[di Giorgia Atzeni]
Poiché sono una precaria della scuola, alterno supplenze fra la media inferiore e superiore, dove insegno materie letterarie (compresa la storia dell'arte, laddove ancora resiste).
Il mio obiettivo attuale è spingere i ragazzi a coltivare una passione particolare per la lettura. Per questo motivo li stimolo quanto più posso, proponendo loro attività legate al mondo dell'editoria per ragazzi, alternate a lezioni di analisi logica, letture di brani dell'antologia e immersioni fra gli indispensabili classici della letteratura. Attualmente, seguo prevalentemente una seconda media (ezione E) della media Regina Elena di Cagliari (Istituto comprensivo Stoccolma).
Nei mesi scorsi, ho realizzato un percorso cominciato con la visione del film Fahrenheit 451, proseguito con Gutenberg, gli incunaboli di Aldo Manuzio e l'editoria rinascimentale, poi con i “libri in valigia”, volumi della mia biblioteca prestati a ogni alunno, a cui è seguito un "salotto letterario": molta soddisfazione nel riscontrare un accresciuto interesse degli alunni nei confronti del libro, considerato un valido divertimento a fronte della tecnologia dilagante.
In conclusione del percorso ho proposto la lettura/visione (e successiva analisi) di albi illustrati, taluni appartenenti alla tipologia dei silent book. A inizio anno, fra l'altro avevo proposto loro anche La volpe e il polledrino illustrato da Viola Niccolai, molto apprezzato perché la Sardegna è nei nostri cuori e a dodici anni non si può continuare a ignorare il nome di Gramsci.
Così, più recentemente, ho selezionato dalla mia biblioteca personale alcuni volumi: uno molto divertente sulla scuola e i suoi stereotipi (Scuola di Colin e Jacqui Hawkins, Eelle, 1994); un altro commovente, legato al ricordo della propria maestra elementare Come funziona la maestra di Chiara Carrer e Susanna Mattiangeli (Ed. Il Castoro, 2013); un altro acuto come NON aprite questo libro!, Muntean, illustrato da Pascal Lemaitre, ed. Il Castoro, che ironizza sulla capacità di uno scrittore nel mettere insieme le parole di una storia; uno curioso come il notissimo Ritratti famosi di comuni animali (ed. Logos, 2007) basato sulla fisiognomica; infine, il silenzioso Chiuso per ferie, un cavallo di battaglia dei Topipittori.
Dopo la lettura dei libri, ho diviso la classe in piccoli gruppi di alunni e li ho coinvolti nella recensione attiva degli albi, un esercizio ottimo per sviluppare le capacità critiche di ognuno. E così è accaduto che un gruppo di quattro alunni di sesso maschile impegnati nell'analisi proprio del silent book Chiuso per ferie abbiamo pienamente soddisfatto la mia richiesta. Non tanto nella forma scritta, ancora da perfezionare, quanto per le riflessioni stringenti e opportune. I ragazzi, molto soddisfatti del lavoro, mi hanno convinta, quindi, a inviare una copia del loro scritto ai Topipittori che in questo modo mi hanno proposto di raccontare su questo blog l'esperienza promossa nella mia classe.
Sono convinta che il libro illustrato di qualità (aggiungerei alla lista Migrando di Mariana Chiesa Mateos, di Orecchio Acerbo, che utilizzo spessissimo nel corso delle lezioni di geografia), non debba mancare nella formazione degli adolescenti, laddove l'antologia in adozione, spesso priva di immagini e grafica particolarmente accattivanti, non riesce a scaldare troppo i loro animi; gli alunni, infatti, nel passaggio dalla primaria alla media inferiore, vengono di botto catapultati nella decodifica della sola scrittura priva di immagini e anche questo, spesso, ha una incidenza nell'abbandono della lettura. Certo, non tutti i docenti hanno collezioni di bei libri o sono disposti a prestarli agli alunni. Nel caso nutriate timori in questo senso, vi confermo che io ho avuto indietro tutti i volumi dati in prestito; anche se poi alcuni li ho regalati, soprattutto a coloro che non ne hanno mai posseduto alcuno.
