Scienza bambina

Illustrazione da Space Race,Nobrow.


[di SaraRicciardi - IASF]

Alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna quest'anno c'eraanche la "Settimana del libro e della cultura per ragazzi", ovvero unpadiglione aperto al pubblico con mostre, libri, incontri, laboratoriper ragazzi e persino un planetario. Questo lo sanno tutti.
Quello invece che non tutti sanno è che in un'ammezzatointrovabile del padiglione 33 una banda di astrofisici si èincontrata per parlare di divulgazione della scienza e dell'astronomiaper i bambini dai 2 ai 12 anni nel workshop Raccontaree insegnare il cielo e le stelle.

Ovviamente io che sonomezzo uomo (fisica con dottorato in astronomia) e mezzo pesce(appassionata di albi illustrati al limite del feticismo) non potevofarmi scappare l'occasione di essere per un giorno una cosa solapartecipando al workshop.

Nella sessionededicata ai libri e ai prodotti multimediali ho presentato questocontributo: "Il picture-book come mezzo di elezione per un approccioindividuale del bambino alla scienza"



Queste considerazioni che a me sembrano piuttostoblande in realtà hanno sollevato un piccolo vespaio.
Lacomunità degli astrofisici non ha competenze editoriali specifiche senon in persone che se ne occupano per passione personale. Gli editoriperò stanno lì per questo, per tenere su l'asticella della qualitàe fare bei libri che siano di scienza, di arte o che raccontinoun'emozione.
Secondo me spesso i libri che raccontano ilmondo scientifico non funzionano o non funzionano abbastanza.

Illustrazione da Space Race,Nobrow.

L'errore psicologico che si legge in controluce inmolti albi illustrati/ libri per ragazzi di questo genere è chei ragazzi non siano genuinamente interessati all'argomento; chetocchi a noi adulti trovare il modo per farglielo digerire magaricon qualche "trucchetto".
Questo ovviamente si traducein una abbassamento dell'asticella, ovvero una banalizzazione deicontenuti e un declassamento dell'illustrazione a decorazione.

ProfessorAstro Cat's Frontiers of Space, Flying EyeBooks.

Inrealtà, la mia esperienza di laboratori con i bambini/ragazzi midice il contrario. L'interesse è enorme: da dove veniamo? Come ènato l'universo? Che cosa è la luce? Perché le cose cadono? Sonodomande vere e appassionate che spesso mi vengono rivolte da bambinie ragazzini nel corso di queste esperienze.

ProfessorAstro Cat's Frontiers of Space, Flying EyeBooks.

Ma anche se facessi laboratori tutti i giorni non raggiungereimai tutti i ragazzi che potenzialmente potrei raggiungere con unbell'albo. Fare bei libri (e bei libri scientifici in particolare)è difficile. Ma il risultato che si otterrebbe riuscendoci è - perusare una parola grossa - molto democratico: dare accesso a un'ampiafascia della popolazione infantile a conoscenze e strumenti che hanno unvalore per sé, al di là dell'utilità pratica e didattica che possonoavere.

ProfessorAstro Cat's Frontiers of Space, Flying EyeBooks.
Unalbo illustrato di scienza potrebbe essere qualcosa di più di unabanale raccolta di nozioni; potrebbe essere una finestra su un altromondo. In cambio di questo allargamento dell'orizzonte, varrebbe la penaliberarsi dei pregiudizi che noi adulti abbiamo sui bambini e le lorocuriosità e cominciare a fare bei libri!

Non che questonon accada già. Ci sono già libri molto interessantinel campo della scienza per i ragazzi. Segnalo qui unamia personale galleria di albi che considero ben fatti cheraccontano il nostro universo.

Messaggero delle stelle,di Peter Sis.  Rizzoli (qui una presentazione animata. Illibro ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, fra i quali laCaldecott Honour List)

ProfessorAstrocat's frontiers of Space, di Dr. DominicWalkman e Ben Newman. Flying Eye Books

Space Race, diTom Clohosy Cole. Nobrow

I cervelloni. Lo sfrecciante librodell'astronomia, di Lisa Swerlinge Ralph Lazar. Editoriale Scienza (quest'ultimoogni giorno mi piace meno, a dire il vero...)

 
Inquesta occasione desidero ringraziare tutti coloro che mi hannoofferto un confronto costruttivo su questi temi e in particolareIlaria Francica (Biblioteca SalaBorsa), Caterina Ramonda(Biblioragazzi), Stefano Rini (insegnante scuola primaria MarellaBologna), Fabrizio Villa e Gianluca Morgante (ricercatori pressoIASF-BO) e per finire i Topipittori, che mi hanno stimolato araccogliere le mie considerazioni in questo post.