Foto di classe

[di Letizia Soriano]

Il giorno della foto i bambini arrivano molto eleganti: i capelli col gel, la camicetta alla coreana, il grembiule stirato. Quasi tutti si sono messi il profumo. Che è fondamentale.

Se, però, il fotografo arriva alle undici e mezza il risultato è che, a quell’ora, metà classe ha già perso il grembiule oppure lo ha usato per pulire il porfido davanti all’aula. Quelli che ce l’hanno ancora lo vivono come una seconda pelle, una guaina, una capanna sudatoria col colletto rigirato per dentro. Certe acconciature, perfette alle ore otto, cominciano a smontarsi come le chiare d’uovo quando faccio il tiramisù. Le trecce camminate, di solito, sono quelle che ne risentono maggiormente.

Del profumo, com’è ovvio, non c’è più traccia. Invece la cioccolata dei panini è ben visibile in diverse zone del volto.

A scuola si va sempre veloci. Nonostante questo, esistono ancora momenti fermimmobili nel tempo. Riporre il pane e la frutta nel portamerenda, giocare a mamma e figlia, prendere le zolle di terra dura e sbriciolarle, aggiungere l’acqua e impastarle, lanciare gli aeroplanini, cantare le filastrocche con le mani.

Poi c’è farsi la foto di classe. Un momento che più fermo non si può, anche se si muovono tutti. Bisogna farne cinquanta e forse una verrà bene.

A riguardarle nel tempo, le foto di classe, fanno sempre venire la nostalgia: oh, come si lavorava bene quella volta; oh, come mi manca la tal collega; oh, com’era brava quella classe.

Ma, poi, a pensarci bene, non è così vero. Il fatto è che rimangono a galla quasi solo le cose belle, quelle ben fatte, la stanchezza si dimentica in fretta e pure certe arrabbiature. Stare insieme per tanti mesi con impegno, attenzione, dedizione, crea inevitabilmente qualcosa di buono e di diverso (forse unico) ogni volta.

Tutto questo a occhio nudo non si vede, o meglio: forse si percepisce, ma non si sa con esattezza. Quelli della foto, invece, lo sanno con precisione, per questo quando arriva il momento di: starefermisorriderenonchiuderegliocchi, si riempiono già di tenerezza e nostalgia.

1967 - Ecole primaire (années 60).