Visitando la FIL, a Guadalajara. I parte.

[di MonicaMonachesi] [Guadalajara è una delle più importantifiere del libro e dunque anche di libri per ragazzi. Noi nonci siamo andati. Però, abbiamo chiesto di raccontarcela a unareporter d'eccezione: Monica Monachesi, consulente artistico,curatrice del catalogo e coordinatrice di Le Immaginidella Fantasia, Mostra Internazionale d'Illustrazioneper l'Infanzia di Sarmede. Da oggi, e per tre settimane, Monica ciracconterà cose viste, persone incontrate, libri adocchiati, novitàe riflessioni.]

Partenza!

C’èun appuntamento molto importante per il mondo del libro che si svolge ognianno a Guadalajara, in Messico: è la FIL ovvero laFieraInternazionale del Libro. Nel 2011, si èsvolta dal 16 novembre al 4 dicembre, appena dopo la FILJI di Città del Messico (conuna mostra personale di Svjetlan Junakovic e corsi di illustrazionediretti da lui e da Manuel Monroy) e quasi in contemporaneacon il Salon du Livre di Montreuil. A Montreuil, non sono potutaandare e ho letto molto volentieri i reportage apparsi su Le figure dei libri. Daparte mia, ecco il mio contributo: vi racconto i momenti piùinteressanti dei miei cinque giorni a Guadalajara.


A Guadalajara, camminando verso lafiera.

Le immagini dellafantasia è stata invitata dallaFIL a partecipare alla Giuria del IIcatalogo Iberoamericano de los ilustradores(realizzato da FIL, Fondazione SM e El ilustradero), ea presentare la Mostra e le sue attività di formazione al Salon de los ilustradores durantela fiera.
Un’occasione da non perdere e un gran lavorodi preparazione che ci ha colti mentre eravamo immersi nei preparativiper l’inaugurazione della nostra 29ma edizione. Però ce l’abbiamofatta e il 25 novembre sono partita da Bologna per Parigi.

Guadalajara, avenida delas Rosas.

ArrivataParigi cerco il mio volo per Città del Messico e civuole davvero il fisico. Regola fondamentale: viaggiarecomodi e leggeri. Una volta sull’aereo tutto bene: tempoper leggere e pensare. Guardo anche molti episodi di Sam Sam di Serge Bloch: bellissimi!
Arrivata a Città del Messico, code interminabili e controllidoganali: perdo la coincidenza per Guadalajara e mi preoccupo perchéarrivando in orario avrei trovato chi mi avrebbe portata all’hotel,ma ora non so. Ma ecco i primi angeli custodi, anche loro in partenzaper Guadalajara: Pencil! Ovvero Sandra Lopez e AngelDomingo. Vanno anche loro in FIL come organizzatori diFilustra,le due giornate di FIL dedicateall’illustrazione con conferenze e workshop condotti da NoemiVillamuza, anche lei lì, insieme a tutti noi. Potevotrovare di meglio per entrare nel vivo della FIL?


Attenti adattraversare!

Lamattina seguente in albergo, mi trovo in mezzo a tantissimibibliotecari, soprattutto americani, lì per visitare laFiera. Dopo colazione, mi dirigo a piedi verso la fiera. Grandi vietrafficatissime. Mi sembra di vedere degli omini blu, mi avvicinoe scopro una forma particolare di pubblicità.


Pubblicità per lastrada

L’avenidade las Rosas, invece, è piena di alberi e un po’ più tranquilla econduce dritta dritta in fiera. I pedoni devono stare molto attenti,non sempre ci sono semafori. 10 minuti circa e sono arrivata.
Eccomi all’ingresso della FIL. Fondata25 anni fa dall’Università di Guadalajara, è un appuntamentoattessissimo per un pubblico non solo professionale; la Fiera è unfestival della letteratura, il più grande del continente, aperto atutti, con tanto di FIL niños che offre attivitàdestinate proprio ai bambini. Alcuni numeri: 1.935 editori di 43Paesi e oltre 700 autori presenti, oltre 660.000 i visitatori.

Finalmentein Fiera.

Miaspetta un’altra accoglienza decisamente al di sopradelle mie aspettative: cerco l’ufficio di Veronica Mendoza(Exhibitors and Professionals Manager), dove mi accolgonocon un caffè che bevo accanto a una gentilissima ElisabethLortic (editrice Les trois ourses) e aKatsumi Komagata! Elisabethmi mette in mano il pieghevole realizzato dalla Mostraappositamente per la FIL.


