[di SimoneRea]
Io e Rossana arriviamoa Lisbona il 10 gennaio, due giorni prima dell’inaugurazionedi Ilustrarte 2012 e con circa trenta minuti dianticipo sull’orario previsto per l’atterraggio.
Pensavamodi prenderci un po’ di vacanza ma, posati i bagagli in albergo,ci dirigiamo subito verso il Museo dell’Elettricità. Sono troppocurioso e non riesco ad attendere l’inaugurazione.
Congrande sorpresa ed enorme emozione in lontananza Rossana nota undisegno dall'aspetto famigliare: la gigantografia di una tavola delleFavole diEsopo. Ma davvero colossale! La situazione si presentadavvero molto stimolante.
ConoscevoIlustrarte solo tramite informazioni indirette, carpite qua e là sulweb. Immaginavo una mostra molto curata in uno spazio interessante,ma di certo non avevo colto la bellezza e l’originalità dellalocation. La mostra è allestita in un’ex centrale elettricaristrutturata e tenuta come un gioiello che ora viene utilizzatacome sede di vari eventi culturali e didattici, oltre che comemuseo di archeologia industriale.
Essendo arrivati inanticipo, abbiamo avuto la possibilità di vedere l’allestimento indiverse fasi e la fortuna di conoscere i due bravissimi architetti, Pedro Cabrito e Isabel Diniz, i grafici di Silvadesigners e,naturalmente, Eduardo Filipe, ideatore e curatore dell’evento, oltreche ospite caloroso e attentissimo.
L’atriodel museo è accogliente e propone tre possibili percorsi: asinistra, verso l'esposizione degli illustratori selezionati; drittodavanti a noi, dove uno schermo proietta momenti salienti dellafase di selezione delle opere; e a destra per visitare la mostrapersonale del bravissimo Martin Jarrie.
Naturalmente,scegliamo la mostra degli illustratori selezionati e prendiamo asinistra. Delusione. Non si vede alcun disegno, ma solo un paesaggiosurreale composto da un accumulo oggetti che, da lontano, sembranomeduse. O forse funghi. Poi mi avvicino e scopro che è una piantagione dicomodini. Ma dove sono le illustrazioni?
Ognicomodino è contrassegnato dal nome di un illustratore. Su ogni comodinoc'è una lampada e un bicchiere personalizzato. Insomma, un po’come nella camerata di un collegio, ma più bello. Bene. Ma dove sonole illustrazioni?
Il comodino diAlicia Baladan |
Ognicomodino ha tre cassetti. In ogni cassetto, c’è una delle treillustrazioni selezionate. E dato che le illustrazioni hanno formatidiversi, anche le dimensioni di comodini e cassetti sono diverse.
Il comodino diSimone Rea... |
Anchel’altezza dei comodini è strana: sono più alti del normale. Amisura di adulto. Alti quanto basta a far sembrare, anzi a far sentireun adulto un pochino più piccolo. Come se celassero un messaggio:ricordatevi che un tempo anche voi eravate bambini!
... e quello diDaniela Tieni. |
Lasera dell’inaugurazione è tutto veramente speciale!
L'esterno del museo è illuminato da fari e fasci diluce colorata che ne esaltano notevolmente la strutturaarchitettonica e lo trasformano, contrastando con il buiocircostante, in un’isola colorata.
Entriamo nellamostra quasi all’apertura e di gente ce n'è già abbastanza. Poi,nel giro di pochi minuti il museo si riempie!
Chi potevaimmaginare un'affluenza tale? Tantissima gente, adulti di tuttele età con figli e non, ma soprattutto moltissimi giovani.
Simone dedicacataloghi sotto lo sguardo vigile delle ragazze dello staff diIlustrarte. |
Una cosa chenon avevo proprio messo in conto era l’intervista televisiva che, avendoottenuto la menzione speciale, mi toccava d'ufficio. Io, una telecamera,una giornalista... e intorno tutta la gente che osservava!
Insomma, mi sono imbarazzato da morire. Anzi mi sono propriobloccato. Alla notorietà non ho ancora fatto l’abitudine.
Certo se avessi vinto il primo premio (con i relativi cinquemilaeuro di borsa) l’intervista senza preavviso l’avrei digeritameglio. Ma sarà per la prossima volta. Promesso!
Bravo,Simone! |
[Ah,a proposito, un altro illustratore (anzi, illustratrice) hascritto un bellissimo post sull’inaugurazione diIlustrarte 2012. Lo potete leggere qui. Nellostesso blog, alcuni altri post molti interessanti suLisbona]
[Le fotografie sonodi Rossana Molfetta]