ovvero della virtù di resistere
[di Valentina Lapierre]
Aprire la nostra libreria è stato per me e mio marito Roberto, entrambi storici dell’arte, il modo di non mettere “da parte” l’Arte, dopo che nel 2016, col mio licenziamento, avevamo perso l’unica entrata fissa. Noi viviamo a Ferrara, una cittadina che, come tutte le piccole realtà di provincia, non offre molto per chi ha una formazione umanistica e non è strutturato in contesti pubblici. Che fare? Andarcene in un’altra città? Forse avremmo potuto studiare la storia della pittura ferrarese anche vivendo altrove o interessarci ad altro, ma quando si hanno genitori anziani e malati ci sono altre priorità. Allora abbiamo pensato che, da buoni clienti di librerie, potevamo diventare noi stessi librai, trasformando una passione in una fonte di sostentamento, senza, appunto, mettere da parte la strada percorsa. Per cercare di rendere affrontabile l’impresa, vista la forte presenza in città di librerie di catena e anche basandoci su altre realtà emiliane apparentemente simili, inizialmente avevamo pensato di trattare soprattutto volumi usati e fuori catalogo, assieme a un po’ di libri nuovi, soprattutto albi illustrati che per noi, prima di tutto, sono espressione d’arte contemporanea.
Così, nell’ottobre del 2017 abbiamo aperto il nostro spazio, in cui dare voce a quello che avevamo imparato non solo all’Università, ma anche nelle realtà in cui avevamo lavorato: restauro, antiquariato, collezioni di enti privati, mostre ed editoria. Pur avendo frequentato a Roma un corso di avviamento per librerie per bambini, abbiamo deciso di dare forma a un modello ibrido e non settoriale di libreria, in cui grandi e piccoli non sono ingabbiati in un ruolo specifico. L’abbiamo chiamata La Pazienza Arti e Libri, in omaggio a un’allegoria ideata da Giorgio Vasari e adottata da Ercole II d’Este, duca di Ferrara, come suo emblema (oggi più prosaicamente diremmo come logo). Ci è sembrato perfetto perché ci ricorda, a ogni incertezza, che su questa virtù bisogna fare leva per cercare di resistere e andare avanti per la strada scelta.
Molti ci hanno chiesto perché non abbiamo pensato a un’attività commerciale che si sviluppasse solo online, sfruttando la possibilità di contenere i costi, cosa non trascurabile, ma per noi non la più importante. Abbiamo sempre sentito la necessità di stare a contatto con le persone, per capire meglio le loro esigenze e calibrare l’idea personale che avevamo di libreria. Pensando al percorso fatto fin qui, credo che sia stato fondamentale questo approccio, perché ci ha consentito di trovare delle soluzioni di fronte alle difficoltà.
Il nostro spazio, abbastanza ampio e articolato, si trova in una via del centro storico, ma non di grande passaggio; così per invogliare le persone a fare una capatina anche dalle nostre parti, abbiamo iniziato a organizzare fin dai primi tempi, delle piccole mostre, cercando di toccare temi diversi: fotografia, disegno, acquerello, tavole originali di albi illustrati, sculture e opere pittoriche. Accanto alle mostre è stato naturale organizzare incontri e presentazioni di libri, anche in collaborazione con istituzioni, un paio al mese, in occasione dei quali proporre selezioni tematiche di volumi, più o meno recenti. Così ci siamo concentrati più sul “nuovo”, cercando tra quanto pubblicato da piccole case editrici, meno valorizzate dalla grande distribuzione; in questo modo le proposte tematiche si sono consolidate e sedimentate, creando delle sezioni che teniamo sempre aggiornate. Cerchiamo di soppesare gli acquisti in modo da non fare praticamente resi e siamo sempre disponibili a procurare ai clienti quello che non abbiamo a scaffale e loro ci richiedono.
Gioia Marchegiani presenta Il campanellino d'argento di Maria Lai.
Durante i corsi di acquerello.
Oltre ai libri, cerchiamo di dare spazio anche alla creatività. Normalmente è sempre attivo un corso di acquerello che tengo io stessa, individuale o di gruppo, aperto ai grandi insieme ai piccoli (dagli 8/9 anni), in cui dopo aver fatto prendere familiarità con materiali ed effetti, cerco di lavorare sul potenziale espressivo di chi partecipa, facendo leva sulla versatilità della tecnica. Quando esponiamo le tavole degli illustratori, cerchiamo di organizzare con loro dei laboratori, in modo che il pubblico possa essere più partecipe e godere appieno di queste occasioni.
