[di Simona Negrini, direttrice artistica Fabbrica delle Arti, storica dell’arte ed esperta di didattica]
Oltre alle storie, oltre alle parole ci sono i libri fantasia. Puoi chiamarli non-libri, libri-forma o libri illeggibili. Imprevisti, fantastici, tutti diversi per dimensione, forma, materia e colore.
Era il 1949 quando Bruno Munari progettò per la prima volta una serie di libri illeggibili, opere che rinunciano alla comunicazione testuale a favore della sola funzione estetica. Come in una composizione musicale, con varietà di timbri e ritmi, ogni pagina genera meraviglia e infinito stupore. Addio al colophon, al frontespizio, alle lettere, alle parole, alle immagini, benvenuta la carta colorata, con le sue pieghe e i suoi acrobatici tagli.
Dalla materia e dal suo immenso potenziale animico ed estetico nasce la BiblioFANTASIA, una raccolta di non-libri che raccontano emozioni e sensazioni attraverso giochi visivi di forme, colori e materiali di scarto. Un omaggio alla lettura, al diritto di non leggere, di leggere ciò che si vuole, di saltare le pagine, di «spizzicare», direbbe Daniel Pennac.
È nei sotterranei del Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano che ha preso vita BiblioFANTASIA, progetto condiviso e realizzato dalla Biblioteca Comunale e dalla Fabbrica delle Arti, che tra i suoi obiettivi si prefigge di essere dinamica e itinerante, portata in tour nei comuni dell’Appennino modenese e non solo.
I non-libri, multisensoriali e interattivi, sono stati realizzati da Claudia Chiodi, Elisabetta Codega e da me, seguendo alla lettera la filosofia della Fabbrica delle Arti. La Fabbrica, inaugurata nell’ottobre 2018, è un atelier di didattica dell’arte, ovvero una ludoteca costruita per avvicinare bambini (dai 9 mesi), ragazzi e adulti all’arte moderna e contemporanea; è anche un emporio di materiali di scarto che raccoglie sfridi donati gratuitamente da oltre quindici aziende della Regione Emilia-Romagna. Con essi sono state realizzate "marinettiane" tavole tattili, scatole sensoriali, tangram tridimensionali, origami giganti, giochi montessoriani ed euristici disponibili a chi accede all’atelier.
La Fabbrica è un progetto curato dall’Ufficio Cultura del Comune di Pavullo, ideato e allestito a costo zero grazie al sostegno di partner privati sensibili e attenti a tematiche perlopiù ambientali. La parola d’ordine è accessibilità: i laboratori e i workshop sono gratuiti, così come l’accesso alla ludoteca, alla wave room e all’emporio. Il materiale di scarto viene donato a chiunque ne faccia richiesta. La Fabbrica propone laboratori creativi rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e incontri e percorsi formativi per gli operatori del settore, gli insegnanti e le famiglie.
Educare con l’arte è l’obiettivo della Fabbrica, partendo da una riflessione sulla materia, il colore, il segno, la luce e lo spazio. Qui puoi trovare lavagne e tavoli luminosi per ricreare le suggestioni delle Lanterne Magiche e Fantasmagoria di fine Ottocento, proiettori anni '50, un teatrino delle ombre e una mobile music machine per assaporare l’immensità del suono.
Lo scopo è creare un contesto educativo che promuova la crescita di un pensiero divergente nei fruitori: i percorsi esperienziali sono occasioni di confronto e condivisione, di crescita comune. Si privilegiano i processi piuttosto che l’esito estetico delle opere prodotte.
Rudolf Steiner, Maria Montessori, Hervé Tullet e Bruno Munari illuminano la strada e poi, con assoluta libertà, attraverso una sperimentazione e una ricerca perenne, si raggiungono confini sconosciuti. Ed è là che l’arte diventa magia.