INVALSI: chi valuta cosa?

[di Francesca RomanaGrasso]

 L' INVALSI  è l'Istituto Nazionaleper la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione,che ogni anno somministra agli alunni italiani test attraverso cuiintende misurare la qualità delle prestazioni scolastiche. Il sistemadi valutazione INVALSI ambisce a  fornire valutazioni oggettivesulla situazione scolastica, basandosi su criteri “quantitativi”puntuali e precisi.
Il meccanismo è questo: a tutti gli alunni d'Italiavengono somministrati test, rigorosamente uguali, indipendentementedal programma svolto, dal luogo in cui risiedono, dalle peculiaritàpersonali e locali: se gli alunni rispondono correttamente alle domandela scuola funziona bene.
Molti studiosi impegnati in “cosepubbliche”, credono, come me, che il sistema di valutazione messo apunto dall'INVALSI rappresenti una scorciatoia estremamente costosa einefficace che, utilizzando carte in stile Azzeccagarbugli, mette a duraprova gli alunni, tenuti a districarsi tra “garbugli” appunto, ovverotest che propongono domande non corrette, ad esempio argomenti che nonsono stati affrontati in classe, domande mal poste, risposte errate. Difatto molti insegnanti testimoniano di trovarsi in difficoltà in primapersona con alcuni quesiti, al punto che spendono tempo per allenarei gli alunni, addirittura ricorrendo ad appositi manuali.


Scuola dell’Infanziae Centro Giovani Ex Cartiera S. Cesario,Torino.

 Ben più preoccupante, però, a miogiudizio, è il fatto che le prove INVALSI ingarbugliano la veritàponendo attenzione su aspetti che ambiscono all'oggettività etrascurano sistematicamente di verificare la “qualità” dellavita scolastica attraverso cui i bambini e i ragazzi italianiimparano a crescere come persone, cittadini, alunni.
Perun'analisi a tutto tondo preferisco passare la parola a penneben più autorevoli della mia: agli ASINI, per esempio qui e qui; ,o alle parole di Grazia Honegger Fresco su cui si sono già spese parole in questoblog. A me basta proporre alcune sollecitazioni perché valutare èuna cosa seria, tanto nella vita privata quanto nell'amministrazionedelle cose pubbliche e laiche. 


Scuola secondaria a Casirate d’Adda,Bergamo.


Da molte valutazioni ben fatte sono scaturite vite soddisfacenti, datanti giudizi parziali, miopi o etichettanti hanno preso avvio fallimentiesistenziali. 
I bambini imparano ad aver fiducia nella loro capacitàanche in relazione alla stima che sentono provenire da noi nelle loropossibilità di successo (effetto pigmalione).
 Infatti: il finedell'educazione è coltivare i talenti!
 Come può l'agenzia INVALSItener conto dei talenti, se non prevede il modo per farli emergere“oggettivamente” e “quantitativamente” (parole chiave nellasua metodologia valutativa), ma neppure qualitativamente? In ambitoeducativo non si può prescindere da un sistema di valutazione integratoquali-quantitativo che riconosce nell'errore l'avvio di un percorso peracquisire conoscenza.

Istituto Superiore Don Milani, Montichiari(Brescia).



I test INVALSI sono molto scivolosi, prestano il fianco a esserepresentati senza la dovuta correttezza intellettuale, in moltissimerealtà rubano porzioni considerevoli di tempo all'ordinario svolgimentodelle attività didattiche, talvolta con preparazioni che non sempresono condotte con intelligenza educativa. 
La scuola deve avvalorarela felicità di vivere e imparare. Da cittadina, oltre che madre epedagogista, trovo interessante sostenere i saperi dei bambini e deiragazzi ponendo loro le giuste domande perché possano “valutare” lascuola intesa come luogo di vita, in cui si studia ma si impara anche aconvivere con molte altre persone. 


Scuola dell’Infanzia e Asilo Nido, Nonantola(Modena).


