Verso un marchio di qualità per gli albi?

Dasei anni, ogni primavera, esce il Catalogone.Il primo numero conteneva le analisi di Giulia Mirandoladegli albi pubblicati dai Topipittori nei primi cinque anni diattività. Ne avevamo tirate 750 copie, che andarono esauriteimmediatamente.

L'interesse che si eracoagulato intorno a questo strumento per chi usa, per professione oper passione, gli albi illustrati, per chi intermedia le scelte deigenitori e per i genitori più attenti, ci ha fatto immediatamentepensare di allargarlo e renderlo più interessante aggiungendo,ai nostri, anche libri pubblicati da altre case editrici. Così,nel Catalogone 2 ai Topipittori si sono aggiuntiBabalibrie Beislereditore; e a Giulia Mirandola, MarcellaTerrusi.

NelCatalogone 3, Beisler è stata sostituita da Margheritaedizioni e Marcella Terrusi da Ilaria Tontardini, di Hamelin Associazione Culturale,mentre la tiratura aumentava a 2000 e poi a 3000 copie, distribuitetramite le librerie specializzate per ragazzi, che la mettevanogratuitamente a disposizione di insegnanti, bibliotecari, promotoridella lettura e genitori interessati agli albi illustrati comestrumento di crescita per i loro bambini.

Lagestione della grafica e della messa in pagina è passata dallemani di FlorenceBoudet a quelle diGiulia Sagramola a partire dal numero 5.

Con il sesto numero, il gruppo degli editori si è allargato acinque: oltre a Topipittori, Babalibri, Margherita, si sono aggregatianche Ilgioco di leggere e Franco CosimoPanini Ragazzi. Alle autrici si è aggiuntaElisabettaCremaschi. E la tiratura è salita a 4000 copie e il numerodi pagine da 96 a 144.

Complessivamente,il Catalogone 6 offre l'analisi di ventidue albiillustrati, tre schede autore (Astrid Lindgren, Mario Ramos e DarioMoretti) e tre schede di collana.

Al di là dellasoddisfazione di aver creato e di realizzare anno dopo anno uno strumentoutile e ricercato, l'esperienza del Catalogoneci ha fatto e continua a farci riflettere sul senso del "farerete".

Qualche tempo fa, in un'intervista,un collega editore ha baldanzosamente affermato: «Unarete? Se c’è – ma ne dubito – forse è più saggio starne allalarga. Le reti non sono fatte per intrappolare? Meglio nuotare inprofondità. Insieme ad altri, liberi.» Ci permettiamodi non essere d'accordo.

Alla parolarete diamo un'interpretazione e un significatodiversi: ci riferiamo alla rete come struttura non allo strumentodel pescatore che è solo una delle tante declinazioni di questa:ci interessa la rete come sistema di connessioni e nessi che leganoluoghi e soggetti diversi e autonomi in un tessuto di relazioni chenon sarebbero sostenibili o praticabili dai singoli soggetti. Quindi,relazioni con gli altri che, ben lungi dall'intrappolare, permettono aciascuno di ampliare la propria portata e di amplificate i propri segnaliattraverso canali condivisi. Nessuno degli editori che partecipanoal Catalogone potrebbe permettersi di offriregratuitamente ogni anno uno strumento di analisi e promozione deipropri libri così sofisticato, approfondito e costoso (e interessanteperché la qualità dei contenuti stessa è migliorata dalla rete,dato che questa prevede scambio e confronto).

Per dare un'idea dellamole dei lavoro che ha comportato la realizzazione dei sei numeridel Catalogone finora realizzati, ecco un po'di numeri: complessivamente sono state pubblicate 640 pagine, checontengono le analisi approfondite di centoundici albi (da quattropagine ciascuna), oltre a otto schede autore e tre schede collana (daotto pagine ciascuna). Forse è venuta l'ora di sfruttare le nuovetecnologie e creare un database accessibile per assistere libraie bibliotecari nel preparare percorsi di lettura fra tutti questilibri.

In secondo luogo, siamo convinti - e connoi lo sono anche gli altri editori che partecipano all'iniziativa- che l'azione comune garantisca una maggiore credibilità,permettendo di avvalersi delle analisi di un gruppo indipendentedi studiosi ed esperti che selezionano i libri (in accordo con glieditori) e ne redigono le recensioni.

Un ultimobeneficio di questo progetto è il fatto che, lavorando insieme adaltri editori, imparando a conoscersi, a coordinarsi, a condividereprogetti e informazioni, ci si appassiona al lavoro collettivo,si creano e si consolidano relazioni. Così si comincia  apensare davvero di poter fare anche altre cose insieme. Certo, perora sono cose piccole: fiere e festival; laboratori in occasione dimanifestazioni cittadine; piccole iniziative commerciali dedicate allescuole o alle biblioteche.

Nel nostro intento,il Catalogone dovrebbe - e probabilmente potrebbedavvero - diventare una sorta di marchio di qualità che leghi in unconsorzio informale piccoli editori, librerie indipendenti, espertie bibliotecari: la testimonianza diretta e palpabile della volontàdi tutti i soggetti coinvolti di investire su prodotti "alti",ma comunque destinati a un pubblico vasto, che possano favorire lacrescita intellettuale e culturale di bambini e ragazzi. E di farlotutti insieme, al di là delle inevitabili logiche di concorrenza,di interessi non sempre allineati, di salvaguardia delle proprieautonomie e specificità.

Ma oltre apensare alle nuove tecnologie, il Catalogonecontinua la sua corsa. Il Catalogone 7 ègià in lavorazione e ai cinque editori presenti nelsesto numero si aggiungerà una nuova casa editrice. E delCatalogone 6 ce ne sono ancora un po' di copie adisposizione. Le librerie possono richiederle gratuitamente al loro agentedi zona ALI.

Bibliotecari, promotoridella lettura, studiosi e genitori possono invece chiederle anoi inviando una mail a info[at]topipittori[dot]it, o alle altrecase editrici partecipanti. Se qualche biblioteca o libreria fosseinteressata a una presentazione del Catalogone,a cura delle autrici o con la partecipazione di uno o piùeditori, può contattarci allo stesso indirizzo.

Tutte le edizioni passate del Catalogonesono esaurite. Ma, naturalmente, sono scaricabili in formato pdf dalsito internet delle case editrici partecipanti. Per esempio, da qui.