Un capitolo importante e caratterizzante, nella fisionomia della nostra libreria, è quello della carta, un materiale di cui sono appassionata e che è il filo conduttore delle autoproduzioni che si possono trovare da noi, in parte realizzate da me o da piccole, ma preziose, realtà come Officina Typo di Modena, un vulcanico collettivo famigliare che si occupa di tipografia in tutte le sue manifestazioni; o Ramato Studio di Serena Mabilia e Federico Fusetti, rispettivamente illustratrice e artista grafico, entrambi di Vicenza; o ancora Calluna cartilegi di Erica Marzucchi.
Per quanto mi riguarda personalmente, poi, come recita il cartello in vetrina Eseguo il ritratto dei vostri amici pelosi e piumati, servizio nato un po’ per gioco in onore di Marta, la nostra cagnolina, mascotte e beniamina della libreria. In realtà è un percorso che mi sta appassionando molto, perché dipingere queste piccole creature è un modo per dare forma alla mia sintonia con loro.
Questa è stata la nostra attività ordinaria fino a marzo 2020, cioè fino all’arrivo del Covid. Questo cataclisma ci ha colto, di fatto, in una fase molto delicata, in cui stavamo cercando di consolidare il lavoro svolto, consapevoli di essere una realtà ancora fragile e per alcuni aspetti acerba. Dopo un’iniziale ritrosia, abbiamo reagito agli effetti del primo lockdown attivando una sezione e-commerce nel nostro sito e ampliando l’offerta libraria, in modo da compensare la mancanza delle attività col pubblico. Vedere che questo sforzo incontrava una risposta positiva e solidale tra le persone ci ha convinto a continuare.
La passione per la carta.
Quaderni fatti a mano.
Materiali per legature.
Per una realtà piccola come la nostra sono stati utili tutti i provvedimenti pubblici di cui abbiamo potuto beneficiare, in particolare il cosiddetto Decreto Franceschini a sostegno dell’Editoria, grazie al quale, nonostante tutte le sue storture che sembravano escluderci, abbiamo potuto concorrere alle forniture delle biblioteche locali, esperienza che si auspica sia riproposta anche nel 2021. Anche la possibilità di accedere a un piccolo finanziamento garantito dallo Stato, ci ha permesso di investire un po’ di risorse nell’ampliamento dei prodotti offerti. Abbiamo dato corpo a un angolo Cartoleria e Belle Arti in cui si possono trovare materiali di qualità e artigianali per l’acquerello, per la calligrafia e il disegno, sia per esperti sia per chi è alle prime armi. Tra le novità introdotte ci sono anche le carte decorate a mano (giapponesi e nepalesi) vendute al foglio per decorare casa in maniera creativa, o per essere usate in legatoria così come faccio io con la mia piccola produzione di album e taccuini, rilegati a mano, personalizzabili con carte da disegno e da acquerello. Teniamo molto ad ampliare questo settore di prodotti creativi, e per questo stiamo cercando nuovi fornitori, anche se non è semplice farsi spazio in un contesto sempre più monopolizzato.
La pandemia ha fatto da pungolo e ci ha imposto di lavorare sulle nostre criticità, portando con sé anche effetti per molti versi costruttivi, ma l’impossibilità di fare progetti a lungo termine resta un aspetto destabilizzante. Allora mi dico che è meglio non pensare troppo, che forse bisogna rimanere concentrati sul fare, studiare per realizzare al meglio le cose che amiamo e per imparare a farne di nuove. Arriverà la bella stagione e potremo riprendere i corsi di acquerello (molto probabilmente all’aperto) e il progetto della stampa tipografica; torneranno le mostre, le presentazioni e i laboratori con i quali incontrare le persone.
L’essere stati coinvolti da Giovanna Zoboli e Paolo Canton nel loro generoso progetto della Casa dei Topi è stato per noi il miglior auspicio sotto cui poteva aprirsi il 2021, facendoci sentire parte di una comunità fatta di tanta passione ed energia, in cui è rimessa al centro la diversità come potenziale da esprimere a favore della collettività. Un grazie speciale a Paolo, che regalandomi nel 2007 un biglietto per la Fiera di Bologna (che conservo ancora!), mi ha schiuso un mondo e forse lì è germogliata la prima radice de La Pazienza.
Marta, mascotte de La Pazienza Arti e Libri.