Mi è capitato talvolta di riflettere insieme ai bambini dellaprimaria e ai ragazzi delle secondarie su come si possa valutare ilbuon funzionamento della scuola, a partire dalla loro esperienzapersonale. Penso che sia importante offrire ai nostri cittadinipiù giovani le parole per esprimere percezioni e vissuti inrelazione al loro stare a scuola, poiché vi trascorrono buonaparte della loro giornata e perché è espressione vitale didemocrazia.

Provo ad accorpare per aree tematichealcune domande che secondo me è utile porsi, per esplorare laqualità di una giornata scolastica.

Scuola secondaria L. Orsini,Imola.


Educazione alla cooperazione e all'autonomia

Sono incoraggiati gli scambi e l'aiuto tra compagni?
Vengono impartite punizioni ed elargiti premi? Di che tipo? Conquali modalità e frequenza? È in uso fare la spia? C'è coerenzatra comportamenti e regole da parte degli adulti?
 Sono adisposizione dei bambini libri, giochi e materiali da utilizzarequando non esistono altre priorità?

Igienepersonale e bisogni fisiologici
 - Ogni quanto èpermesso alzarsi dal banco, per quanto tempo e per fare cosa? Glialunni possono mai lavorare sdraiati a terra o in piedi?
 Èconcesso andare in bagno al bisogno? I bagni sono puliti, integri,accoglienti? Viene rispettato la privacy? Il pranzo è un momentogioviale  in cui si nutrono corpi e relazioni sociali, inun contesto gradevole e accogliente? Il cibo è appetitoso?

Ambienti
La scuola è bella, integra,spaziosa? Persone con problemi di deambulazione riescono ad andareovunque in autonomia?
 Esiste una vera biblioteca? Laboratori? C'èun giardino? E uno spazio per giocare e parlare con icompagni nei momenti di pausa?

Scuola dell’Infanzia a Ponticelli, Imola(Bo).


Tralascio di avventurarmi nella didattica: è un fatto chein moltissimi casi la scuola tendenzialmente mortifica il corpo,non valorizza adeguatamente i talenti personali, non sempre si faadeguatamente carico delle situazioni di svantaggio, è terrorizzatadalle porte aperte e dalla libera circolazione degli alunni tra aule,tende a "inculcare" saperi anziché farli scoprire, privilegia semprepiù spesso le schede, in molti casi è sostanzialmente passivizzante,omologante, frontale. Paradossalmente la scuola tende a semplificaree abbassare il livello culturale di anno in anno, anche utilizzandolibri di testo inaccettabilmente poveri e sciatti. 

Unasola domanda potrebbe educare i bambini ad argomentare le proprieposizioni civilmente: se tu potessi realizzare la scuola dei tuoi sogni,sarebbe come quella di cui fai parte?

Scuola primaria a Ponzano Veneto,Treviso.


 La storia ci insegna che quando obbedire significadanneggiare se stessi o qualcuno, l'obbedienza non è più una virtù,come ben hanno argomentato Thoreau, Don Milani, Alberto Manzi, MariaMontessori, Ghandi, gli Asini e molte altre voci. Motivo per cuioccorre interrogarsi con lucida onestà su dove conduce un sistema ditipo aziendale per valutare la scuola. In alcune realtà dislocatenel paese, famiglie e scuole già sottraggono, per obiezione, ibambini alla prova.

Abbiamo avuto e abbiamo ancoratanti maestri in Italia che hanno fatto del rispetto dell'alunno labase su cui si è innestato amor proprio, accoglienza dell'altro,gioia verso il sapere e  partecipazione politica. In questigiorni è mancato Mario Lodi.

Mi auguro un cambiamentosostanziale, anche con la speranza che i cervelli italiani nel mondopossano continuare a circolare, non per fuggire, ma per seguireliberamente la propria via, seguendo le inclinazioni personali chesono state valorizzate in una scuola capace di accogliere tutti eciascuno.

[Le immagini di questo postsono prese dal sito Abitare La Scuola: una galleriadi scuole di qualità, italiane e non, che indicano soluzioniesemplari e modelli percorribili con diverse disponibilitàdi risorse, ndr].

Scuola dell'infanzia, Romeno(Trento).