Scuola Radice: una scuola di rose e di libri.

Il tema della scuola è al centro di grandi discussioni, come non accadeva da tempo. La preoccupazione per lo stato della scuola pubblica da parte di chi ci lavora e di chi la frequenta, le proposte e l'impotenza dello Stato nel trovare soluzioni efficaci, le rivendicazioni degli insegnanti e quelle dei genitori, che spesso si estremizzano in conflitti insanabili. Ma soprattutto la fioritura di proposte alternative: home schooling, scuole parentali, scuole nel bosco, movimenti di cooperazione educativa che partono dal basso, e non solo in Italia, nella necessità di un cambiamento che si avverte irrinunciabile... Questo dibattito ci interessa. Oggi ospitiamo la voce di Alessia Napolitano che a Carpi oltre ad avere aperto la libreria Radice Labirinto, nota per la vivacità e l'iniziativa, ha progettato e avviato la realizzazione di una scuola parentale, Scuola Radice, di cui qui a fianco vedete il logo realizzato da Anna Walker. Oggi, la prima parte del post che racconta l'idea e il progetto..

[di Alessia Napolitano e Chiara Franzil]

L’immaginazione non è fantasia, ma atto di pensiero che fornisce alla mente lo spazio per incontrare e rappresentare a se stessa la realtà in modo critico e attivo. Secondo Vygotskij, l'immaginazione è elemento fondante della conoscenza, la quale non può prescindere da quel misurato distacco dal reale che solo l’atto di immaginare consente, permettendo il dispiegarsi di strade nuove e l’occasione di intravedere dietro a ciò che è ciò che potrebbe essere.

La scommessa di Scuola Radice è quella di immaginare una scuola capace di rivedere l’intreccio contestuale di spazi, tempi, modi e relazioni, così da renderli coerenti - cioè tenuti insieme - nell’individuazione di obbiettivi ampi, ma chiari, promuovendo una pedagogia che contenga le basi della poesia e della filosofia.

Dal punto di vista della forma istituzionale, il progetto s’inserisce nell’ampio panorama delle esperienze di educazione parentale, rese possibili dalla Costituzione italiana (articoli 31, 32, 34) che rende obbligatoria, al compimento dei sei anni, l'istruzione, ma non la frequenza scolastica. Questo significa che i genitori, presentando al dirigente scolastico un apposito nulla osta, possono assumersi la responsabilità di istruire i propri figli direttamente – scegliendo l’home schooling - o individuando un’altra figura cui delegare tale compito.

La libertà normativa che circonda il fenomeno in crescita dell’educazione parentale ha reso possibile il sorgere al suo interno di esperienze molto differenti tra loro - le scuole libertarie, alcune sperimentazioni montessoriane o steineriane, gli asili nel bosco, le scuole in famiglia – tra cui Scuola Radice si inserisce con peculiarità, collocandosi in qualche modo sulla soglia, in quell’ibridazione bella che da sempre si gioca sui confini.

In questo senso, una delle difficoltà incontrate nel promuovere il progetto è stata proprio quella di far emergere dal termine “esperienza parentale” l’identità di “scuola”, che per noi rimane un’istituzione imprescindibile per la crescita e l’esistenza dei bambini.

Scuola Radice è situata in una casa di campagna ristrutturata nella prima periferia di Carpi, circondata da campi e vigneti, e avrà un’organizzazione interna molto tradizionale: una preside e una vicepreside, ideatrici del progetto, una maestra abilitata, tre maestre d’arte appassionate e competenti, una maestra madrelingua inglese e un supervisore pedagogico esterno atto a evitare derive autoreferenziali.

Anche nel caso di Scuola Radice tutto è nato dalla volontà di due genitori che, tuttavia, sono anche professioniste in ambito educativo: una maestra, Alessia Napolitano, ora libraia presso Radice-Labirinto, e una psicologa, Silvia Bertoncelli, coordinatrice di un servizio educativo della provincia di Modena. Prima di avviare Scuola Radice, entrambe si sono chieste se essa avesse uno scopo unicamente personale, legato alla prossima entrata nella scuola primaria dei loro figli. Solo nel momento in cui è stato chiaro che la risposta era un “no” deciso, il progetto pedagogico, già maturato nel cuore nel corso degli anni, ha iniziato a prendere forma.

Una delle spinte più significative che lo ha alimentato fin dall'inizio è stata data dall'attività della libreria per l'infanzia Radice-Labirinto, una realtà ancora giovane ma che ha già avuto modo di tracciare, con impegno e costanza, sentieri sul territorio , consolidando rapporti con enti e persone.

