Le dame e i cavalier...

Guidoriccioda Fogliano di Simone Martini, ridisegnato daFrancesca Zoboli. Copertina di Dame ecavalieri.


Nel primo dei suoi interessantissimi post sullostile, Anna Castagnoli, si chiedeva fino a quando la realtàè riconoscibile nella rappresentazione che ne fa un'opera d'arte ea che punto del processo di  reinterpretazione/astrazione,invece, scompare. Vi riporto alcune sue parole:

Quale è il massimo comun divisore della realtà? Comee quanto possiamo alterare quello che vediamo senza snaturarne ilsenso? … Per quale affascinante fenomeno percettivo ci basta ilprofilo delle cose per capire cosa sono?

In questa riflessione si parla di “copia” della realtà,ma il discorso funziona anche quando la copia è quella di un'operad'arte. E la domanda allora diventa: fino a quando un'opera èriconoscibile nella rielaborazione che è possibile farne?

Piero della Francesca,Battista Sforza e Federico da Montefeltro, 1465,Firenze, Uffizi.



BattistaSforza e Federico da Montefeltro,ridisegnati da Francesca Zoboli.


Nel secondo volume della PIPPO (ovvero PIccolaPinacoteca Portatile di cui abbiamo appena parlato qui), dal titolo Dame e cavalieri,Francesca Zoboli pone il problema (unproblema che la PIPPO costituzionalmente pone agli illustratorie agli artisti che ne stanno realizzando i volumi). Non credoesista campo più adatto del ritratto per sondare il crinale frariconoscibilità e nuova opera, come mostrano, per esempio, le infiniterielaborazioni della Gioconda (da Duchamp, a Malevich, a Dalì,Lèger) che si è prestata al gioco della variazione e dell'alterazione,rimanendo sempre, e più che mai, se stessa, e mostrando come unagestalt si fondi su pochi ma solidissimi elementi strutturali chenon solo ne scongiurano la scomparsa percettiva, ma ne affermano lasuperiorità su tratti accessori e variabili. Il ritratto, infatti,coglie i tratti salienti di una fisionomia, che è quanto di piùriconoscibile e peculiare esista per la percezione umana. Il voltoumano, come è noto, è la prima forma che i bambini riconoscono:la più rassicurante, importante e familiare.


BattistaSforza, ridisegnata da Francesca Zoboli.



Il Dittico dei Duchi diUrbino viene proposto prima colorato, poiscomposto
 e con i volti in silhouette. Aquesto punto, il lettore può intervenire, seguendo
i suggerimenti dell'autore, creando gli abiti escegliendo e ritagliando le carte
decorate dellibro, e disegnando e colorando i volti.


In Dame e cavalieri, dedicato a volti ecorpi dipinti di celebri uomini e donne vissuti nel Medioevo e nelRinascimento, l'idea di Francesca è stata quella di muoversifra silhouette e decorazione: cioè fra due attitudiniopposte della pittura: essenza e ornamento, sintesi e ridondanza,sottrazione e eccedenza, stilizzazione e fregio. In che modo? Riducendoal minimo comune denominatore le forme dei volti e dei corpidi alcuni famosissimi ritratti, fino a ridurli a un segno nero esinuoso che sulla pagina bianca ne racconta, mettendoli in risalto,i tratti fondamentali. E corredando questa galleria di celebrifisionomie in silhouette con pagine e pagine meravigliosamentedecorate, ispirate a tessuti, tappezzerie, ricami, broccati,velluti, cotoni, lane, garze...



Paolo Uccello, particolare da SanGiorgio e il drago, ridisegnato da FrancescaZoboli.



Le carte decoratesono doubleface. Si possono ritagliare e piegarecon bellissimi effetti.
I lettori possono usarle pervestire dame e cavalieri, ma anche per creare alle loro spalle
paesaggi, oppure per ritagliare oggetti, personaggi,animali da inserire nei quadri.
L'importante è nonavere soggezione del libro: fatto per essere usato in tutti imodi.


Con questo campionario di alta sartoria, i lettori, ritagliandoe assemblando, accostando, incollando, potranno dedicarsi a crearei costumi di questi personaggi: strascichi, giubbe, cappelli, elmi,gualdrappe, giustacuori, corpetti, vesti, sopravvesti, panciotti,manicotti, berretti, mantelli... Insomma: gli abiti più sontuosidella storia della pittura in una personalissima galleria digentiluomini e gentildonne. Una sfilata di strepitosa eleganzaper scatenare il proprio talento di sarti, vestendo, acconciando,abbigliando. Alla fine del gioco le pagine (che sono fustellate),si possono staccare e appendere, per creare dove lo si desidera laPropria PP, ovvero Pinacoteca Personale.

Comeper il primo volume di PIPPO, Quadri quadrettianimali, alle immagini si accompagnano i testidi Marta Sironi: brevi e incisive note su ungenere, qual è il ritratto, ricchissimo di storia ed echi. Raccontiminimi a suggerire le storie di famosi condottieri e dame dalla bellezzadi perla. Descrizioni concise a suggerire ambienti e atmosfere delpassato. Brevi osservazioni su come guardare un'opera e intuirne imolteplici significati... Dame e cavalieri nascecon l'idea di raccontare la bellezza autentica e non convenzionaledei volti di uomini e donne, e insieme quella sfolgorante dei costumipiù preziosi creati dall'uomo per esaltare fiabescamente la virtù,il rango, le origini, i ruoli di personaggi del passato che sonoparte della nostra storie e cultura.