Sopra e sotto il prato

[di Giovanna Zoboli]

I bambini, si sa, quando amano un libro lo leggono e lo rileggono. Tale disposizione alla ripetizione costituisce per l’avveduto autore per ragazzi un importante elemento di cui tenere conto nel costruire i suoi testi. La serie di cartonati che ho progettato insieme a Philip Giordano, con la grafica di Lorenza Natarella, si affida a questa deliziosa abitudine dei bambini.

Dopo Quando il sole si sveglia e Nel cielo, nel mare, esce il terzo cartonato della serie. Si intitola Sul prato, sotto il prato.

Ancora una volta, la narrazione è condotta attraverso un’opposizione. In Sul prato, sotto il prato è quella del sopra e del sotto, e ancora una volta l’esplorazione di tale contrasto avviene in ambiente esterno e naturale, in accordo con i precedenti titoli.

A essere raccontati, nei tre libri, sono tempi, elementi, spazi: notte e giorno, acqua e aria, terra dentro e terra fuori. Tre percorsi narrativi che si mettono in moto con la collaborazione di animali, piante, oggetti, fenomeni meteorologici, geologici e naturali. Il risultato è una galleria di somiglianze e differenze di cui il lettore, col suo andare avanti e indietro per il libro, il suo sfogliarlo e risfogliarlo fino alla noia, è invitato ad accorgersi.

Tutto è raccontato attraverso un testo semplicissimo, che si articola in frasi minime fatte di soggetto e predicato. A volte nelle due sequenze contrapposte cambiano le azioni, e invece i soggetti rimangono gli stessi: nel passaggio fra la notte e il giorno sono i soggetti a non cambiare e ciò che cambia è l’azione. Nel passaggio da cielo a mare, invece, cambiano i soggetti e le azioni rimangono le stesse, e allora è interessante vedere come quel accade in acqua e in aria si possa dire con gli stessi verbi: fluttuare, giocare, splendere, correre, alzarsi, passare, persino ronzare (ma c’è qualche eccezione a indicare che a volte è necessario cambiare verbo per essere più precisi: se l’uccello vola, si dice che il pesce nuota).

In Sul prato, sotto il prato si va un po’ più in là nello stabilire affinità e differenze fra creature, tempi, spazi: a cambiare sono sia i soggetti sia i verbi, ma anche in questo caso qualcosa rimane stabile ed è la natura dei fenomeni e dei cicli che accadono. Sopra la terra, ma anche sotto, vi sono creature che crescono, mangiano, si muovono, stanno ferme eccetera.

Una delle cose interessanti di questi libri - insieme a quella che sono fatti per spingere i bambini a guardare oltre al proprio microcosmo domestico, cosa che peraltro è loro congeniale -, è che non solo si possano leggere uno per uno, autonomamente, ma che letti insieme si arricchiscono l’uno l’altro, fornendo una sorta di piccola enciclopedia dei mutamenti e della stabilità. Pagine che invitano a osservare l’ordine del mutare e del persistere, del cambiare e del rimanere.

Mi piace molto scrivere questi microtesti, che in fondo richiedono più lavoro di quanto si pensi e che hanno trovato nelle immagini di Philip Giordano un tarduttore raffinatissimo, per l'ammirevole capacità di sintesi associata a una visione poetica fatta di dettagli minimi, affettuosi, delicati e un po’ umoristici. Il quarto volume è in preparazione: riguarda il tempo e uscirà nella primavera del 2019.