Una forza nuova è poi entrata in gioco quando nel Collettivo pedagogico si è inserita quella che diventerà la prima maestra di Scuola Radice, Chiara Franzil. Chiara è nata e cresciuta a Bruxelles e si è abilitata all’Università di Milano Bicocca per l'insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria. Da anni si è appassionata all’Outdoor Education e alla pedagogia naturale tanto da farne il suo principale ambito di formazione e ricerca, credendo che la scuola debba aprirsi al fuori per recuperare le dimensioni dell’autenticità e della meraviglia e per ritornare a essere luogo attivo nella costruzione di saperi, senso e competenze.

Parallelamente a queste forze propulsive, Silvia Bertoncelli ha lavorato con solerzia alla parte burocratica, fondamentale quanto quella pedagogica per permettere al progetto di concretizzarsi. Si è dunque provveduto all'apertura dell'Associazione di promozione sociale “Radice”, si sono studiate le norme di sicurezza e le leggi che regolamentano l'esperienza parentale in Italia, ci si è aperti al confronto con altre realtà vicine per statuto a Scuola Radice e si è iniziato il reperimento dei moduli per esami e iscrizioni.

È dall’intreccio di questi percorsi che, con rapidità sorprendente, ha preso forma Scuola Radice, una scuola che ci piace pensare, riprendendo Huxley, sia fatta “di rose e di libri”.

Di rose, perché a Scuola Radice la natura non sarà un’appendice superflua, ma, in ogni tempo e in ogni stagione, sarà contesto privilegiato di apprendimento, gioco, relazioni e scoperte. Dati i risultati sempre più evidenti delle ricerche internazionali, sentiamo la necessità di rilanciare nuove consapevolezze sui vantaggi dello stare all’aperto: ricchezza di opportunità, pluralità di presenze e trasformazioni, scoperta di nuovi equilibri e movimenti, risveglio dei sensi, incontro con il rischio e la lentezza, e tutto questo in un dialogo continuo tra arte, scienza, poesia, matematica, sentimenti e salute. L’idea è quella di accogliere la suggestione di Keri Smith permettendo ai bambini di diventare esploratori del mondo, capaci di documentare e osservare la realtà che li circonda come se non l’avessero mai vista e di costruire ponti e varchi per mantenere viva la connessione tra dentro e fuori. Stare in natura invita a un'educazione allo sguardo - sia esso uno sguardo su di sé e sull'altro – predisponendo i bambini all'ascolto, al rispetto e all’incanto che sono poi gli ingredienti fondamentali per una quotidianità scolastica nuovamente straordinaria.

Di libri, perché a Scuola Radice si costruirà nel tempo una biblioteca che sarà fonte di meraviglia e fucina di buoni pensieri, una biblioteca fatta di racconti e romanzi, di albi, raccolte di poesie e enciclopedie, di erbari e taccuini di viaggio che prenderanno il posto di sussidiari e fotocopie. A Scuola Radice i bambini navigheranno felici nel vasto mare della letteratura, entrando in relazione con libri densi e complessi capaci di ampliare la conoscenza di sé e del mondo; libri in cui la traduzione sia eccellente e in cui la qualità della scrittura possa insegnare di per sé a leggere e a scrivere. Crediamo che studiare sui libri aiuti a prendere consapevolezza di cosa significhi fare ricerca, ovvero selezionare il materiale utile da quello meno importante, venire a contatto con discipline diverse dalla materia su cui si sta compiendo un approfondimento – e da qui la possibilità di stabilire nuove e impreviste connessioni interdisciplinari – , interagire con la bellezza di un testo non costruito ad hoc. A Scuola Radice sosteniamo la complessità, che diventa strumento di chiarezza e fonte di scoperta, quando vi ci si immerge con gioia e consapevolezza. Oltre alla ricerca e allo studio, il libro è poi lo specchio in cui ciascuno si riconosce come essere narrante, come portatore di storie in essere o non ancora sviluppate, vastità di occasioni in cui incontrare le storie degli altri o leggere le proprie con occhi nuovi.

(1-continua)

Scuola Radice si trova a Carpi in via Traversa S.Giorgio, 22. Potete trovare il nostro progetto e i nostri pensieri sul blog della libreria e sulla pagina facebook Scuola Radice. Per l'anno 2016/2017 le iscrizioni sono ancora aperte. Per informazioni scrivete qui.