ovvero Sovrainterpretando Sergio Ruzzier
Dopo l’articolo di Giovanna Zoboli sull’ultimo titolo appena uscito di Fox & Chick di Sergio Ruzzier, ecco il punto di vista un altro appassionato lettore della serie, Matteo Pelliti che, fra l’altro, presenterà Cuscini e canguri insieme a Sergio in queste occasioni:
- venerdì 10 giugno, ore 18, a Pisa, presso Libreria Gli anni in tasca, Lungarno Pacinotti 11.
- sabato 11 giugno, ore 17, Pontedera, presso Libreria Roma Ubik, via della Misericordia 18.
[di Matteo Pelliti]
L’ultimo libro di Sergio Ruzzier, Cuscini e canguri (Topipittori, 2022 con la traduzione di Lisa Topi e l’adattamento grafico di Anna Martinucci) edizione italiana dell’originale inglese dal titolo Fox & Chick: The Sleepover, uscito da Chronicle Books nel 2021, ci riporta nel mondo meraviglioso di Fox e Chick, qui protagonisti di tre nuove storie: Cuscini e canguri, Il martello, La sorpresa. I tre racconti possono essere utilizzati come chiave di rilettura dei precedenti episodi dei nostri due eroi, calati in un ambiente narrativo (e paesaggistico-iconografico) ormai familiare al lettore delle loro storie, in cui temi e sottotracce si possono ricollegare alle vicende precedenti. Ma sono, anche, sovrinterpretabili come esercizio di stile o come tentativo di disvelamento delle intenzioni profonde dell’autore, in una chiave prettamente politica, oppure psicoanalitica, o filosofica. Le storie di Ruzzier si prestano facilmente, docilmente direi, a essere sovra-interpretate e sembrano per questo rivolgersi a tutte le età, meglio, a tutti gli stati di coscienza possibili e compresenti dentro ogni età: dall’in-fante (alla lettera, chi non sa ancora parlare) all’extracolto (il critico che qui cerca di recensirle?).
Fox e Chick sono, ovviamente, una ormai consolidatissima coppia comica archetipica, in cui Fox è la spalla vessata (la norma, la quiete, il buon senso, il senso comune, le buone abitudini, l’elemento apollineo) e Chick è il fattore comico (il perturbante, l’irrazionale, il caos, il rivoluzionario, l’elemento dionisiaco). I due stanno in un continuo rapporto dialettico, mediato da oggetti, simboli, progetti, situazioni, visioni del mondo (il temporaneo vegetarianesimo di Fox), ‟forme di vita” che si depositano nelle loro abitudini e nella percezione del Tempo e dello Spazio. Ad esempio: il martello smarrito, protagonista di una delle nuove storie era, ricordiamolo, la causa per la quale Chick fa perdere la visione dell’alba a Fox nel precedente Un giretto in barca (Topipittori, 2019): cioè il mancato incontro, fuor di metafora, con il “sole dell’avvenire”. Il martello è un oggetto-mito, metonimico come pochi altri. In una tavola di Sleepover, addirittura, la ‟casuale” sovrapposizione del martello con una banana ricostituisce, per una porzione di fotogramma, come una traccia inconscia che voglia risvegliarsi nell’impressione retinica del lettore, l’antico e perduto simbolo originario, quella ‟falce e martello” sinonimi di Comunismo. Chick rivoluzionario e sognatore, quindi, ma costretto a dipingere il martello perduto, quindi l’ideale perduto, come se, appunto, quel simbolo potesse ormai darsi solo come figura bidimensionale, dipinto, ricordo, rimpianto.
Il martello: dagli sketch originali all'edizione italiana.
Il tema del martello nella precedente avventura Un giretto in barca.
