Alla Fondazione PInAC, a Rezzato, è in corso la mostra Dalla testa ai piedi. Il racconto dei corpi nelle opere infantili della PInAC, che ha inaugurato il 20 novembre 2021 e rimarrà aperta fino al 31 luglio 2022. In mostra, cinquantuno opere selezionate all’interno dell’archivio storico della Fondazione (che quest’anno ha ricevuto il Premio Andersen 2021 come Protagonista della cultura per l'infanzia), cinquantuno disegni che attraverso lo sguardo infantile raccontano il corpo e le sue vicende, i suoi stati, le sue avventure, le sue emozioni, la sua energia e la sua fragilità: il corpo proprio e quello altrui, il corpo piccolo e quello grande, il corpo femminile e quello maschile, il corpo giovane e quello vecchio, il corpo in movimento e quello in riposo. Ognuno osservato con curiosità e inquietudine, attenzione e divertimento, sorpresa e incantamento.
La mostra è accompagnata da un catalogo interessante, vorremmo dire imprescindibile per chi si occupa di queste tematiche, che raccoglie 12 contributi di spessore eccellente a cura di esperti di scienze umane, dell’arte e del movimento. Ogni contributo prende spunto da uno dei disegni in mostra per introdurre riflessioni, approfondimenti e punti di vista differenti sul tema.
I contributi sono di Annachiara Cimoli, ricercatrice in storia dell’arte contemporanea; Alessandra Braga, psicologa e psicoterapeuta per bambini; Asmae Dachan, giornalista; Cristina Muccioli, critica d’arte e curatrice; Dario Neira, medico chirurgo e psicoterapeuta; Ivano Gamelli docente di pedagogia e Chiara Mirabelli, formatrice e analista biografica; Adriano José Habed, dottorando in filosofia politica e studi di genere; Virginio Pietra, medico di Sanità pubblica; Laura Pigozzi, psicoanalista; Lucia Sauro, danzatrice esperta in pedagogia artistica del movimento in età evolutiva; Boris Vecchio, attore, regista e direttore artistico; Giovanna Zoboli, scrittrice ed editrice.
Per gentile concessione di Fondazione PInAC pubblichiamo l’introduzione al catalogo di Massimiliano Vitali, coordinatore Fondazione PInAC.
Gran parte dei disegni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze rappresentano corpi umani: i loro, quelli dei coetanei e degli adulti; corpi fermi, in movimento, in relazione con altri corpi e con l’ambiente circostante. Eppure, solo in alcuni il corpo si impone all'attenzione di chi guarda come centro della costruzione di senso dell’immagine. Queste opere e questi corpi sono i protagonisti della nuova mostra di PInAC.
Dalla testa ai piedi. Il racconto dei corpi nelle opere infantili della PInAC raccoglie cinquantuno disegni selezionati all’interno dell’archivio storico museale, tra gli oltre 8.300 provenienti da 87 stati del mondo e collezionati a partire dalla fine degli anni ‘50. Se il titolo della mostra rimanda alla dimensione anatomica del corpo umano, il “racconto” del sottotitolo annuncia che incontreremo corpi vivi, animati, personaggi in carne e ossa di una narrazione che vede nella fisicità del nostro stare al mondo il centro nevralgico per conoscere, costruire senso, esprimersi, creare relazioni.
I bambini che disegnano, senza l’aiuto del filosofo Jean-Luc Nancy, sembrano affermare che il corpo è l’unica forma e l’unica sostanza del nostro esistere. Al contrario, noi adulti spesso pretendiamo di avere un corpo (da conoscere, dominare, comandare) e dimentichiamo che prima di tutto siamo corpi. Eppure tutte e tutti, ripensando alle nostre infanzie, ricordiamo bene quanto l’esperienza fisica sia potente e totalizzante: essere solo bocca che assaggia o si deforma, occhi spalancati, gambe che corrono, essere fronte che gocciola, corpo che striscia e che danza.
Io che faccio ginnastica, Elena, 3 anni, Italia, matite colorate, 22 x 33 cm.
La nonna prepara sempre da mangiare, mentre nonno Riccardo dipinge un quadro, Davide 4 anni, Brescia, Italia, 1995, pennarelli, 29,5 x 42 cm.
