La gioia di leggere

Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una cartolina da Varsavia. Ce l'ha spedita Diletta Colombo della libreria milanese Volume BK, che è stata fautrice, insieme a Chiara Bottani, del film La vocazione di perdersi, documentario sulla esperienza di lettura di libri illustrati nel corso delle Giungle di libri, esperienze formative organizzate da BK in tutta Italia (e non solo), in questi ultimi anni. Il film, girato da Mattia Colombo e Francesco Clerici, e realizzato grazie al sostegno economico di Topipittori, Vanvere Edizioni, Edizioni Fioriblù e Loredana Farina, è stato proiettato per la prima volta lo scorso anno nel corso della giornata di studio L’occhio del mondo. Albi illustrati, lettura, scuola ed editoria, che si è tenuta a Sala Borsa, a cura di Editions MeMo, Topipittori e Hamelin Associazione, nellambito del progetto LOeil du Monde, che ha coinvolto dodici editori di tutto il mondo. La vocazione di perdersi da allora ha girato dappertutto, in librerie, biblioteche, festival, centri e associazioni culturali, riscuotendo grande interesse.

Cari editori e amici

ci tengo a portarvi a ripercorrere il viaggio del film a Varsavia perché è stata un’esperienza preziosa da condividere.

L’anno scorso alla proiezione bolognese in Sala Borsa era presente Magdalena Kłos-Podsiadło della casa editrice Wytwórnia.
Insieme ad altri due editori polacchi di libri per bambini (Widnokrag e Tatarak), per il terzo anno Wytwórnia ha organizzato un convegno nazionale dei bibliotecari alla Biblioteca Nazionale di Varsavia (tra l’altro la direttrice della biblioteca polacca è la referente di Ibby Polonia, anche se non era tra i soggetti sponsor), con il sostegno dell’istituto di cultura italiana, della città e cofinanziato dall’Unione Eeuropea.
 

Un appuntamento amato perché muove bibliotecari da tutto il paese, offrendo la possibilità di incontrare direttamente editori  indipendenti, professionisti dell’educazione alla lettura e di partecipare a esperienze che danno una ventata di freschezza al lavoro in biblioteca.
Questo anno il tema è stato La gioia di leggere, motivo per cui Magdalena ha voluto portare La vocazione di perdersi, su suggerimento di Paolo Canton.
 

Alla Biblioteca Nazionale tutto era perfettamente organizzato e curato con calore: un mercato di libri dei tre editori organizzatori, un catering gratuito per bere e mangiare per resistere a una intensa mattina di ascolto e visione dalle 9.15 alle 13.30, una sala cinema e conferenze, all’interno della biblioteca, una mensa buonissima e sale per laboratori dove dalle 14.30 alle 18 si sono svolti workshop multidisciplinari.
 

La mattina di venerdì è stato proiettato il nostro film che ha avuto un successo straordinario: è stato visto da 200 bibliotecari e hanno dovuto stoppare le domande, tutte molto puntuali e utili, perché si era fatto troppo tardi.
 

Dopo la proiezione una nuvola di persone dai posti più lontani delle campagne polacche è venuta a condividere la gioia, la commozione e l’entusiasmo trasmesso con il film perché quello che facciamo “è così radicale nella sua semplicità”.
Chi pensa mai che si può leggere all’aperto?
Chi pensa mai che si può mettersi a osservare, ascoltare, condividere e non solo guidare?
Chi pensa mai che si può fare una giungla di libri?
Chi pensa mai che la lettura non è una cosa privata? E in che senso?
Tutte cose che mi sono state dette e domandate.
 

Nel pomeriggio, per tre ore e mezza, per solo 80 bibliotecari selezionati è stata offerta la possibilità di partecipare, divisi in gruppi a rotazione, a sei tavoli di lavoro con sei persone diverse per fare esperienze con i libri. Nella stanza con me, su due tavoli contigui, c’era Kitty Crowther.
 

Così ho fatto sperimentare una mini giungla con mini tovagliette da picnic preparate insieme ad Anna Martinucci che di tanto in tanto mi sta supportando nella creazione di fantasiosi materiali. Abbiamo creato un picnic dell’immaginario per raccogliere il sale della lettura: che cosa dà il sale al nostro leggere i libri illustrati?
 

 

Come sempre accade, aspetti fisico-materiali del libro si sono incrociati con quelli di contenuto e metaforici, perché la lettura è sempre un doppio gioco inseparabile tra corpo e mente.
Con sfida finale a rimbandire un banchetto con tutto ciò che non è stato scelto, perché ogni libro è uno spazio di possibilità e non possiamo fare morire i libri non scelti.
Il sabato mattina ho accompagnato Kitty Crowther al Muzeum Narodowe a fare un laboratorio su L’omino e dio con i bambini e ho ritrovato alcune persone che mi hanno dimostrato grande calore e si prefiggono prima o poi una gita in libreria, a Milano.
 

 

Con tutto questo volevo dirvi che il film non smette di essere un potentissimo generatore di entusiasmo, di gioia per dirla come il titolo della conferenza, di stimoli pratici per attività e cambi di prospettiva e per aprire visioni.
Non smettiamo di condividere e di creare occasioni per questo film perché le cose si seminano e crescono col tempo.
La giornata mi ha anche mostrato come la cooperazione editoriale sul territorio nella condivisione e attivazione di esperienze può essere trasformativa.
 

 

Ho anche scoperto una figura che mi ha illuminato: questi tre editori, che da venti anni si accompagnano pur nella loro diversità di catalogo, si servono di una figura comune di promozione dei libri, cioè una professionista della comunicazione, ma anche delle esperienze che segue tutto quello che può fare vivere i libri, dalla loro narrazione alla loro attivazione in contesti molteplici (come il museo, le biblioteche, le scuole etc.). Oltre alla bravura di questa persona, ho trovato meravigliosa l’idea di una figura intra-editoriale per la promozione del libro per tutto il suo ciclo vitale e per la cooperazione editoriale su progetti comuni (come aiutare l’organizzazione e promozione di una conferenza nazionale di formazione).
 

Ora imbuco questa cartolina per voi e arrivo a casa!

Diletta