Una fabbrica per le arti e per i bambini

 

Il 23 settembre, al Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano, ha inaugurato La Fabbrica delle Arti: sei atelier tematici progettati e allestiti da Simona Negrini, direttore delle Gallerie Civiche di Palazzo Ducale, per fare incontrare i bambini con l’arte e la creatività attraverso il gioco, l’osservazione e gli insegnamenti di grandi maestri della pedagogia e del design come Montessori, Munari, Steiner.

Il progetto nasce nel 2018 e nel corso del tempo si sviluppa grazie alla creatività, all’intraprendenza e alla tenacia di Negrini che, grazie ai risultati ottenuti con il suo lavoro di curatrice di mostre (quella di Eleonora Cumer sul libro d’artista è stata un grande successo), le sue competenze di storica dell’arte e le sua vasta esperienza laboratoriale, ottiene la fiducia dell’amministrazione comunale per alzare l’asticella del progetto, ottenendo lo spazio per realizzarlo in grande.

Quest’estate abbiamo avuto la fortuna di visitare La Fabbrica in anteprima e ne siamo rimasti colpiti: si tratta di uno spazio di qualità straordinaria, all’altezza del gusto e della qualità di luoghi analoghi che si incontrano in grandi capitali europee e che non ci si aspetta di trovare in una tranquilla cittadina appenninica. Per questo abbiamo chiesto a Simona di raccontarcelo. La ringraziamo per avere risposto alle nostre domande.

Come prima cosa, ci piacerebbe che raccontassi qualcosa di te e del tuo percorso.

Tutto ha inizio dal verde. Il colore, con il quale a 3 anni ho scarabocchiato uno scrittoio di fine Ottocento nel salotto di casa. Scarabocchi, colori e vecchi oggetti hanno sempre generato in me stupore. La casa dei miei genitori traboccava di mobili da restaurare e abiti da disegnare. Negli anni Novanta, mentre collezionavo L'Arte Moderna di Giulio Carlo Argan pubblicata dal Corriere della Sera, frequentavo l’Istituto d’Arte A. Venturi di Modena e sognavo di colorare i muri delle città e dirigere un grande Museo. Erano gli anni dei grandi viaggi all’estero, delle prime pubblicazioni di testi critici e dei primi allestimenti museali. Dopo la laurea in Conservazione dei Beni Culturali fu decisivo l’incontro con il mecenate Francesco Martani, direttore del bolognese Modern Art Museum Cà La Ghironda. Mentre frequentavo i master in didattica museale a Tor Vergata e a Roma Tre, frequentavo artisti, critici, storici dell’arte e curavo mostre in tutta la penisola per Enti pubblici e privati. La didattica dell’arte e l’insegnamento mi hanno sempre accompagnata. Per anni ho collaborato con Remida, il centro del riciclaggio creativo, conciliando la ricerca artistica con l’amore per l’illustrazione e l’eco-arte. Ho impiegato anni a capire la direzione giusta. Durante questa ricerca, ho frequentato l’Istituto Gestalt di Arte-Terapia di Bologna, più tardi mi sono avvicinata al pensiero steineriano, che tutt’ora mi fa da guida. Ho scelto la montagna quando è nata la piccola Flora che ha fatto riemergere in me l’amore per la natura e le alte quote. Il trasferimento dalla città all’Appennino è stato necessario e meraviglioso. Dal 2018 ho il piacere di dirigere le Gallerie Civiche del Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano e l’atelier Fabbrica delle Arti, uno spazio dedicato alle arti visive dove il fare e il sentire mettono il tatto “al centro”.

Come nasce l’idea della Fabbrica delle Arti e come prende corpo?

La didattica dell’arte, che concilia comunicazione e relazione educativa, mi ha sempre affascinata. Ho sempre privilegiato l’educazione – in quanto educere: trarre fuori – più che l’insegnamento.

Credo che l’arte necessiti di strumenti per essere letta e compresa con semplicità. Quando lo sguardo ha una guida, quando i sensi vengono adeguatamente solleticati, cambia la nostra percezione del tempo e dello spazio, si vive il mondo in modo nuovo. Mi piace partire dall’errore o da ciò che si usa e consuma, dalla memoria dell’oggetto e della forma. Lo scarto, che sia esso sfrido o errore di produzione, è al centro della didattica della Fabbrica delle Arti, in quanto risorsa dalle notevoli potenzialità educative ed estetiche. La Fabbrica, progetto sostenuto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pavullo nel Frignano, nasce così, nel 2018, come atelier annesso all’attività espositiva della Galleria Contemporanea, con l’obiettivo di essere uno spazio polisemico, aperto all’espressione artistica, dove è possibile sviluppare creatività, immaginazione, fantasia e invenzione, un luogo dove artisti ed esperti del settore possono confrontarsi e condividere progettualità coinvolgendo non solo il mondo della scuola, ma l’intera comunità.