Chi poi da grande ha avuto anche occasione di leggere o ascoltare Nancy, gli avrà sentito dire che non c’è corpo al di fuori della sua presenza sensibile e spaziale: «[...] i corpi sono sempre sul punto di partire, nell’imminenza di un movimento, di una caduta, di un allontanamento, di una dislocazione». Dunque, questo essere corpi nello spazio e in azione è il primo grande tema che i disegni in mostra presentano: il movimento fine a se stesso (che bellezza!), ma anche forme espressive più codificate come il gioco, la danza, lo sport, restituendo quindi anche le modalità attraverso le quali le potenzialità infinite dei movimenti corporei vengono sottoposte a limitazioni e regole, come per esempio nella disciplina sportiva che è anche capacità di controllare il proprio corpo.
La selezione dei disegni ha inoltre voluto dar spazio e rendere omaggio alla magnifica varietà dei corpi nel mondo, al di là di stereotipi etnici legati a rappresentazioni di altre culture in chiave folcloristica. I piccoli autori hanno rappresentato corpi da soli o in gruppi mettendone in luce le caratteristiche diverse: rappresentazioni di sé, delle proprie specificità o di quelle altrui; un’infinita varietà di tinte e sfumature, di tratti, di corporature e di stature, forze e abilità. Così, troviamo anche diversi modi di presentare al mondo il proprio corpo: i corpi esposti o esibiti, quelli velati, celati, decorati.
Trasversale a tutte le opere si legge la dimensione espressivo-corporea di emozioni e stati d’animo talvolta svelati in una piega degli occhi, oppure concentrati in un gesto, urlati in una posa. Così il corpo si mostra come uno strumento per far conoscere l’interiorità, oltre che contenuti e appartenenze culturali del soggetto rappresentato. Osservando le opere raccolte in mostra, emerge con forza anche il tema dell’incontro tra i corpi e quindi la dimensione più sociale del nostro vivere: corpi che assumono posture per stare insieme, adattarsi l’uno all’altro, incastrarsi, negoziare l’uso dello spazio pubblico e gli spazi condivisi. Troviamo corpi che conoscono altri corpi (nella dolcezza di un abbraccio, nel bacio) e quelli che, al contrario, subiscono l’agire e il potere altrui. Affiorano tra le opere la questione della proprietà del corpo e della violazione dello spazio personale, ma anche la componente più politica e sociale del controllo e del dominio sui corpi ad opera delle istituzioni (quelle materiali e tangibili, quelle più sottili e impalpabili dei codici culturali). La selezione ha incluso anche alcuni disegni raccolti grazie al concorso nazionale “Tutti in casa” indetto da Fondazione PInAC nel 2020: si tratta di rappresentazioni che raccontano di una socialità infantile soggetta alle limitazioni imposte dalla pandemia da Covid-19 e che bruscamente si è aperta alla mediazione tecnologica e degli schermi.
Senza titolo, Yan Hei Ashley Lai, 5 anni, Hong Kong, Cina 2020, tecnica mista, 30 x 42 cm.
Al mare a Forte dei Marmi, Isabella Virgili, 8 anni, Lucca, Italia, 1999, empere, 35 x 50 cm.
Nightclub inglese, Clas Parodi, 11 anni, Svezia, 1969, pastelli, 51 x 65 cm.
Alcune opere raccontano inoltre la malattia e la cura del corpo, un corpo ripiegato su se stesso che a causa della sofferenza e del disagio interrompe la sua relazione con il mondo. Si è scelto di includere anche la rappresentazione di una veglia funebre italiana, anno 1985, per suggerire un pensiero sulle differenti modalità, culturali e storiche, di relazionarsi con il corpo senza vita.
Il punto di vista dei piccoli autori, tra i 3 e i 15 anni, ci invita infine ad oltrepassare il dato fisico e materiale per accedere alla dimensione più simbolica e poetica del nostro essere corpi, presentando anche figure immaginarie, corpi disumani, ibridazioni tra animali umani e altri animali, corpi evanescenti come fiamme, corpi mitologici, preistorici e di altri pianeti. Sullo sfondo di questa apertura semantica, si è deciso di completare l’esposizione con uno speciale prodotto audiovisivo: il film di animazione Metamorfosi, realizzato da ragazzi e ragazze tredicenni di Rezzato durante un laboratorio audiovisivo di PInAC.
