È stato da uno scaffale della sua libreria cheè saltato fuori Stark Wie ein Bär di Katrin Stangl. Probabilmente è bastatala copertina, a conquistarmi, con quell'orso che sembra un cugino deldio Anubi e quella ragazzina robusta che se lo tiene sulle spalle, inun gioco acrobatico fra compari.
Un'occhiata all'interno,in quella festa di forme animali e infantili intrecciate nel raccontodi quell'antica comunione fra uomo e animale che si rifonda a ogninuovo bambino che viene al mondo, e sono tornata a Milano decisa apubblicarlo. Quel libro, infatti, Giulia, che oltre a essere curiosa comeun uccello è anche generosa come un baco da seta, me l'ha regalato (e poil'ha anche tradotto). Così l'ho potuto mostrare a Paolo e a Valentina chehanno sposato l'idea di metterlo in catalogo. In questo modo, semplice eimmediato, è nato Forte come un orso, una delle nostrenovità della primavera 2013, da poco in libreria (e siamo molto lietidi sapere, notizia freschissima, che IBBY Germania lo abbia selezionatoper presentarlo la BIB di Bratislava.)
Katrin Stangl in Italia ha pubblicato qualche anno fa, perCorraini, I musicanti di Brema. Miè subito piaciuto il segno modernissimo e al contempo arcaicocon cui questa autrice si avventura alla scoperta del fiabesco. InForte come un orso, Katrin diventa anche autrice,mettendo al centro del libro quell'attitudine umana a esprimere ilproprio mondo interiore attraverso caratteristiche animali. Un'ideasemplice, ma forte, perché forte è il bisogno dell'uomo di trovarecorrispettivi di sé in quello che lo circonda, di darsi creativamentespiegazione del proprio essere attraverso ciò che è simile e, insieme,distante. Come un animale, appunto.
Di questa antica e ancora attuale identificazione, èil linguaggio, prima di tutto, a dar conto. Non per niente intutte le lingue del mondo si trovano modi di dire che portano apopolare il quotidiano dell'uomo, anche nella sua versione piùurbana e tecnologica, di volpi, leoni, uccelli, lupi, cerbiatti,serpenti, a seconda della latitudine.
Nessunocome i bambini, poi, sa giocare attraverso l'immaginazione, leimmagini e le parole, con la possibilità di entrare in contattocon la dimensione selvaggia e profondissima dell'animale. E questolo dico sia come autrice di numerosi libri che raccontano questaesperienza, sia memore del rapporto che col mondo animale hoavuto fin da che ero piccolissima.
L'idea, elementare, di questo libro è condotta visivamentedalla Stangl con una finezza e una maestria che ne salvaguardano lospessore: bambini e animali formano coppie perfette che suggerisconocomunioni profonde, amicizie intense, amori in corso, affinitàelettive. La presenza animale e quella infantile formano accordiarmonici che di pagina in pagina orchestrano umori, caratteri,stati dell'essere e dell'animo.
Forseper questo, alcuni giorni fa, sfogliando il libro, mi è tornato inmente la Bussola d’oro diPhilipPullman, primo romanzo della trilogia Questeoscure materie. In questa storia, imperdibile per lostraordinario spessore psicologico, ogni personaggio umano èaccompagnato da un daimon sotto forma di animale:sua parte spirituale e segreta, suo doppio, insostituibile compagnodi sesso opposto al proprio, che dialoga incessantemente con laparte più profonda di sé, salvandola dalla deriva del dolore,dell'incomprensione e della solitudine.
I daimon descritti da Pullman possiedonola meravigliosa capacità, durante l'infanzia dei loro umani,di mutare forma a seconda dei momenti, delle situazioni, comesensibilissimi sismografi emotivi. Nell'età adulta, invece, talefacoltà proteiforme cessa, e il daimon si fissain una immagine definitiva che identifica per sempre la persona. Unospunto da tener presente e approfondire, utilizzando questo librodella Stangl con i bambini. (gz)