L'apprezzamento è stato corale sia per gli albi in bella mostra sulla cattedra (pre e post lettura ad alta voce) sia per il tipo di attività, ritenuta da tutti divertente e originale. Qualcuno, a gran sorpresa ha dichiarato: Questa attività mi è piaciuta molto perché a me piacciono i libri, che, detto da un'adolescente, di questi tempi, suona quasi anacronistico. Il laboratorio in classe è stato utile per imparare a scrivere un testo critico e a lavorare in un piccolo gruppo condividendo le proprie idee; nuovo punto a favore della scuola Cooperative learning. Un altro alunno ha scritto (giuro non gli ho puntato pistola alla nuca!): Questo tipo di lavoro mi è piaciuto molto: è stata una lezione interessante e utile per far vedere quanti tipi di libri esistano. Un'altra ha commentato: Vorrei che ogni lezione fosse strutturata in questo modo!
Alcuni, coerenti con il ruolo di “studenti che trovano ancora poco digeribile la parola scritta” ora sanno che c'è spazio anche per loro: Questa lezione mi è piaciuta molto perché mi ha fatto capire che non esistono solo libri con le parole ma anche con sole figure.
Ed ecco il racconto di un'alunna, particolarmente acuta: L'attività proposta dalla Atzeni è consistita nella visione e lettura di volumi illustrati per poi passare alla loro analisi. La prof. ci ha mostrato vari tipi di libri, diversi per formato, colore, illustrazioni, stili grafici, contenuti. Abbiamo riso con Non aprite questo libro di Michaela Muntean, illustrato da Pascal Lemaitre, che racconta di un maialino pronto a scrivere un libro mentre il lettore, con azioni di disturbo contrarie ai suggerimenti del protagonista, l'aiuta a comporlo. Il libro è originalissimo; mi ha colpito l'utilizzo di poche frasi e l'inserimento di tante illustrazioni. La furbizia del volume consiste nell'aver utilizzato quel titolo perché si sa che, quando viene vietato qualcosa ai ragazzi della mia età, essi per curiosità fanno proprio il contrario. Abbiamo letto Come funziona la maestra; l'albo vuole dire al lettore che le maestre non sono “alieni:” anche loro hanno una vita fuori dalla scuola.
Abbiamo analizzato un libro d'arte, chiamato Ritratti famosi di comuni animali di Svetlan Junakovic che mostra numerosi ritratti famosi della storia dell'arte e li modifica, trasformando Enrico VIII in un gufo, Ariosto in un rinoceronte, Federico da Montefeltro in un pinguino, Albrecht Dürer un leone. Questo genere di attività, secondo me, è stata molto produttiva e utile sia per imparare a collaborare all'interno di un piccolo gruppo, sia per imparare ad analizzare e conoscere un libro in modo tale da poterne discutere e avere una propria opinione in merito.
E per concludere, ecco a voi la Relazione del gruppo dei quattro (Angelo, Simone, Lorenzo e Riccardo). Chiuso per ferie (Maja Celija) Questo libro parla di una situazione fantastica: di quello che succede nella propria casa quando non ci siamo. Un libro senza parole. Secondo la storia, una famiglia chiude la porta di casa per trasferirsi in villeggiatura; a questo punto strani personaggi, antenati ritratti su alcune foto, prendono vita: fanno quello che vogliono, giocano, si abbronzano, provano alcuni vestiti e molto altro. Si divertono nella casa finché sentono il rumore dei proprietari della casa di rientro dalle vacanze; i personaggi devono rientrare subito nelle foto. I proprietari si accorgono che un giocattolo è fuori posto.
Illustrazioni di Maja Celjia per Chiuso per ferie.
Le nostre opinioni Questo libro tratta di una storia immaginaria che potrebbe essere pensata da un bambino piccolo. Secondo Lorenzo questa storia potrebbe rispecchiare la verità. Angelo pensa che questa storia sia immaginaria. Consigliamo questo libro a ragazzi curiosi e affascinati dai misteri. Il volume si può leggere anche con altri familiari. La sua particolarità è che non ha le parole ma è composto da bei disegni.
Il libro impressiona per la facilità con cui un autore può sintetizzare una storia solo con le immagini. L'illustrazione che ci ha colpito di più è stata quella in cui i personaggi morti escono dalle fotografie. Secondo il nostro gruppo, il libro più bello è stato quello che abbiamo descritto perché è particolare, senza parole e interessante.
Illustrazioni di Maja Celjia per Chiuso per ferie.