Quando arriva l’idea di organizzarla in uno spazio dedicato, nei bellissimi locali di Palazzo Ducale?

Palazzo Ducale, ottocentesca residenza estiva di Francesco IV d'Este, è considerato il principale centro culturale cittadino. Circondato da un bel parco disegnato per volere dei duchi da Carlo Hueller nel 1842, secondo la moda dei giardini all’inglese, ospita la Galleria Contemporanea, la Galleria dei Sotterranei e la Biblioteca Comunale G. Santini. Ed è il luogo perfetto dove arte e natura possono dialogare ed educare al bello.

L'attività espositiva delle Gallerie ha avuto origine nel corso degli anni Ottanta con la finalità di promuovere e integrare l'arte locale dell'attualità con le ricerche di artisti e critici di valenza nazionale.  Inizialmente la Fabbrica era allestita presso la Galleria dei Sotterranei, spazio polivalente che accoglie, tutt’oggi, eventi multidisciplinari e ospita l’Emporio degli scarti, spazio nel quale sono conservati ed esposti, divisi per colore, materiali di scarto (cascami, scarti di produzione, errori, giacenze): plastica, legno, carta, cartone e filati, donati dalle Aziende della Regione Emilia-Romagna e da persone amiche, sostenitrici del progetto. Gli scarti che vengono ceduti gratuitamente a chi ne fa richiesta, e abitualmente sono utilizzati per laboratori, workshop, corsi di formazione, eco-allestimenti  indoor ed outdoor presso i nidi e le scuole dell’infanzia.

In cosa consiste il nuovo progetto della Fabbrica e quali obiettivi ha?

Nel settembre 2023 il trasferimento della Fabbrica delle arti al primo piano di Palazzo Ducale mi ha permesso di rivedere completamente la progettualità e di potenziare le sinergie con il Parco Ducale, essendo l’accesso collocato sul terrazzo nobile del Palazzo.

Il nuovo spazio, di circa 200 metri quadrati, è costituito da sei nuovi atelier. Due atelier dedicati all’esplorazione di luci e ombre e alle arti digitali di ultima generazione: Universi digitali e Giochi di luce. L’atelier Ago, filo, nodo, che privilegia telai, trame e orditi realizzati non solo con tessuti e filati si presenta come un omaggio all’artista sarda Maria Lai, esponente della Fiber Art. L’atelier Pianeta Terra vede l’allestimento di oltre 200 elementi naturali tra cui: funghi, alghe, radici e conchiglie; l’atelier, dedicato alla relazione arte-scienza, propone riflessioni sulla relazione uomo – natura, sull’ ars botanica e gli antichi erbari, ed è stato fortemente voluto, vista la relazione con la flora e la fauna autoctona presente nel Parco Ducale. L’atelier Magie di Carta è un omaggio al maestro Bruno Munari. Vi è inoltre uno spazio espositivo dedicato ai libri scultura che rende omaggio all’artista bolzanina Eleonora Cumer, specializzata in Libri d’artista, già maestro d’arte presso la Fabbrica.

A quali esperienze e a quale pensiero ti sei ispirata per crearlo?

Progettare meraviglie è un’impresa assai ardua. L’obiettivo era conciliare le esperienze maturate negli anni nel campo degli allestimenti museali con le finalità di una didattica immersiva che privilegia, tra tutti i sensi, il tatto. Ho pensato a uno spazio emozionale che dialoga e invita il pubblico al “fare” e al “sentire”, stimolando domande e riflessioni. Desideravo un luogo immerso nel bianco – luce dove ogni singolo oggetto, nel nostro caso “scarto”, potesse mostrare tutta la sua bellezza e acquisire il medesimo valore, di contenuto e forma, di un’opera d’arte. I maestri, d’arte e di vita, a cui da sempre mi ispiro sono punti di riferimento per generazioni di artisti e intellettuali. Per citarne alcuni: Rudolf Steiner, Hervé Tullet, Bruno Munari, Maria Montessori, Eleonora Cumer, Květa Pacovská, Maria Lai. Cosa unisce questi titani? Il gioco!

