Fin dai suoi inizi, il catalogo Topipittori ha ospitato opere prime: in molti casi si è trattato di libri di giovanissimi illustratori, spesso realizzati durante il proprio corso di studio in accademie d’arte o scuole di illustrazione, e presentati all’esame finale di diploma. È capitato per esempio con Crepapanza di Eleanor Marston, con Lison ha paura di Lotte Braüning, con This is di Joe Lyward.
Negli anni, poi, con l’Accademia di Belle Arti di Bologna si è creata una sorta di collaborazione, in nessun modo istituzionale, ma fondata sulla base di una reciproca stima e di un’idea affine di illustrazione, che ha portato alla pubblicazione di La fioraia, di Luca Di Sciullo e di La volpe e il polledrino di Viola Niccolai, entrambi studenti in questa scuola.
Qualche mese fa, ricevemmo un messaggio da Emilio Varrà, professore all’Accademia di Belle Arti di Bologna, con il quale ci inviava il progetto di una studentessa cinese, Chenxino, ovvero la sua tesi di laurea per l’indirizzo di illustrazione con il professor Stefano Ricci. Il messaggio sottoponeva il lavoro della studentessa non in vista della pubblicazione, piuttosto per un parere. A noi il progetto parve più che interessante: sembrò bello, e decidemmo subito che, con le dovute modifiche per renderlo adeguato alla pubblicazione, ci sarebbe piaciuto editarlo, cosa che scrivemmo a Emilio Varrà che rimase stupito dalla decisione, per quanto anche lui certamente pensasse che si trattasse di un buon progetto. Così, ecco che, dopo aver lavorato insieme a Chenxino, che è stata brava a seguire ed elaborare le nostre indicazioni (non è facile lavorare su un progetto di libro già concluso), La luce esce oggi, una delle nostre novità per la primavera 2019.
La luce è un libro singolare sia per la storia che racconta sia per il modo in cui la racconta. È il nostro secondo libro per la primavera 2019 sul tema dell’amore (per coincidenza). Il primo uscito è C’era una volta in Persia di Sahar Doustar e Daniela Tieni. Sebbene si tratti di due libri diversissimi (il primo è una fiaba ispirata alla tradizione persiana, e la cultura orientale la pervade sia nel testo sia nelle illustrazioni di Daniela Tieni), questi libri hanno in comune il punto di vista: sono due ragazze a giocare un ruolo di primo piano in queste storie, perché loro è lo sguardo attraverso cui sono osservati e agiti i sentimenti rispetto agli altri e a se stesse. Se la prima storia è incentrata sul tema del riconoscimento di se stessi, e di una ricerca appassionata di armonia fra la forma interiore ed esteriore del corpo e della mente femminili, in La luce è narrato un silenzioso innamoramento, la narrazione di un sentimento che protegge se stesso e il proprio oggetto d’amore con una distanza gentile, affettuosa, lievemente ironica, fantastica e appassionata, che non ha fretta di ridursi, bruciare le tappe, ma che anzi nel suo altalenante e progressivo mutare è garanzia di rispetto e avvicinamento reciproco.
Per una singolare affinità, le due storie affrontano il tema dell’identità femminile, il suo modo di rivelarsi nell’amore attraverso quelli che appaiono esercizi della propria forma interiore ed esteriore. In La luce, la ragazza innamorata veste, nel corso della storia, una serie di maschere animali, che non rimandano a un nascondimento, ma al suo contrario: a un’affermazione della propria mutevole sostanza, che per definirsi deve attraversare le forme di altre creature. Proprio come la ragazza di C’era una volta in Persia che per identificare la sostanza del proprio essere spiega al proprio sposo di essere acqua, cielo, notte, pioggia, neve.
Chenxino racconta questa vicenda di emozioni sottili ma dirompenti avvalendosi di un testo stringato e di immagini fortemente grafiche connotate da pochi colori. Nel libro, abbiamo voluto mantenere, accanto all’italiano, anche il testo in cinese, non solo perché ci piaceva l’idea di un testo bilingue, che potesse rivolgersi ai lettori cinesi in Italia, ma perché negli ideogrammi di questa lingua ci pare si possa leggere la matrice di uno sguardo che viene da una cultura diversa dalla nostra.
Una storia che ci pare restituire e intrecciare nelle immagini e nelle parole i colori contraddittori dell’adolescenza: da una parte la delicatezza e il pudore, l’incertezza e il turbamento; dall’altra la forza dei sentimenti e delle emozioni. Se il testo è tenero, allusivo, e dà conto della fragilità e della nudità di un’età che cerca indefessamente se stessa, le immagini parlano attraverso tinte e segni netti, forti, potenti, immediati che restituiscono la vitalità del cuore adolescente.
Tutte le illustrazioni sono tratte da La luce, di Chenxino.