[di Silvia Arinci, libraia di Aribac Spazio Libreria, Milano]
Durante quest'estate appena conclusa, dedicata anche da lunghe e appassionate letture, ho ripreso in mano Ci piace leggere!. È un libretto (diminutivo che utilizzo solo per il formato) scritto dalle ragazze e dai ragazzi di Mare di Libri. Festival dei ragazzi che leggono, introdotto da Alice Bigli e con la postfazione di Fabio Geda.
Perché rileggerlo? Perché settembre è sempre un nuovo inizio per Aribac, la libreria per ragazzi che io e Cristina abbiamo a Milano, e per la “battaglia” quotidiana che noi librai combattiamo ogni giorno per promuovere la lettura nei più giovani e tenerla accesa nei meno giovani.
Ed è da questo libretto che vorrei partire quest’anno: da quello che i ragazzi ci chiedono. E da un gruppo speciale e quasi un po’ dimenticato: quello dei Lettori Forti dagli 11 anni in su.
Parliamo di lettori appassionati, fedeli, mai stanchi e spesso compulsivi.
Quelli che, forse senza accorgercene, tendiamo a curare meno nella filiera del libro perché li consideriamo già “conquistati”. In questo libro scritto da loro, mettono nero su bianco il loro pensiero sulla produzione letteraria a loro dedicata.
Ci dicono chi sono, cosa amano leggere e cosa no, cosa contestano agli scrittori di oggi e ai loro editor, cosa desidererebbero dai loro professori in tema di scelte di lettura, cosa vorrebbero dai loro genitori, cosa si aspettano dai librai e dai bibliotecari. Senza sconti e senza riserve, senza polemizzare e con un po’di sana ironia. E con grande piacere ho riconosciuto nei loro commenti quelli che ho ascoltato dalla voce delle ragazze e dei ragazzi del gruppo di lettura GGGL di Aribac, nato quattro anni fa proprio grazie alle suggestioni e preziose indicazioni di Alice Bigli.
Ascoltiamoli: «Sapete qual è secondo noi l’unico vero problema della narrativa per ragazzi? Che troppo spesso gli adulti non la leggono. E non leggendola, non conoscendola, non possono parlarne con noi.»
«Costringere i ragazzi a leggere i libri nel momento sbagliato è un errore… possiamo anche metterci a studiare un testo, ma amarlo è un’altra faccenda… educare alla lettura significa educare il gusto, il proprio gusto. Conoscerlo. Farlo crescere… e capire quando è arrivato il nostro momento di amare un determinato libro.»
«Fantasy, horror, fantascienza, distopici e noir non sono generi di serie B… ci piace il fantasy perché sfonda le porte dell’immaginazione ma anche per gli archetipi e gli spunti di riflessione universali: cambiamento, difficoltà, paure da superare… »
«Ci piacciono libri che parlano di sesso con realistica giocosità…»
«Non leggiamo libri per cercare conferme. Leggiamo per metterci in discussione.»
«Scrivete libri onesti. Scrivete storie intense» … e via di questo passo: un capitolo sul cosa desidererebbero, un altro sull’educazione alla lettura in classe e sul rapporto con le biblioteche.
Mi è piaciuta la schiettezza dei ragazzi verso i libri e la lettura e come libraia ho avuto conferma di quello che ci succede ogni volta che li incontriamo, ogni giorno che entrano in libreria: i Lettori Forti sanno riconoscere i buoni libri e li apprezzano. Trame, contenuti e scrittura banali non sono il loro pane e non hanno paura di confrontarsi con libri impegnativi. Stanno stretti nelle imposizioni di lettura della scuola, ma sono aperti ad affrontare un classico se non costretti in tempi e relazioni. Amano “essere sfidati” da un libro: un contenuto speciale, una scrittura non facile non li fermano.
Allora penso che sarebbe un buon obiettivo, lavorare per non deluderli. Non perderli per strada, prima che entrino di fatto nella letteratura per adulti.
Grazie Lettori Forti, questo Settembre, riparto da voi.