Nel tuo impegno di curatrice di mostre e di progettista della Fabbrica delle Arti si riscontra una grande coerenza. Fra il lavoro degli artisti che scegli di esporre e i laboratori e i materiali che proponi ai bambini ci sono affinità interessanti: esplicitare le dinamiche dei processi creativi, far conoscere le potenzialità dei materiali, affinare la capacità di osservarli da nuovi punti di vista, e attraverso il loro uso “rendere visibile l’invisibile”, secondo una famosa affermazione di Paul Klee.

Credo che l’arte sia prima di tutto un’esperienza. È necessario ci sia continuità tra le opere d’arte e i fatti e le emozioni della vita quotidiana. Quando l’arte diventa mero artefatto e l’artista un essere alieno, essa si allontana dalle condizioni che l’hanno generata, creando un muro di incomprensione con l’osservatore. Mi piace raccontare il processo che porta all’ideazione e creazione di uno stile e un pensiero estetico, mostrare gli strumenti del mestiere, il luogo nel quale prendono forma pensieri e opere. Gli artisti che espongono alla Galleria Contemporanea sanno che il loro “fare arte” diventerà materia di ricerca e di esplorazione per grandi e piccoli. Solo così quell’invisibile diventa visibile.  

Fin dall’inizio, hai lavorato a stretto contatto con il territorio, cercando di impiegare al meglio le sue risorse, e ottenendo la fiducia di aziende e popolazione.

Pavullo nel Frignano è un paese alle porte dell’Appennino di circa diciottomila anime, una piccola città d’arte che ha visto nascere artisti di fama nazionale, basti pensare a Gino Covili, Walter Mac Mazzieri, Raffaele Biolchini, Azeglio Babbini e tanti altri. Aprire le porte della Galleria a un pubblico eterogeneo, organizzare eventi collaterali alle mostre, come residenziali di danza o performance d’artista, è stata una priorità. La nascita, nel 2018, della Fabbrica ha risposto a un bisogno della comunità. Tra il 2018 e il 2019, abbiamo superato le 4000 presenze. La partecipazione e l’interesse del pubblico ha portato la fidelizzazione di numerosi partner tecnici, oggi sono oltre venti le Aziende della regione Emilia-Romagna che donano scarti e materiali per le attività della Fabbrica.

Quanto conta il sostegno di un’amministrazione e la disponibilità a investire in un progetto del genere?

Le Gallerie Civiche e l’atelier sono spazi pubblici, pertanto obiettivi e macro progetti vengono periodicamente condivisi e supportati, non solo economicamente, dall’Amministrazione Comunale. L’attuale Assessorato alla Cultura ha dimostrato interesse e particolare sensibilità alla progettualità già in essere, dimostrando lungimiranza e sensibilità alle richieste e necessità della comunità frignanese e non solo. L’Amministrazione Comunale vede nel progetto un’opportunità di crescita del territorio e di visibilità, anche turistica, oltre i confini provinciali.

Vuoi segnalare le attività che si terranno nei prossimi mesi presso gli atelier?

Dopo l’inaugurazione del 23 settembre scorso l’attività laboratoriale e formativa è partita a pieno ritmo. Per l’anno scolastico 2023 – 2024 proponiamo sei laboratori per le scuole dell’infanzia. Un viaggio tra piccoli erbari selvatici, sculture di carta, bestiari immaginari, giochi di luci e ombre sulle isole della costruttività. Nove i percorsi per le scuole primarie che spaziano dall’architettura, al diorama, dalle leonardesche macchine volanti ai libri illeggibili. Riproponiamo anche quest’anno il progetto “Tu lo butti, io ci gioco” con e per i bambini e le bambine dei nidi, con allestimenti outdoor site specific. Non mancheranno i corsi di formazione e i workshop d’artista. Tante saranno le occasionei per approfondire la relazione materia e luce, tattilismo, costruttività e pre-libri. Varcheranno la porta della Fabbrica artisti conosciuti quali Eleonora Cumer, Antonia Zotti, Francesca Catellani, Mattia Scappini, Alessandro Formigoni. Da marzo a maggio 2024 esploreremo i mondi immaginati da Guido Scarabottolo e Francesca Zoboli, artisti a cui verrà inoltre dedicata una mostra alla Galleria Contemporanea.

Per informazioni e/o prenotazioni:

Assessorato alla Cultura, Comune di Pavullo n/F.

Palazzo Ducale, Via Giardini 3 – Visit Pavullo Welcome Room

visitpavullo@comune.pavullo-nel-frignano.mo.it

tel. 0536 29964