[di Antonella Giuliano]
Testolinee, la libreria dei ragazzi di Manduria ha compiuto un anno da poche settimane. Quando Topipittori mi ha chiesto di raccontare il primo anno da libraia (dopo che su questo blog avevo raccontato prima l'idea e poi la realizzazione di Testolinee) mi sono chiesta in quali termini stilare un bilancio dell’anno trascorso che fosse interessante per chi legge questo blog.
Non parlerò della questione economica: la valutazione che tenesse solo conto degli aspetti finanziari non riuscirebbe a raccontare esaurientemente ciò che è successo nel primo anno di vita. Mi soffermerò invece sul percorso di crescita che la libreria sta vivendo.
La maggior parte della gente che nel corso di questi mesi è entrata in libreria ha manifestato curiosità, interesse e apprezzamento per la nuova attività. Nel contempo abbiamo sentito espressioni disorientate non prive a volte di una dose di malcelato compatimento che rivelavano perplessità sull’esito positivo di una simile impresa nel nostro territorio.
Questo mi ha riportato alla mente la lettura fatta anni fa del libro L’arte del possibile (credo ormai fuori catalogo in italiano) scritto a quattro mani da Benjamin Zander e Rosamund Stone Zander in cui il punto di partenza dell’argomentazione mi colpì molto: gli autori sostenevano che “tutto è inventato” in quanto ci giunge nella vita in una forma narrativa. Le circostanze che sembrano bloccarci quotidianamente appaiono tali solo se inserite all’interno di un complesso di pregiudizi, griglie e impostazioni mentali che ci portiamo dietro attraverso la cultura assorbita, l’ambiente sociale, l’educazione e l’esperienza di ognuno. Quando le stesse circostanze si verificano in un’altra cornice cognitiva, nuove strade e possibilità possono aprirsi. In sostanza, per gli autori del libro ciò che ci blocca in una situazione di stallo potrebbe essere soltanto l’incapacità di uscire da certi schemi mentali che ci precludono strade percorribili e su cui investire energie.
Questo per dire che probabilmente molti sono convinti che la libreria non avrà successo perché non ci sono le condizioni essenziali per produrre reddito: pochi lettori e scarso interesse culturale. Spesso prevale un diffuso atteggiamento vittimistico e pessimista secondo cui tutto ciò che è ben pensato e ben fatto si realizzi altrove mentre, qui da noi, un paese del sud, niente di veramente bello può svilupparsi.
Noi invece pensiamo che contino motivazione, studio e capacità di imparare da chi fa bene e meglio, contestualizzandoli nel territorio in cui si opera. Le medesime sfavorevoli circostanze dischiudono, infatti, vastissime opportunità di inventiva e creatività per il nostro progetto. È come decidere di aprire una fabbrica di scarpe in un luogo in cui nessuno le porta!
Nicola Lagioia in un recente articolo ha scritto che dove ci sono più librerie e biblioteche pubbliche che funzionano bene si legge di più e che non è solo la domanda che genera l’offerta perché spesso accade il contrario.
Siamo tuttora convinti infatti che in questo territorio la nostra idea sia innovativa ed è questa la sua forza intrinseca: la specializzazione, l’attenta selezione dell’assortimento, la predilezione per l’illustrazione e il picturebook, la ferma volontà di unire alla vendita di libri la promozione della lettura, la cura e l'attenzione nei rapporti con i lettori e con i vari attori sociali interessati.
Il primo anno di esperienze con i bambini, le famiglie e le scuole ha evidenziato le criticità del territorio e la necessità di diffondere la cultura della lettura e del libro, in particolare illustrato. Questo se da un lato ci spaventa, dall’altro ci entusiasma perché ci sentiamo pionieri nel campo.
Picturebook classici della letteratura dell’infanzia come Nel paese dei mostri selvaggi, Piccolo blu e piccolo giallo, Il piccolo bruco mai sazio o Chi me l’ha fatta in testa? qui raramente sono conosciuti e solamente adesso cominciano ad arrivare sugli scaffali di qualche scuola dell’infanzia o di qualche biblioteca domestica. Generalmente titoli, scrittori, illustratori, editori specializzati sono sconosciuti, eccezion fatta per pochi genitori, insegnanti e lettori appassionati che pure esistono in questa parte d’Italia.
Ci impegniamo perciò quotidianamente a formare la consuetudine di trascorrere il tempo in libreria, ad acquistare i libri e a leggere quotidianamente; buona parte del nostro lavoro, d'altronde, si sostanzia nell’aprire il sipario sulla scena della migliore editoria per ragazzi affinché diventi patrimonio culturale collettivo anche del nostro territorio.
Siamo riusciti a coinvolgere alcune scuole nel progetto Io Leggo perché per favorire la nascita di biblioteche scolastiche fornite e moderne che dovrebbero fungere da primario motore di sviluppo della pratica e del piacere della lettura; in quest’ottica, affidandoci alla sensibilità degli insegnanti che colgono l’importanza di una nuova risorsa culturale, invitiamo le scuole ad una visita guidata in libreria affinché i bambini comincino a familiarizzare con questo luogo, per lo più sconosciuto, considerandolo come una parte significante della propria vita.
Durante gli incontri pomeridiani di lettura a puntate dei grandi classici per ragazzi - alla stregua della nota trasmissione radiofonica Ad Alta Voce - cerchiamo di avvicinare i piccoli alla bellezza di storie e di testi complessi che solitamente sono conosciuti in versioni ridotte o cinematografiche. Ci sembra interessante proporre ai bambini precocemente digitalizzati l’ascolto di letture prive di enfasi affinché assaporino il piacere essenziale di trascorrere un’ora in compagnia di grandi trame e di grandi parole.
Abbiamo avviato il The picturebook club, un gruppo di lettura per adulti che si propone di creare, far crescere, condividere e diffondere nel nostro territorio la cultura dell'albo illustrato e della narrazione per immagini; è un piccolo gruppo che speriamo possa crescere ed allargarsi sempre di più!
Il percorso di crescita di Testolinee è ancora in fase embrionale ed è una continua sperimentazione di idee e di forme efficaci di promozione e diffusione della conoscenza del picturebook, del piacere e dell’importanza della lettura anche precoce e della familiarità con “i luoghi” dei libri. In tal senso tra i nostri futuri propositi c’è anche quello di una collaborazione con la biblioteca civica “Marco Gatti” con la quale potremmo avviare dei progetti di lettura per i più piccoli mettendo a disposizione le nostre conoscenze sulla letteratura dell’infanzia e la possibilità di essere informati sulle novità editoriali e di arricchire il catalogo bibliografico.
Spesso le librerie indipendenti – soprattutto laddove manca una efficace rete istituzionale di promozione della lettura – fungono da veri e propri presidi culturali di resistenza e impegno civile, barcamenandosi tra enormi sacrifici (ben venga il credito d’imposta approvato nell’ultima legge di bilancio!).
Dato questo contesto sociale e culturale dopo un anno ci sentiamo frementi e timorosi allo stesso tempo. L'impresa di costruire una rete di relazioni con le realtà educative, culturali e sociali del territorio ha la pacata e dolce lentezza del pachiderma e l’incantevole fragilità rossa del papavero selvatico. Idee e forme nuove di convivenza e conoscenza collettive hanno bisogno di tempo e cura per attecchire!