Chick ha sempre un’idea comunitaria della proprietà: condividere un letto, un bagno, un pranzo, una casa, una barca sono gesti naturali per lui. Fox non è dello stesso avviso. Del resto, basta osservare le loro abitazioni per avere una proiezione esatta dei loro assetti psicologici e politici: da un lato la casa sghemba, tana, nido, altamente instabile di Chick, la sua forza sta nelle provvisorietà ; dall'altra, la casa ‟borghese”, con la pendola, villetta autonoma, la casa-castello, ma con la piastrella scheggiata in cucina (segnale di una ricchezza decaduta, decadente) la casa che viene periodicamente espugnata da Chick (l'esproprio proletario del bagno, prima, e ora del letto in cui dormire). Chick è in contatto con le proprie paure e con le proprie pulsioni, le concretizza in simulacri (il canguro di pezza che lo accompagna a dormire proprio per la paura dei canguri) o in fantasie (i mostri marini della gita in barca). Proprio per questa capacità di espressione delle proprie paure Chick è un metabolizzatore di ‟elementi beta” (cioè elementi grezzi della vita psichica, impressioni sensoriali ed emotive non trasformate né elaborate) – per dirla con Wilfred Bion – in ‟elementi alfa”, e questo processo di trasformazione avviene spesso con l’aiuto di Fox che, in questa sua funzione di ‟cottura” degli elementi beta in elementi alfa (cioè verbalizzati, espressi) somiglia quindi un po’ a una mamma (Fox come chioccia di Chick?).
Cuscini e canguri: dagli sketch originali all'edizione italiana.
Il tema dei mostri nell'avventura Un giretto in barca.
La festa a sorpresa, e la torta al cioccolato di una storia precedente, rappresentano l’esaudimento di un rito, di una profezia e, soprattutto, la risoluzione di una frustrazione. Fox contiene e lenisce le frustrazioni di Chick, le abilita. Fox è un orchestratore di desideri realizzabili: regala la torta al cioccolato a Chick del quale conosce la golosità estrema, organizza la festa di compleanno a sorpresa, allestisce un mondo razionale dove l’inatteso è meticolosamente programmato, previsto, predisposto. Chick, dall’altro lato, è il punto di contatto tra razionale e irrazionale, tra conscio e inconscio, tra paure e desideri, realizzazione delle paure e realizzazione dei desideri. Ma soprattutto, Chick e Fox dividono una diversa concezione del Tempo. Fox segue un tempo sociale, condiviso, normativo (la pendola), ‟oggettivo”, si sveglia prima dell’alba per vedere l’alba, ha l’ansia tipica del fare tardi, dell’inseguire il tempo, di frazionarlo e occuparlo in modo opportuno, è il tempo del cucinare, del raccogliere, del coltivare, del delimitare l'otium dal neg-otium. Chick, invece, segue un Tempo soggettivo e interiore, votato al perdere tempo, alla dilatazione, al procrastinare, il tempo sospeso della festa, un tempo vacante quindi, di eterna vacanza.
La sorpresa: sketch e tavola finale.
La torta al cioccolato.
Infine, Fox è quello che chiameremmo un ‟lettore forte”. Più volte Ruzzier ce lo mostra intento a leggere, accompagnato da una pila di libri, assorto nella quiete di una comoda poltrona di casa oppure all’aperto, su una sedia a sdraio. Sono libri, evidentemente non illustrati: saggi? Romanzi ottocenteschi russi? Poesia? Trattati di filosofia? Non lo sappiamo, ma sono volumi voluminosi nei quali Fox ama perdersi e a lungo. Chick, per parte sua, appare parente stretto – almeno fisiognomicamente - del personaggio di quel capolavoro che è Stupido libro (Topipittori, 2016), quindi con un rapporto in partenza più problematico con la lettura in sé, che è una dimensione da scoprire per poter ampliare la propria capacità immaginativa e, in definitiva, aumentare l’esperienza del mondo. Chick non ha tempo libero in cui dedicarsi alla lettura, al massimo può dipingere ma come tentativo non tanto ricreativo quanto consolatorio rispetto agli oggetti perduti e disegnati (vedi la galleria di quadri, jacovittiana, nei risguardi finali di Canguri e cuscini). La sua esperienza con il mondo non è letterariamente mediata, ma diretta, empatica, istintuale.
Con Canguri e cuscini Ruzzier ci consegna un frammento fondamentale del mondo di Fox e Chick e al lettore non resta che augurarsi che ancora a lungo il loro mondo sia esplorabile, con nuove avventure, nuovi sogni, nuove fratture, nuove ricomposizioni.