Dopo alcuni anni di assenza, a grandissima richiesta approda nelle libreria la ristampa di Prima di me, scritto (ma sembra più cantato) da Luisa Mattia e illustrato dai Mook.
[di Luisa Mattia]
Torna Prima di me. Arriva nelle mani dei librai e dei lettori dopo avere giocato un po’ a nascondino.
Questo albo - nato per un gioco inatteso di incontri, desideri e colori – in questi ultimi tempi si è divertito a farsi inseguire. Mi chiedevano: “Ma quando torna?”, con la curiosità affettuosa di quelli che aspettano un amico, ma quello – distratto da chissà cosa e chissà che – non si decideva a farsi rivedere.
E me lo chiedevo anch’io il “come mai” si tardasse tanto a ristampare questo albo. Poi ho smesso perché ho capito che per ogni libro c’è un destino e quello di Prima di me sta nascosto nelle sue pagine, nelle righe che compongono il fiumicello di pensieri e di domande che dà acqua per nuotare ai pesci-bambini che raccontano.
E ciò che si racconta prova a rispondere a una domanda azzardata che chiede: Dov’ero quando non c’ero?
Una domanda così non si ferma ad aspettare risposte e continua a cercarne e allora, in questi lunghi mesi di assenza dalle librerie, credo proprio che Prima di me abbia rinnovato il suo viaggio.
Per me, che ho attraversato i fiumi e i mulinelli della ricerca così ben illustrata dai Mook, non rimane difficile immaginare che la domanda: “Dov’ero quando non c’ero” abbia scelto di aspettare occhi nuovi e pensieri infantili rinnovati.
Sì, insomma, prima di tornare con il suo bell’abito di segni, parole e colori, l’albo ha pazientato, si è rarefatto, è diventato una catenella di domande e di pensieri lievi, ha fatto guizzi tra le parole e ghirigori intorno alle attese.
Anzi, si è chiesto: “Ma davvero mi aspettano?”.
Ma come fai a trovare una risposta adeguata se la domanda non è una domanda, ma un desiderio?
Non c’era alternativa al ritorno, insomma.
E, dunque, eccolo di nuovo questo albo inaspettatamente seduttore che è stato accolto dalle braccia dei bambini e trattenuto con affetto dagli adulti.
È tornato, con tutti i suoi splendenti colori e – spero - capace di dare spazio a nuove domande.