Josette ha trentatre mesi, meno di tre anni,ma è già grande. Una mattina si affaccia alla camera dei suoigenitori che stanno smaltendo la sbornia della sera precedente,insieme alla governante, con un grande vassoio pieno di cose damangiare per la colazione. Viene, ovviamente cacciata via. Condolcezza, ma cacciata.
Torna in cucina, mangia tutta lacolazione dei genitori in compagnia della governante, tale Jaqueline,poi torna all’assalto. Si butta sul letto, fra i due malcapitatireduci dalla gozzoviglia e insiste: vuole che suo padre le raccontiuna storia. In tutto questo, la mamma continua a russare come unorso in letargo.
Comincia così Story Number 1for children under three years of age, scritto da EugéneIonesco, illustrato da EtienneDelessert e pubblicato daHarlin Quist, a New York, nel1968.
Non c’è dastupirsi che uno dei mostri sacri del “teatro dell'assurdo” –uno convinto che la ricerca di un senso e un ordine nella vita fossefutile –, con la complicità di un editore rivoluzionario e sfuggente– e che proprio dal teatro proveniva –, in un anno chesegna nell’immaginario collettivo una svolta storica, abbia proposto abambini “di meno di tre anni” un libro che: comincia con una sbronzae le sue conseguenze; continua con una storia dove tutto – il padre, lamadre, gli zii, i cugini e perfino il cavallo a dondolo e il vasino –si chiama Jaqueline, inventata sul momento da un padre ancora storditodall’eccesso per far star buona una figlia credulona; e finisce in unnegozio (la cui insegna recita E. Ionesco I) con unabambina che si chiama davvero Jaqueline, spaventata all'idea che il suonome comporti necessariamente un universo dove tutto si chiama Jaqueline,con le conseguenti confusioni pratiche e identitarie.
Sultesto di questo libro, e dei suoi tre fratelli, pubblicati sempreda Harlin Quist fra il 1968 e il 1973, si dicono molte cose, ma nonso quale sia quella esatta. Quel che è certo è che sono comparsinelle tetre memorie personali di Ionesco Present Past PastPresent nel 1968 (Passato e presente,Rizzoli, 1970) e sono allegramente precipitati nel mondo deipicture book. Si dice che Ionesco li abbia scritti per sua figlia,ma la cosa è resa improbabile dalla data di nascita della figlia(1944), così lontana dalla data di pubblicazione. Qualcunoipotizza una nipote, ma la cosa resta nel vago.
Visto da oggi,con tutto il conservatorismo, a volte anche becero, che tende aprevalere nel mondo della cultura per ragazzi, stupisce e rallegrache nel risvolto della sovraccoperta si dica (traduciamo): «Da quandoIonesco ha scritto opere come Le sedie, Lacantatrice calva, Il rinoceronte eLa morte del Re, il teatro non è stato più lostesso. Ionesco piega e trasforma la realtà, tuffandosi nell'assurdo,nel grottesco, nel tragico, nell'irreale: e la realtà acquisiscecosì altre dimensioni. Questo è il primo libro per bambini diIonesco. Da oggi, fortunatamente, anche i più piccoli possonoconfrontarsi con il suo caratteristico sguardo.»
«Le assurditàimpassibili di Ionesco e le surreali illustrazioni di Delessertriflettono il mondo interiore del bambino con immensa originalità. Iloro Story Number 1 e Story Number 2devono essere considerati fra i picture book più fantasiosi dell'ultimodecennio.» Questo diceva Maurice Sendak nel 1971, nel catalogo diHarlin Quist.
Ma esiste un altro interessante legamefra questo libro e Maurice Sendak: la presenza di uno dei suoimostri selvaggi, trasformato in palloncino, tenuto da un’elegantesignora, in una delle illustrazioni del libro.
Le illustrazionidi Delessert sono peraltro dense di dettagli simbolici e di rimandi“alti”: un rinoceronte che fa riferimento diretto a una delle operepiù celebri di Ionesco; un anello con l’effigie di Cartesio al ditodella governante che zittisce tutti alla fine della storia; un manipolo diguerrieri greci che escono da un cavallo a dondolo.
Per quantoDelessert non sia il nostro illustratore preferito, fa parte delpantheon dei Grandi e gli va riconosciuta la capacità stratificarenelle sue illustrazioni un universo di riferimenti simbolici eculturali che permettono livelli di lettura molti diversi da partedel bambino, solo o accompagnato da un adulto.
Di Ionesco eDelessert probabilmente continueremo a parlare. Di Harlin Quistriparleremo sicuramente. Non va dimenticato che Story number1 è stato coraggiosamente pubblicato in Italia da RosellinaArchinto (Emme edizioni), allaquale noi editori di libri per ragazzi dobbiamoancora oggi molto più di quanto potremo mai immaginare ericonoscerle.