Milano, foto di AlessioMesiano, 2009 |
[di ValentinaColombo]
Secondola tradizione meneghina, l'albero di Natale s'ha da fare il giornodi Sant'Ambrogio. Si prende un abete, vero o finto che sia, edurante alcune ore, o minuti, lo si rimpinza di lucine, palline,fili argentati e cascate di perline, finte candele, pigne, fette diarancia seccate e fiocchetti di vario tipo.
L'albero diNatale, con il suo sbarlugginio luccicheggiante (definizione coniatada una mia professoressa del liceo e mai dimenticata) è simbolodi molte cose. Potremmo dilungarci sulla sua storia da un punto divista religioso e antropologico, collegandoci ai riti propiziatoridei popoli pagani o a quelli religiosi medievali. Ma non è miaintenzione parlare di questo, e sul significato dell'albero vi rimandoal post di qualche giorno fa dellabrava Antonella Abbatiello.
Anche quest'anno siamostati invasi dalle immagini degli alberi più strani: quellifatti di tappi di sughero, quelli di bottiglie di vetro, quellia piramide di libri e chi più ne ha più ne metta. Non è mancatoil servizio al Tg (uno qualunque) sull'accensione dell'albero al Rockefeller Center a New York,con famiglia presidenziale abbracciata inclusa, il report sul Natale all'altro emisfero, dovel'abete stona un po' con i 35 gradi dell'estate, per nonparlare delle polemiche sull'albero di Natale troppo poco otroppo lussuoso in Piazza del Duomo, qui a Milano. A Roma l'albero scelto dal Comune èrisultato così brutto da spingere la Giunta a rimuovere quelloche era già stato ribattezzato "rotolone".
Curiosamente, su una testata nazionale, nonricordo quale fosse, un articolo sulla crisi della Grecia era corredatodall'immagine di uno sparuto abetino spelacchiato, decorato con due o trepalline rosse. Insomma, l'abete in crisi. Come a dire: stiamo messi cosìmale che nemmeno facciamo l'albero. E in effetti, il nostro caro vegetaleabbellito è diventato col passare degli anni simbolo di come stiamo,come staremo, che cosa abbiamo fatto, quanto stiamo bene o male. Unoggetto simbolo, se vogliamo, del consumismo e dello spreco, "più lucimetti, più sei ricco". Ma per i bambini l'albero è solo un albero:magico, fatato, li accompagna verso la sorpresa del Natale, fa parte delrito dei regali, dell'attesa e dei desideri. Ecco, Rodari, aiutami tu adirlo, cos'è Un abete speciale:
un albero diNatale
di tipo speciale,
ma bello veramente.
Nonlo farò in tinello,
lo farò nellamente,
con centomila rami
e un miliardo di lampadine,
e tutti i doni
chenon stanno nelle vetrine.
Unraggio di sole
per il passero chetrema,
un ciuffo di viole
per il prato gelato,
unaumento di pensione
per il vecchiopensionato.
E poi giochi,
giocattoli, balocchi
quantine puoi contare
a spalancaregli occhi:
un milione, centomilioni
di bellissimi doni
per quei bambini
chenon ebbero mai
un regalo diNatale,
e per loro ogni giorno all'altro èuguale,
e non è mai festa.
Perché se un bimbo resta senza niente,
anche uno solo, piccolo,
chepiangere non si sente,
Natale è tuttosbagliato.
Riflettendo su questo,mi sono messa a scartabellare tra gli albi alla ricerca di alberi diNatale illustrati che avessero questa forza atavica e infantile, questapurezza di significato. In generale, trovo i libri sul Natale piuttostoleziosi e trash. È diventata una sfida quindi trovare dei begli alberidentro dei bei libri, ma ce l'ho fatta. Buon Natale a tutti.
Jeande Brunhoff, Il secondo libro di Babar,Mondadori |
Arturo e Zefiro, Pom, Flora, e Alessandro non hannomai visto niente di più bello dell'abete tutto splendente diluci.
Yvan Pommaux,Avant la telé, l'école de loisirs,2002 |
S. Turner, Stille Nacht, CarlsenVerlag |
L'idea che esista un albero di Natale di carote e melemi fa sorridere. E l'ossicino di cane, è un tocco di assolutadolcezza. |
C. VanAllsburg, The polar express,Andersen Press |
- Perfetto- disse il Grinch. -La mia ultima tappa sarà lapiù simbolica, e adesso lo vedrete: prima di dirvi addio ruberò purel'abete!-
Diabolico.
E. Chichester Clark, Melrose e Croc,Aer |
Questo libro è pienodi palline, lustrini, alberi e decorazioni natalizie. Ma la sensazionedi vero Natale traspare da questa pagina, verso la fine del libro, quandoMelrose e Croc sono finalmente amici, e non più soli.
H. C. Andersene M. Boutavant, L'albero di Natale,Rizzoli |
M. Boutavant,Il Giro del mondo di Mouk, Fabbrieditori |
R. Briggs, Father Christmas,Penguin |