Il Rosso e il Nero

Disegnodi Antonella Abbatiello per il cortometraggio
animato Icaro,1987.
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Laseconda lettera di questo inizio d'estate (la prima qui)ci arriva da AntonellaAbbatiello, che, mossa dalpost su LeHorla, riflettesui colori e la capacità di utilizzarli (in particolareil rosso. E sullabase di queste riflessioni, decide, dopo 25 anni, per laprima volta di tirar fuori dai cassetti il suo Icaro.Ringraziamo Antonella per il suo messaggio, i suoipensieri e la possibilità di far conoscere sul nostro blog, dopotanto tempo, questa animazione (selezionata da numerosifestival internazionali dedicati al cinema d’animazione, fra cuiShangai International Animation Film Festival 1988,e Los Angeles International Animation Celebration1989). Le immagini che accompagnano l'articolo cisono state mandate da Antonella, e sono quelle che hanno ispiratoil segno, le forme e i personaggi di Icaro,mentre l'autrice lo stava progettando e realizzando.

Cara Giovanna,

ho letto il tuo articolo su Le Horlà,è molto bello.
E sono molto belli i disegni di Caimmi, cometi dicevo quando abbiamo fatto insieme la passeggiata per Roma.
Ti dicevo che molti anni fa (almeno venticinque) avevo cominciatoa illustrarlo, volevo farne un film d’animazione. Ero assolutamenteaffascinata da Maupassant e soprattutto da questo racconto. Così belloe così pericoloso.

OdilonRedon, Le diable, illustrazioneper
 La tentation desaint Antoine,
di Gustave Flaubert,1896.

Lo immaginavoesattamente come lo ha illustrato Caimmi, per questo mi ha cosìimpressionato il suo lavoro. Sono emozionanti e misteriosi questicollegamenti fra menti diverse in momenti diversi.
Comunque nonci riuscii, era davvero troppo per me, ero troppo giovane e non avevo glistrumenti tecnici sufficienti. Però realizzai il mio primo cortometraggioIcaro, esprimendo come potevo la sensazione inquietantedi quel racconto.
Icaro è l’unico miolavoro dominato dal bianco e nero.
La cosa che mi stupisceè che tutto questo (fascinazione per Maupassant e realizzazione diIcaro) avveniva mentre lavoravo nello studio diLuzzati, immersa nei suoi colori sfavillanti e ‘spaventosi’ perme, che avevo paura del rosso.
Dopo la ‘cromoterapia’luzzatiana, durata otto anni, ho superato la fascinazione per l’oscuroMaupassant. Ogni tanto ci sono ricaduta, in queste fascinazioni(Pasolini, fra i vari), ma ce l’ho sempre fatta, a uscirne. Con icolori di Luzzati, di Matisse e di Mirò. Ricordo che oltre al Rosso,attraverso Luzzati, volevo conquistare la spontaneità, la libertàdel gesto. Rosso=Libertà? Può essere.
Mi ha fatto piacereripensare a queste esperienze, che fanno parte della mia storia eche mi hanno aiutato e mi aiutano a capire il mio lavoro e le sue venenascoste.

Un abbraccio
Antonella

ps
Ti mando Il Rosso, unabreve testimonianza sull’argomento, scritta nel 2009 per il catalogodella mostra Emanuele Luzzati, Fantasie, al MuseoLuzzati di Genova.

Odilon Redon, Parsifal,1891.
Odilon Redon, L’aile,1885.





 

OdilonRedon, Pégase captif,1889.
Odilon Redon,illustrazione per  La Tentation de
de saint Antoine
, di Gustave Flaubert, 1896.

IlRosso

Come sanno tutti quelli che lo hannoconosciuto, davvero Lele era un uomo speciale. Straordinariamentegeniale e mite, consapevole del suo talento e insieme modestissimo. Unagrande lezione per una giovane allieva.
Ho avuto la fortuna dilavorare nel suo studio romano per otto anni e  ho imparato –assorbito, rubato, respirato – moltissime cose.
Parlavapoco e disegnava molto, esprimendo la sua visione semplicemente conil suo modo di essere e di fare.
Se dovessi però farstare in  una sola parola quello che Lele mi ha dato direi"il Rosso".Lele mi ha insegnato “il Rosso”. Ero una seria, rigorosa ragazza,fresca di diploma di Accademia, che praticava il bianco e nero e moltogrigio, incapace di usare i colori vivaci, soprattutto il Rosso.Osservare Lele dipingere con assoluta spontaneità e felicitàcreativa, e poi dover io riprodurre mille volte i colori dellasua sfolgorante e vivacissima tavolozza, mi ha  guaritodalla paura del Rosso.
Se oggi nei miei disegni c’è"il Rosso", ma anche il Blu, il Verde, il Giallo… lo devo a Lele,straordinario maestro del colore, e molto di più.


AntonellaAbbatiello, illustrazione per Farfalla,Fatatrac.



AntonellaAbbatiello, illustrazione per Maremè,Fatatrac.