«È un libro dicomunicazione plurisensoriale, oltre che visiva. Fu così che nacquero i"libri illeggibili", così chiamati perchè non c'è niente da leggerema molto da conoscere attraverso i sensi»
(B. Munari, Libri senza parole, inR. Pittarello, Per fare un libro, Milano,edizioni Sonda, 1993)
Libro illeggibile. Cosìsi chiama questo volume che Munari ha realizzato nel 1967 per il Museumof Modern Art di New York, in occasione della mostra "Twographic designers".
È un libro di cartoncino rosso,nero e grigio. Cartoncino bucato, con fori perfettamente rotondiche lasciano intravedere le pagine successive, che come porte ciconducono a un cuore di pagine traslucide che svelano piano piano ilpercorso di un luminoso filo rosso.
Questo filo attraversalo spazio, per sparire infine nell'ultima pagina, giocando conle spirali-scarabocchio che Munari dissemina tra le pagine. È unlibro senza storia, senza parole, ma racconta molto di noi stessi. Icolori vengono percepiti da ognuno in modo unico. Non si trattasolo di vedere ma di sentire in un senso ampio. Con il tatto: cartaruvida che si alterna a carta liscia; con l'olfatto: il cartoncino,i fogli traslucidi, e il libro hanno odori distinti (e chissàdov'è stato conservato, questo volumetto così sorprendente, primache approdasse fra i nostri libri); con l'udito: scorrendo fra lepagine, il filo non fa sempre lo stesso rumore, perché interagiscecon carte diverse in modo diverso.
Questo non è ilprimo libro "illeggibile" di Munari, che lo crea quando ormai da anniragiona sui menabò, cioè sui modelli "nudi" dei libri, che ancoranon sono stati riempiti dalle parole e dalle immagini. Gli interessala forma, non come concetto, bensì per come la possiamo sentire, eper come effettivamente la sentiamo.
Nel 1949 alla LibreriaSalto di Milano espone i primi illeggibili. Alberto Mondadori, che scriveil testo di presentazione, ci regala questa bellissima riflessione:
«Forme, colori, spazi, accordi, ritmi, possonoessere usati come linguaggio per esprimere delle sensazioni, degli statid'animo, per "raccontare" qualcosa. (...) Colori allegri, colori tristi,drammatici, pesanti, vaporosi, forme lievi, fragili, decise o accennate,angolose o morbide, pagine sottilissime, pagine rigide, molli o dure,opache o trasparenti, intatte o strappate, possono diventare un linguaggiocomune ad ogni essere umano.»
Munarifacendo gli illeggibili arriverà nel 1956 al primoalbo plurisensoriale per bambini (per bambini?): Nellanotte buia.
Da qui in poi, il libronon si legge più. Si sente, con tutti i sensi, con l'immaginazionee la vista. Leggere non è più solo un verbo della parola maè un verbo dei sensi tutti. Da questo percorso scaturiscono iPrelibri, riproposti da Corraini e disponibili qui.
Questo Libro illeggibile N.Y. 1 ci stimola anche una riflessionepiù legata al contemporaneo. Stiamo probabilmente entrando nell'epocadel libro digitale. Un ingresso che viene vissuto da molti con unsenso di allarme. Viene da chiedersi se gli albi illustrati, cosìdifficili da definire e da classificare, così meravigliosamentecomplessi, potranno essere codificati in ebook. E anche se anche,se in questo delicato processo non si rischi di perdere questapossibilità di leggerli come Munari ci ha insegnato, e comemolti, seguendo le sue orme, continuano a insegnarci. Sarebbe unvero peccato.