Tre donne, tre chicchi di riso, un haiku

Ringraziamo tutti coloro che nel mese di dicembre hanno ospitato le sue autrici, Jurga Vile e Lina Itagaki: a Pisa la Libreria Gli anni in tasca; a Roma, la Libreria L'Altracittà; a Bologna il festival BilBolBul; a Genova L'amico ritrovato; ringraziamo anche Adriano Cerri, Lorenzo Cantatore, Barbara Schiaffino, Giusi Quarenghi che lo hanno presentato al pubblico italiano; e infine Lietuvos kultūros institutas /Lithuanian Culture Institute e Ambasciata della Repubblica di Lituania a Roma per aver supportato gli incontri.

Se dovessimo sintetizzare il senso di questo bellissimo graphic novel, Haiku siberiani, che abbiamo avuto l'onore di pubblicare in Italia (che è entrato nella terzina finalista della sezione Balloon del premio Orbil, dell'Associazione delle Librerie Indipendenti per Ragazzi), forse useremmo questi tre versi che si trovano all'interno della storia. Appartengono a uno degli haiku che zia Petronilla, insieme ai suoi nipoti, getta nel campo di concentramento dei militari giapponesi, loro vicini di prigionia. Sono del poeta giapponese Biwao Kawahara e recitano:

Buio profondo

Acchiappo le lucciole

Dentro me stesso

[di Diletta Colombo]

Ci sono incontri minuscoli, quasi invisibili, libri sotto voce che non fanno troppo rumore ma così pieni di energia e tensione poetica da essere un diamante.

Mercoledì 4 dicembre, sono arrivate dalla Lituania a SpazioB**K, Jurga Vile, scrittrice, e Lina Itagaki, disegnatrice, per raccontarci Haiku Siberiani insieme a Giusi Quarenghi.

Il fumetto ha vinto nel 2018 il premio come migliore libro per ragazzi in Lituania ed è candidato ad Angouleme per il 2020 tra i migliori fumetti per giovani adulti. In Haiku siberiani, Jurga Vile racconta la storia del padre, da bambino deportato in Siberia insieme ad altri abitanti del suo viallaggio, puniti per non aveva festeggiato l'arrivo dei sovietici, nel 1940.

Il libro è una collezione luminosa di frammenti della quotidianità dell'esilio, senza mai l'ombra dello scoraggiamento e del giudizio. Abbiamo chiesto all'autrice di scegliere le tre immagini a lei più care di questa storia, per restituirle al pubblico, numeorso, presente all'incontro, e da qui è iniziata una serata speciale.

«Non ci sono immagini più forti,» ha spiegato Jurga «posso solo scegliere tre persone. Ho voluto trovare delle persone che nella tragedia riuscissero a ispirare altre persone tutti i giorni. Posso raccontarvi tre donne, come tre sono i chicchi di riso che servono per sopravvivere durante la guerra e come tre sono i versi di un haiku.»

Parole che hanno offerto a Giusi Quarenghi su un piatto d'oro l'occasione per darci la sua lettura: «Anche io volevo far emergere alcune immagini, ma le pagine del libro si sono riempite così tanto di segnalibri che ho capito che qui non ci sono grandi eventi, tutto gira intorno al grande e al piccolo, in piccoli dettagli che sono molto grandi. Ogni pagina è un chicco di riso, tutto il libro è una risaia. Questa struttura esile ma rigorosissima è la struttura della memoria. Il racconto è diventato memoria perché ha tenuto il dettaglio intenso, i frammenti, le briciole, i semi di mela... è il racconto delle giornate di chi le ha vissute. E, leggendo questi frammenti, il mondo si capovolge: le guardie diventano dei nani ottusi, gli altri che muoiono di fame diventano dei giganti. Così si rimette a posto la Storia.

Per questo Haiku siberiani è un libro pieno di grazia ed energia. Incredibile quanto non sia difficile vivere: tutto insieme spaventa, invece, prendere una cosa dopo l'altra, rende tutto vivibile. Questo fumetto ha il potere della fiaba perché ogni difficoltà si può superare, come diceva Calvino "così si racconta la vita ai bambini".

La tensione rigorosa dell'haiku che corre come simbolo nel libro fa vivere la vita ogni giorno, non si smette mai di avere la "tensione verso". Ed è questa la forza poetica del libro. Brodskij scriveva che "la tensione poetica è la tensione umana, la tensione a rimanere umani".»

Detto questo, Giusi ha preso la ciotola piena di fette di mela essicate e di cachi disidradati, un po' offerti da lei e un po' portati da Jurge, e li ha fatti passare tra il pubblico. Un piccolo rito per scoprire perché leggiamo il libro.

Da sinistra, Giusi Quarenghi, Jurga Vile, Lisa Topi e Lina Itagaki.

Haiku siberiani è entrato nella terzina finalista della sezione Balloon del Premio Orbil 2020, dell'Associazione delle Librerie Indipendenti per Ragazzi.