Buck Festival compie quindici anni. Lo racconta la sua direttrice artistica, Milena Tancredi.
[di Anna Saba Didonato]

Si svolgerà dal 19 al 26 ottobre la 15ª edizione del Buck Festival, l’attesa rassegna letteraria dedicata ai bambini e ai ragazzi della città di Foggia, che quest’anno avrà come madrina d’eccezione l’autrice e illustratrice Marianna Balducci. Tantissimi gli appuntamenti in programma: più di 200, tra laboratori, spettacoli, letture, eventi formativi per docenti e studenti universitari, incontri con autori e illustratori. Tra gli ospiti di quest’anno Teresa Porcella, Arianna Papini, Elisabetta Mitrovic, Elisa Mazzoli, Vittoria Facchini, Bimba Landman, Luigi Dal Cin e Alfonso Cuccurullo, oltre ad Alessio Fortunato, Simona Versi, Daniela Valente, Andrea Valente, Anselmo Roveda, Matteo Razzini, Ale Puro, Alida Pintus, Federica Ortolan, Chiara Lorenzoni, Sergio Guastini, Paola Capuano, Alessia Canducci, Margherita Bufi, Giorgio Arcari, Valentina Albertini e la sand artist Stefania Bruno.




Tra le iniziative in programma, due mostre: L’immaginazione a spasso. Esplorazioni foto-illustrate e altri piccoli misteri svelati tra le storie di Marianna Balducci, curata insieme a Sabir Editore, e 147 mostro che parla! 7 mostri per 21 regioni italiane, dedicata all’omonima collana della Telos Edizioni.

Non mancherà la divertente Notte in sacco a pelo con i bambini, presso il Museo di Storia Naturale, animata dal “raccontalibri” Sergio Guastini.
È prevista anche una fiera dell’editoria per ragazzi a cura di librerie indipendenti del territorio, quali La borsa di tappeto, Il sasso nello stagno, L’albero dei fichi e Libreribrà, e l’imperdibile firmacopie degli autori.
In apertura e chiusura del Festival, una grande festa in cui i Burattoni del Teatro del Pollaio – Compagnia dell’accade sfileranno in corteo per le vie della città, in una festa mobile collettiva per il divertimento di grandi e piccini.

Il festival è promosso dalla biblioteca La Magna Capitana e dalla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Foggia.
Abbiamo incontrato Milena Tancredi, direttrice artistica del festival e responsabile della Biblioteca dei Ragazzi de La Magna Capitana.

Quest’anno il Buck Festival festeggia la sua 15ª edizione, ripercorriamone la storia e raccontaci come è nato.
È nato 15 anni fa sull’esperienza di Bozze della lettura che la Biblioteca ragazzi aveva messo in campo con tutte le scuole del territorio della provincia di Foggia. Con il Premio Diomedea, che annualmente coinvolgeva 700 bambine e bambini delle primarie e che ha avuto luogo per 13 anni. E già lì c’era l’incontro con l’autore, a cui sono seguiti tanti altri incontri con gli autori attraverso la rete Penelope, che unisce scuole, associazioni ed enti locali per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica [n.d.r.]. Intanto la sezione ragazzi della Magna Capitana ha sempre funzionato, proponendo percorsi con libri di qualità. Tutto questo è stato propedeutico alla nascita di un progetto più impegnativo come il Buck Festival.
Proprio nel 2011 la biblioteca vince il Premio Andersen e, quindi, in occasione della prima edizione del festival si parte con un riconoscimento a livello nazionale.


Che ruolo hanno avuto i partner in questo progetto e quali sono?
L’idea era quella di mettere in campo l’esperienza acquisita con tutti coloro i quali lavoravamo già da tempo, facendo in modo che si attivassero azioni di promozione della lettura nel segno di quel percorso di libri di qualità. La Fondazione dei Monti Uniti di Foggia ha ben interpretato questo progetto investendo non solo su un piano economico ma anche dal punto di vista culturale. Gli enti che insieme alla Biblioteca fanno parte del Polo Biblio-Museale di Foggia - il Museo di Storia Naturale, il Museo del Territorio e la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea – hanno consentito il coinvolgimento di ben 18 luoghi del nostro territorio.

Facciamo un bilancio di questa splendida rassegna che ogni anno fa della città di Foggia un centro di promozione della lettura e della creatività per bambini e ragazzi.
Il bilancio è semplice: 15 mila bambine e bambini che sono coinvolti ogni anno; 220 appuntamenti in una settimana; gruppi classe che decidono di partecipare sempre in aumento, provenienti anche da fuori dalla provincia di Foggia. In particolare c’è una scuola di Savignano che ogni anno si organizza per venire agli incontri. E questo vale anche per la formazione seguita da colleghe e colleghi di tutta Italia, che vengono nei giorni del Buck. Oltre ai 100 volontari staff a cui si uniscono tutti quelli interessati a fare un’esperienza diretta, laboratoriale o di formazione, con grandi autori e autrici del panorama nazionale e internazionale dell’editoria per l’infanzia e per ragazzi.


Come vedi il futuro del Buck e cosa ti auguri?
Il futuro lo vedo luminoso. È stato raggiunto l’obiettivo di aprire sedi prestigiose come la Galleria, il teatro Umberto Giordano, i musei territoriali, gli spazi della Fondazione e dell’Accademia di Belle Arti, l’università, le biblioteche che abbiamo inaugurato presso le parrocchie (BiblioCep, BiblioVita e BiblioPace) e farle diventare anche sedi di incontri del Buck e di fruizione per le famiglie.

Ci siamo gemellati con festival importanti, cercando di fare emergere quello che nel sud succede intorno alle buone pratiche legate alla promozione della lettura. I due festival siciliani, Festa del Libro di Zafferana Etnea e il Festival del Libro e della Lettura di Enna; il Campania Libri Festival di Napoli; i Dialokids, ossia la parte dedicata ai bambini de I dialoghi di Trani; il Festival Mo.Li.Se - Mondi Libri Segni, la cui prima edizione si è svolta quest’anno a Campobasso.
Tutta questa filiera è già futuro, è già mettere insieme in rete buone competenze come quella di SciogliLibro, l’associazione che cura Teresa Porcella, grande autrice che è al nostro fianco dall’inizio della festival; come la rivista Andersen che con Barbara Schiaffino che continua a essere un grande affiancamento e un grande sostegno.
Per il futuro intravedo sempre più partecipazione e coinvolgimento da parte del territorio.

Quest’edizione è dedicata alla generazione Buck…
La quindicesima edizione è dedicata a quelli che erano bambini e bambine quando il festival ha cominciato a muovere i primi passi. Ci siamo chiesti: cosa è successo in questi quindici anni? Chi sono gli ex-bambini e le ex-bambine Buck? Cosa fanno adesso?
Come dice Bruno Tognolini, nella filastrocca a noi dedicata per i quarant’anni della Biblioteca dei ragazzi, “vanno nel mondo, fanno figli, fanno figlie, poi tornano alla loro Capitana dei bambini”, la Biblioteca. E tornano con i propri bambini.

