Il 13 dicembre 2012,pensando a un invito natalizio a regalare libri ai bambini (enon solo i nostri), ci venne l'idea delle 20 buone ragioni per regalare un libro aun bambino. Il post ebbe enorme successo,migliaia di visite e grande aprezzamento.
Al punto che,valutandone il riscontro imprevisto, decidemmo che, a partire daquel testo, in occasione della Fiera di Bologna avremmo realizzatouna serie di cartoline. Affidammo la grafica del progetto a Giulia Sagramola, che rese quelleparole una vera e propria festa per gli occhi.
Oggi,a quasi un anno di distanza, vi proponiamo tutte e 20 (più unacopertina) le Buone ragioni nella versione diGiulia. Lo facciamo per due ragioni. La prima è che stasera, dalle16 alle 19, a Parma, presso l’exIAT di via Melloni 1/A, nell'ambito dell'iniziativa I racconti di Natale,insieme a Monica Monachesi terrò un laboratorio su questo tema, duranteil quale rifletteremo insieme ai bambini sui libri e sulle buone ragioniper leggere, invitandoli a trovare, scrivere e disegnare almeno 20 buoneragioni per regalare un libro a un adulto.Ne approfitto per ricordare che I Racconti di Natale,è un progetto di Istituzione Biblioteche Parma per festeggiare lefeste tra le pagine dei libri. Gli incontri con autori, illustratori,narratori, si terranno dal 10 dicembre al 6 gennaio. Qui scaricate ilprogramma.
La seconda ragione è questa: in un articolo uscito qualche giorno sudDonna di Repubblica si leggeche indagini recentiindicano che, sotto i dueanni, un bambino nato in una famiglia povera sente ogni giorno in media 670 parole a lui dirette. Unbambino nato in una famiglia benestante, invece, ne sente finoa 12 mila. Questorisultato evidenzia una forte correlazione fra la recettivitàdel vocabolario dei più piccoli e le capacità di lettura deiragazzini, perchéchi sente più parole è in grado di capire più velocemente,accumula un vocabolario più ampio e farà meno fatica a impararea leggere e a scrivere.
C'è bisogno di direaltro? Regalate parole ai bambini, e non solo ai vostri o aquelli che avete vicini, ma a tutti. Regalatele dove le paroleamano abitare, come nelle scuole e nelle biblioteche, ma anchedove sono poco dicasa, e non abbiate timore afarlo, magari pensando che prima viene il necessario e poi il superfluo,ascrivendo le parole a quest'ultimo ambito. Non è così: pensate a Jella Lepman e alla sua colossale,lungimirante impresa. Regalate le parole sotto forma di libri, sì, maanche di letture, riflessioni, pensieri, conversazioni, storie. Regalareparole significa regalare futuro, non solo ai bambini, ma a tutti,anche a noi stessi.