Insiemea Veronica Mendoza, Katsumi Komagata, ElisabethLortic.

Cheinizio! Caricatissima, mi appresto a visitare la Fiera, ma miancora aspetta un incontro speciale: abbraccio anche Gita Wolf(editrice di Tara Books) con cui abbiamo collaboratointensamente per la nostra 29ma edizione, dedicata alle Terred’India.
Lascio il Business Center e mi avventuro tra glistand: ci sono moltissimi giovani, molti passeggini, molte mamme e papàcon bambini oltre che visitatori professionali.


Visitando laFiera.

Per primacosa, cerco la Mostra del II Concorso Iberoamericano. Come giurato,ho analizzato il lavoro dei 73 partecipanti, ma su computer,da lontano. Ora finalmente posso vedere gli originali dei 30illustratori selezionati e incontrarne alcuni di persona. Conoscevogià Gerardo Suzan, Beatriz Martin e EnriqueTorralba, per la loro partecipazione a Leimmagini della fantasia, ma gli altri in gran partesono stati per me delle scoperte, compresa la vincitrice CeciliaRebora.
Potete sfogliare qui il catalogo. Equi trovate altre informazioni.

Mostra del II ConcorsoIberoamericano.
Mostra del II Concorso Iberoamericano, CeciliaRebora.

Lagiuria del Concorso era formata da Adriana Ruano (FIL) Abril Castillo (ElIlustradero), Pablo Nuñez (SM Spagna) e Segundo Perez (SM Messico). Lacuriosità di conoscere i miei compagni in quest’impresa mi portaverso lo stand di SM, dove trovo Quetzal Leon e Segundo Pérez.

Un angolo tranquillodello stand SM.
Quetzal Leon e SegundoPérez.

Che belloincontrarsi: che accoglienza! Una bella chiacchierata con cataloghie libri in mano per conoscerci meglio e poi si parte per pranzareinsieme. Arriviamo in taxi a Tacos Providencia, un posto piuttostopopolare, con una lunga fila di gente che aspetta. Nell’attesa sonoattratta da una scritta: Nieve de Garraffa. Segundo mioffre subito l’assaggio. Si tratta di una granita finissima, come neveappunto, di vari gusti. Io ho assaggiato quella alla noce: ottima!

Streetfood!

Poi ci sediamoa mangiare tacos che uno stuolo di cuochi prepara senza sosta. Sonotutti preoccupati per il piccante, ma a me piace assaggiare. I tacoscon carne e varie salse e verdure sono ottimi. Non mi chiedete didirvi i nomi dei cibi perché non me li ricordo. Ma il pranzettome lo ricorderò, per l’allegria soprattutto.


I cuochi di TacosProvidencia al lavoro.

Sitorna in FIL e continuo la visita, mi soffermo nell’area dellanazione ospite: la Germania.

L’allestimentosi fa notare: grandi alberi bianchi e arredo essenziale. Jutta Bauer è l’ospite di spicco perl’illustrazione, nel programma anche di Filustra.


Area della Germania,nazione ospite.
Mostra degli illustratoritedeschi.


Una visita è d'obbligo anche allo stand di Fondo de Cultura Economica: tra lemolte cose interessanti, ecco un libro illustrato da Manuel Monroyche avrei voluto inserire nella 29ma edizione di Le immaginidella fantasia. Appassionante anche l’area dedicata a Antony Browne, con un bellissimo catalogo cheFCE ha tradotto in spagnolo e che ovviamente mi sono portata a casa (1,continua).

Allo stand del Fondo de CulturaEconomica.
Il libro di ManuelMonroy. Sezione dello stand dedicata a AnthonyBrowne.

Continuando agirovagare, scopro una piccola meraviglia: Migrar,illustrato da Javier Martínez Pedro, scritto daJosé Manuel Mateo, ed edito da un piccolo editore, EdizioniTecolote.
Su una lunga fisarmonica dipapel amate (carta dell’antica antica tradizioneolmeca), scorre la drammatica storia di un bambino che dal Messicomigra a Los Angeles, simile a quella di migliaia di bambini che ognianno varcano o cercano di varcare la frontiera. Per saperne di più,qui.


Javier MartínezPedro, José Manuel Mateo, Migrar, EdizioniTecolote.
Javier MartínezPedro, José Manuel Mateo, Migrar, EdizioniTecolote.

(1.continua mercoledì 25 gennaio)