Dopo Manco per sogno, di Beatrice Alemagna, la seconda novità di questo settembre è Uovo sapiens. Il cibo come materiale educativo per esplorare il mondo di Federica Buglioni, già autrice di Naturalisti in cucina, con fotografie di Giulia Bernardelli (in arte Bernulia), quarto volume della fortunata collana I Topi saggi, che propone strumenti di formazione e rfilessione pensati per tutti quegli adulti che vivono e lavorano in prossimità di bambini.
[di Federica Buglioni]
La copertina di Uovo sapiens, di Federica Buglioni, con fotografie di Giulia Bernardelli (Topipittori, 2021).
La struttura di Uovo sapiens mi fa venire in mente le cartine turistiche che si consultano in vacanza per avere una visione d’insieme del territorio o del quartiere dove si è approdati; quelle con i disegni dei monumenti e i tracciati colorati che invitano a scegliere itinerari e tappe in base ai propri interessi e non ai tempi di percorrenza, come invece si fa con le mappe digitali.
Qui il cibo è il territorio da esplorare, mentre i capitoli che compongono il libro sono gli itinerari tematici che lo attraversano, indipendenti ma complementari, con percorsi teorici approfonditi per gli adulti e oltre cento attività pratiche per i bambini perché – restando nella metafora della vacanza – ai più piccoli non basta andare a visitare i luoghi: loro desiderano fare.
Cammino nel territorio della relazione cibo-bambini da vent’anni: ho fondato un’associazione che progetta e conduce laboratori di cucina e di educazione alimentare, realizzato oltre una decina di libri, scritto articoli, partecipato a corsi-conferenze-convegni, condotto formazioni, studiato, organizzato eventi e soprattutto incontrato migliaia di bambini e centinaia di insegnanti e genitori. Certo, ho ancora molti dubbi e tanto da imparare, ma ho anche maturato idee chiare sulle rotte migliori da seguire quando si progetta un’attività e sono proprio queste rotte a dare il nome ai nove capitoli del libro: la natura, l’osservazione, il laboratorio, il cibo come materiale educativo, la bellezza e così via.
Uovo sapiens non è un manuale di educazione alimentare in senso stretto: gli alimenti protagonisti degli otto percorsi non sono stati scelti perché “fanno bene”, ma perché suscitano curiosità, pongono domande, dispongono a un approccio interdisciplinare, permettono di osservare le leggi naturali e, proprio grazie a questa loro versatilità, consentono all’adulto di vedere come, tra le mani dei bambini, il cibo sia un materiale ideale per esplorare il mondo in ogni ambito, scientifico o umanistico: è quando il bambino si incanta di fronte al suo primo seme germogliato che l’insegnante e il genitore assistono alla trasformazione di un fagiolo in un detonatore di curiosità e voglia di fare. E lo stesso accade lavorando con salvia, arance, carote, insalate, melagrane e perfino muffe.
In questo libro ho voluto mettere in luce i temi più interessanti che emergono quando si utilizza il cibo come materiale didattico: le tecniche del laboratorio, la relazione con la natura, i metodi di osservazione, la scelta dei materiali e tutti quegli aspetti che valicano i confini dell’alfabetizzazione alimentare e riguardano, più in generale, il lavoro e l’esperienza educativa.
Tra questi, con l’editore abbiamo scelto di dare particolare rilievo alla funzione pedagogica della bellezza, troppo spesso sottovalutata nelle attività con i bambini e accantonata come se fosse un lusso o un orpello. Vi troverete quindi tra le mani, lo prometto, un oggetto bello in sé, con una grafica splendida curata da Anna Martinucci, spazi per appunti personali e soprattutto con un corredo di immagini meravigliose, realizzate dall’artista e fotografa Giulia Bernardelli, in arte Bernulia. Sarà lei a convincervi definitivamente che quella del cibo è una bellezza feconda, che fa venire voglia di indagare, approfondire, scoprire e conoscere: una bellezza intelligente. Le sue fotografie di foglie, uova, semi e funghi sono una parte fondamentale del libro perché costringono lo sguardo e il pensiero a mettere da parte l’idea del cibo-ingrediente per imboccare le strade dell’arte, del linguaggio, della biologia e soprattutto della botanica.
Si tratta di un cambio di prospettiva con implicazioni importanti. Studi recenti rivelano infatti che, a partire dall’esordio della pandemia, il contatto con la natura - indoor e outdoor - è diventato un elemento prioritario nella percezione della propria qualità della vita e che la lontananza dagli elementi naturali, specie in ambiente urbano, è associata all’insorgenza di sintomi psicologici come irritabilità, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione. Mi viene allora da pensare che se proviamo a guardare il cibo non solo come un ingrediente ma anche come un elemento naturale che entra in casa e a scuola ogni giorno, in piccola parte questo può aiutare ad accorciare le distanze. Il mio desiderio, dunque, ora che Uovo sapiens approda sugli scaffali di librerie e biblioteche, è che insegnanti e genitori sentano di avere una risorsa in più per ideare attività con materiali belli, economici ed ecologici e allo stesso tempo che i bambini possano scoprire di avere a portata di mano modi nuovi, benché antichissimi, per entrare in contatto con foglie, semi e frutti.
Tutte le immagini di questo post sono tratte da Uovo sapiens, di Federica Buglioni, con fotografie di Giulia Bernardelli (Topipittori, 2021).