trovano esperienze analoghe alle proprie, ci si identifica,si fa un passo sicuro sulla via del diventare adulti. Così, quando ci èstato proposto dai Topipittori di presentare a Borgomanero il libro Unacosa che ti scoppia nel cuore di AnnaPavignano, “nata a Borgomanero”, abbiamo invitatole scuole a un percorso dall’inverno alla primavera, con leseguenti tappe: dono del libro, lettura individuale e/o di classe,incontro con l’autrice. Sei classi, due della scuola elementaree quattro della scuola media, più di 130 ragazzine e ragazzinilettori, hanno accolto l’invito.

Così, mercoledì 15 maggio,alla Bibliotecadella Fondazione “Achille Marazza” Anna Pavignano è statasottoposta non solo a un tour de force di incontri(prima il gruppo dei ragazzi delle medie, poi quello delle elementari,infine, nel primo pomeriggio, gli adulti), ma anche a un incalzarevivace e pressante di domande. Incontrare l’autore di un libro chehanno letto entusiasma sempre i ragazzini, perché significa per lorodare corpo e concretezza e normalità all’eccezionale: “immaginolo scrittore o la scrittrice con un mantello scuro, sempre chiusi nelloro studio dove entra poca luce, sempre intenti a scrivere e tristi,senza tempo né voglia di uscire e di incontrare gente” affermò qualchetempo fa un bambino durante un laboratorio in biblioteca. Un pregiudizioda smentire.

Che qualcuno capace di organizzarecosì bene storie e parole si riveli nell’incontro pesona gentile,affabile, curiosa delle impressioni e delle idee dei suoi lettori,tanto quanto loro lo sono delle sue, credo sia davvero un’esperienzafondamentale per l’adolescente e il preadolesente, che hanno bisogno diadulti “buoni”, adulti che si raccontano con semplicità e verità,adulti che non sono perfetti e non fanno prediche. Adulti.
Anche per questo motivo, oltre che per altri di stile, garbo,ironia, il racconto autobiografico dell’infanzia di Anna, infanziadi tempi nei quali ai bambini era concesso gran tempo per solitudini,ozî, immaginazioni e fantasie, è stato un momento privilegiatodi incontro tra generazioni lontane.
Anna Pavignano haesordito affermando che, scendendo dal treno nella piccola stazionedi Borgomanero, aveva provato “la sensazione intensa di sentirsi acasa”. Non certo una captatio benevolentiae del suogiovanissimo pubblico, ma una rivelazione.

C’è, nell’iomutevole che siamo nei diversi momenti della vita, un io fondante, cherimane per lo più nascosto, ma che può, di tanto in tanto, riaffiorareben vivo e concreto: è l’io bambino. L’infanzia vive nel profondo,sempre. Però ci sono cose dell’infanzia che si superano, come lepaure. Ci sono tante paure di bimba narrate in questo libro “senzapelle”, paure principalmente indotte dall’educazione e poi superatein età adulta.
E proprio a proposito delle paure di Annabambina sono fioccate le domande: perché avevi paura del diavolo e deglizingari e dell’uomo del sacco? e perché non volevi avere figli e nehai poi avuti da grande? e ti è dispiaciuto quando è morto Merdùn? eti è passata ora la paura di morire? e anche tua sorella aveva paura? eadesso che paure hai? o non ne hai più?

La paura èesperienza comune, il racconto della paura, ha suggerito Anna,costituisce il primo passo per il suo superamento. Questo, dunque,è stato il tema posto in assoluta evidenza dalla scrittrice, maanche dai suoi lettori. Un tema interiore che si è imposto con moltapiù forza di quella delle ambientazioni borgomaneresi di gran partedella storia, sulle quali noi bibliotecarie avevamo un po’ insistitonel presentare la proposta alle insegnanti.
Il ponte delTorrione e la sua edicola con la madonnina, la chiesa di san Gottardocon la gelateria sull’angolo della piazza non fanno più parte degliitinerari di passeggiata dei bambini e dei ragazzini, perché i bambinie i ragazzini non vanno più a piedi, né soli né accompagnati. Lerive del torrente Agogna non sono più fiorite di narcisi da coglierein primavera. Il grande frutteto con il cielo paradiso non esistepiù e al suo posto sorge un quartiere di tanti palazzi e poco diverde. I frammenti di paesaggio urbano dei bambini borgomaneresi dioggi sono molto diversi da quelli di Anna. Ma il paesaggio del cuoreresiste. Accomuna infanzie presenti e lontane. Si può sempre percorrerein lungo e in largo, abbraccia, consola.