Questo libro-catalogo prosegue la collana Guarda con me! e come per il precedente volume Terra! raccoglie dodici brevi testi scritti da altrettanti professionisti e ricercatori nel campo delle scienze umane, dell’arte e dell’educazione. Le autrici e gli autori coinvolti si confrontano quotidianamente, nell’ambito delle loro specifiche professioni, con il corpo e le sue implicazioni. I loro personali punti di vista sono offerti ai lettori adulti come spunto per ulteriori riflessioni e approfondimenti: un aiuto a farsi delle domande all’interno di questa tematica così vasta e complessa. Al contempo, prendendo le mosse dalle opere in mostra, i testi invitano a guardare ai disegni con altri occhi per cogliere aspetti e dettagli forse non considerati. Troverete questi dodici testi raccolti nelle prossime pagine, collocati vicino ai disegni da cui traggono ispirazione.
Ai lettori e ai visitatori di questa mostra va quindi l’invito a seguire il racconto dei corpi che si dipana tra le opere esposte e i testi qui raccolti. Accompagnati dallo sguardo dei bambini e delle bambine autori e autrici di questi disegni, proviamo con loro a riconnetterci con il nostro stesso essere corpi, «sempre sul punto di partire», emozionati e senzienti, dalla testa ai piedi.
Le due maternità, Monica Bravi, 13 anni, Bergamo, Italia, 1981, pennarelli, 24 x 34 cm.
Rosario in Bretagna, Silvia Carich, 13 anni, Vienna, Austria, 1964, tempere, 40 x 50 cm.
Segnaliamo alcune attività speciali che riguardano la mostra:
Il Sabato dei piccoli
Nell'ambito del progetto nazionale E se diventi farfalla, finanziato da Con i bambini, ogni sabato il museo apre le sue porte alle famiglie con bambini nella fascia di età 0-6 anni. Le operatrici museali di PInAC accolgono i piccoli visitatori con i loro accompagnatori guidandoli nell'esplorazione del museo: per scoprire le installazioni-gioco, familiarizzare con l'ambiente museale, imbastire un dialogo multisensoriale con i disegni esposti giocando a osservare e comprendere le immagini.
Gli atelier d'artista per famiglie
L'ultima domenica del mese PinAC ospita un artista per offrire alle famiglie un'esperienza laboratoriale in stretta connessione con il tema della mostra annuale. Nell'atelier, sotto la guida esperta degli artisti i partecipanti di cimentano in un percorso di produzione artistica scoprendo nuove modalità espressive e trascorrendo un pomeriggio all'insegna dell'arte.
Domenica 13 febbraio, ore 15.30
Corpi celesti atelier per famiglie a cura di Francesco Levi
Il corpo umano è un universo. Ogni persona è un mondo. Le relazioni sono costellazioni. La vita è una collisione, un aggregato, una nebulosa. Le costellazioni sono corpi che si muovono nel vuoto, danzatori, giganti luminosi. Ercole è un uomo arrabbiato, Perseo ha gambe lunghissime. Orione danza da solo. Durante il laboratorio si giocherà con il vocabolario comune che unisce le stelle e il corpo. Si proverà ad immaginare e disegnare con matite e pastelli colorati il proprio corpo che diventa costellazione, sistema astronomico, struttura fisica di un universo personale. Che pianeta è il mio corpo? Quali sono i suoi satelliti? Di che luce brilla? Al tempo stesso, si lavorerà anche sulla forma delle costellazioni e dei pianeti immaginandoli corpo, scheletro, sistema nervoso del cielo... I corpi celesti abitano lo spazio: che profumo ha la loro pelle? Il corpo e lo spazio: micro e mega contenuti di ogni cosa. Il disegno sarà lo strumento che li collega e li svela come un tutt’uno.
L’ingresso alla mostra è libero.
Orari di apertura: da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato e domenica dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Per accedere al museo è necessario essere in possesso del green pass (solo per maggiori di 12 anni).
Visite guidate su prenotazione, scrivere a servizieducativi@pinac.it oppure telefonare allo 030 2792086.